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Ponte sul Po, la chiusura sarà solo per quattro mesi

Accordo raggiunto tra Anas e Ati aggiudicatrice dell’appalto. Si lavorerà anche di notte a partire dal 21 maggio

I lavori del ponte sul Po dureranno solo quattro mesi. Lo assicura l’Anas, che ieri ha incontrato i responsabili dell’Ati (Associazione temporanea d’impresa) aggiudicataria dei lavori concordando un “programma ridotto che prevede, a fronte dei 224 giorni contrattualmente previsti, un periodo di chiusura del ponte di solo quattro mesi”.

Tutto questo per “ridurre al minimo i disagi all’utenza e considerata la necessità di procedere alla demolizione e rifacimento totale della soletta del ponte sul fiume Po”. Il relativo contratto con l’Ati, a queste condizioni, verrà sottoscritto prossimo il 16 aprile e successivamente si potrà procedere alla consegna dei lavori per consentire all’appaltatore di predisporre le aree di cantiere e svolgere tutte le attività propedeutiche all’avvio delle lavorazioni. Il programma dei lavori, come specificato da Anas, “potrà essere avviato subito dopo il passaggio della 13^ tappa del Giro d’Italia, quindi presumibilmente a partire dal 21 maggio”, con Anas che si farà carico dei maggiori oneri per compensare il lavoro notturno.

Si lavorerà dunque anche di notte per ridurre i tempi al minimo.

 

Per quanto riguarda il ponte sul fiume Reno, per il quale è prevista la sola demolizione e rifacimento “parziale” della soletta del ponte, Anas prevede la chiusura al transito dell’opera ai veicoli pesanti e l’istituzione di un senso unico alternato, regolato da semaforo, per i veicoli leggeri per un periodo di 4 mesi a partire dal 4 giugno.

Anas informa che “gli interventi previsti saranno condotti in ottica di collaborazione con gli enti territoriali e le Regioni interessate dalle limitazioni, con cui sono già in corso interlocuzioni per condividere le modalità operative dei lavori al fine di arrecare il minor disagio possibile alla circolazione”.

Le rassicurazioni dell’Anas sono arrivate anche sul tavolo del Ministro Delrio, al quale la parlamentare ferrarese Paola Boldrini aveva presentato un’interrogazione ponendo una domanda proprio sui tempi dei lavori , oltre a una seconda domanda, quella cioé di sondare la disponibilità di Autostrade a rendere gratuito il pedaggio tra Occhiobello e Ferrara.

Per il primo quesito, di competenza Anas, la società infatti riferito di aver elaborato una nuova ipotesi di crono programma, basata su più turni di lavoro, che avrebbe potuto consentire la riapertura al traffico della SS16 tra Pontelagoscuro e Santa Maria Maddalena con termini inferiori rispetto a quelli previsti dal contratto, salvo ulteriori approfondimenti con l’impresa appaltatrice, con la quale è stato infatti raggiunto l’accordo.

Anche il Pd Ferrara, con i circoli Pd della zona nord, si è attivato ormai da mesi, assieme all’Amministrazione comunale, presso Regione, Prefettura, Ministero dei Trasporti per mettere in campo nei confronti di Anas, azioni e interventi che limitino i disagi derivanti dai lavori sul ponte del Po tra Pontelagoscuro e Santa Maria Maddalena. Le richieste sono ormai note: dal monitoraggio dei lavori per garantire il minor disagio ai cittadini alla gratuità del pedaggio autostradale, dai tempi certi della durata del cantiere alla salvaguardia del transito ciclopedonale, fino all’aumento delle fermate dei treni alle stazioni di Pontelagoscuro e Occhiobello. “Questo – spiegano dal Pd – è quanto portiamo in tutti i tavoli istituzionali e non, ovvero quanto la nostra comunità ci ha chiesto di monitorare per raggiungere questi obiettivi, in vista anche di un’assemblea pubblica in cui comunicare a tutti i cittadini gli esiti dei prossimi incontri”.

Intanto anche il sindaco di Occhiobello, Davide Chiarioni, si è mosso per affrontare il problema e incontrerà giovedì 12 aprile, assieme all’assessore ai lavori pubblici Davide Valentini e gli altri enti, la società Autostrade per affrontare la gratuità del pedaggio nel tratto Occhiobello–Ferrara nord. Il tavolo è previsto a Bologna. “Ho esteso l’invito a partecipare agli assessori veneti Elisa De Berti e Cristiano Corazzari – anticipa il sindaco – perché possa essere unica la sede in cui avviare il confronto sulla questione più ostica, la spesa a carico dei nostri cittadini”. La settimana scorsa, il sindaco e gli assessori regionali De Berti (infrastrutture) e Corazzari (territorio) hanno stretto un fronte comune per una richiesta forte, anche rivolta al ministero delle Infrastrutture, affinché il pedaggio autostradale non sia a pagamento qualora la chiusura del ponte sia totale. Le altre ipotesi che le istituzioni hanno concordemente avanzato sono il mantenimento del passaggio ciclopedonale, fermate dei treni regionali veloci a Santa Maria Maddalena e senso unico alternato per le auto.

Fonte: Estense.com