FERRARA, 14 settembre 2023. «Sono molto soddisfatta. Del diabete di tipo 1, cosiddetto infantile, si parla troppo poco, quando è invece una patologia cronica, da cui non si guarisce, che condizione l’intera esistenza, da quando si è bambini. E su cui non ci sono dati effettivi». Così Paola Boldrini, Vice Presidente Intergruppo Parlamentare su Diabete, Obesità e Malattie croniche non trasmissibili, sull’approvazione in Senato del disegno di legge a firma dell’Onorevole Mule che prevede l’attivazione di un programma di diagnosi tramite screening per la popolazione di età infantile e adolescenziale, nello specifico da 1 a 17 anni, per identificare i soggetti a rischio sviluppo di diabete di tipo 1 o di celiachia. Una proposta di legge che la stessa Boldrini aveva sostenuto anche con la presentazione – insieme al collega Eugenio Comencini – di emendamenti come Vice Presidente della Commissione Sanità in Senato. «Un lavoro frutto dell’ascolto delle associazioni di riferimento, sia scientifiche che di famigliari». Boldrini, che valuta con soddisfazione l’approvazione unanime in Senato, ricorda che se sulla celiachia c’è abbastanza conoscenza, sul diabete di tipo 1 va fatta ancora molta sensibilizzazione, perché c’è chi lo confonde con quello adulto. Chi ne è affetto, rimarca, produce poca insulina ed è per questo insulino – dipendente, deve dunque convivere con la necessità quotidiana di procedere con somministrazioni. Ad oggi non esiste una cura per guarire, ma si può vivere grazie ad insulina, alimentazione sana, regolare attività fisica. Il diabete giovanile riguarda il 10 per cento della popolazione complessiva affetta da diabete – circa 4.000.000 di soggetti – ed è in continuo aumento. «Effettuare screening significa potere agire in forma preventiva sulle complicanze che chi ne è affetto può incontrare. Senza occuparsi esclusivamente della cura. Significa anche potere fare censimenti nazionali e territoriali che consentano percorsi mirati nella sanità territoriale».
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