Roma, 11 maggio. Attuare e monitorare il Piano nazionale sulla cronicità, varato nel 2016, anche alla luce delle difficoltà registrate dal servizio sanitario nazionale ad assistere, su tutto il territorio nazionale, i pazienti cronici nel corso dell’emergenza Covid19. E’ questo l’obiettivo dell’intergruppo parlamentare che è stato presentato oggi al Senato, nel corso di una conferenza stampa nella Sala Nassirya, dalla senatrice del Pd Paola Boldrini, vicepresidente della Commissione Sanità, dall’onorevole Nicola Provenza, delegato d’Aula alla Camera del M5s e componente della Commissione Affari sociali, e dalla professoressa Paola Pisanti, che ha contribuito alla redazione del Piano nazionale. «Oggi e’ una giornata importante – ha detto Paola Boldrini – presentiamo l’intergruppo parlamentare sulla cronicità, formato da numerosi colleghi di Camera e Senato. Ci siamo resi conto che in questo periodo il Covid, oltre che stressare le nostre strutture sanitarie, ha messo in evidenza un’altra criticita’ importante: la maggior parte dei pazienti cronici ha avuto a che fare con grandi difficolta’, non per colpa di una mancata voglia di assistenza, ma perche’ l’intero sistema era tutto concentrato a fronteggiare l’emergenza da coronavirus. Questa criticita’ e’ emersa dopo aver ascoltato le numerose associazioni di pazienti, con la volonta’ di dare risposte piu’ adeguate ai loro bisogni. Sulla base del Piano nazionale sulla cronicita’ noi ci proponiamo di capire cosa si potrebbe fare ancora di piu». «Nella giornata in cui presentiamo l’intergruppo – ha detto l’onorevole Nicola Provenza (M5s) – vorrei che l’auspicio fosse proprio quello di andare in una direzione molto precisa: la reale presa in carico dei pazienti cronici. E’ stato sufficiente osservare ciò che si è verificato nell’allungamento delle liste d’attesa e nell’annullamento addirittura degli screening, in particolare per i pazienti oncologici. Se gli obiettivi del Pnrr mettono al centro una rete territoriale potenziata, soprattutto pubblica, dobbiamo quindi cercare di andare verso un recupero dell’appropriatezza degli ambiti di cura. Gli strumenti per raggiungere questo obiettivo sono l’assistenza domiciliare integrata e la telemedicina, oltre all’infermiere di comunita’ e ai percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali condivisi ed integrati che garantiscano non solo ricoveri programmati, ma soprattutto dimissioni protette». «Il punto di partenza del Piano nazionale sulla cronicità – ha spiegato Paola Pisanti – sono i bisogni dei pazienti, che non sono solo clinici ma anche dovuti agli specifici determinanti sociali. Le persone vanno accompagnate in un percorso finalizzato a farle vivere in salute in modo autonomo, seppure con la patologia, e per fare questo è fondamentale una metodologia. Il Piano indica alle Regioni una strategia, azioni concrete e indicatori per affrontare la cura e l’assistenza dei pazienti con malattie croniche».
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