Boldrini su proposta Pillon di modifica affido condiviso
«Si vogliono riportare indietro nel tempo le lancette della storia relegando le donne a una condizione di subalternità e limitandone la libertà individuale. Solo così si può interpretare il disegno di legge del leghista Simone Pillon». Con queste parole la senatrice Pd, Paola Boldrini, commenta il ddl Pillon sulla riforma dell’affido condiviso, che introduce il principio della bigenitorialità e che prevede, oltre all’eliminazione degli assegni di mantenimento «in nome di uno strano concetto di parità» l’inserimento della figura del mediatore famigliare, gratuito al primo incontro e a pagamento in quelli successivi. La senatrice ferrarese ricorda che «nella coppia, tendenzialmente, è la madre il coniuge più debole, dato che solo una donna su tre con figli lavora». Ancora, mette l’accento sul fatto che «non si tiene conto dell’ interesse superiore del minore, che rischia di vedere minato il proprio equilibrio e la propria stabilità». L’auspicio, vista la grande mobilitazione di questi giorni e la richiesta di riflessione dei 5Stelle, è che «il ddl sia ritirato».
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