Roma, 13 maggio. Approvata in Senato la mozione sulla parità di genere, presentata dalla maggioranza, con cui il Governo si impegna a sostenere le donne lavoratrici con interventi tesi a rendere compatibili vita famigliare e lavorativa, senza dovere rinunciare a questa ultima, e ad eliminare sul nascere elementi discriminatori. In premessa il documento riporta i dati Istat secondo cui, nell’emergenza sanitaria Covid-19, «le donne italiane che hanno continuato a lavorare sono state 6.440.000 circa, due terzi del totale delle occupate; tra queste buona parte impiegate nella pubblica amministrazione, in particolare nel settore dell’istruzione e nel Servizio sanitario nazionale dove le donne rappresentano circa i due terzi del personale». Ancora,che la stessa «emergenza ha ulteriormente evidenziato le distorsioni, le iniquità e le discriminazioni presenti nel mondo del lavoro e nella nostra società che incidono negativamente non solo sulla vita delle persone, ma anche sulla qualità del nostro sistema produttivo e sulle prospettive di crescita del Paese. A pagare il prezzo più alto in termini di diritti rischiano di essere soprattutto le donne e tra queste soprattutto coloro che vivono e lavorano nelle aree più svantaggiate. Nello specifico, le richieste sono articolate in 17 punti che vanno appunto dalla predisposizione di un piano straordinario di misure all’integrazione sistematica della dimensione di genere nelle politiche della UE.
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