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Salute. Boldrini (Pd), subito linee guida per pazienti che costituiscono pericolo per sé e per altri

Dopo il ferimento di medico e infermiere a Torino presentata risoluzione alla Camera

“Dopo il ferimento di un medico e un infermiere ieri a Torino è necessario predisporre in sede di Conferenza Stato-Regioni linee guida nazionali volte ad adottare procedure e tecniche omogenee per la presa in carico di persone in grave stato di alterazione che, pur non richiedendo l’attivazione di procedure per il Trattamento Sanitario Obbligatorio, siano in condizioni tali da poter costituire pericolo immediato per sé o per altri”. Lo ha detto Paola Boldrini, deputata del Pd componente della commissione Affari sociali che ha presentato una risoluzione su questo tema all’indomani di quanto accaduto ieri in via Lagrange a Torino dove un paziente ha accoltellato un infermiere e un medico della equipe medica dell’Asl.

“È necessario anche predisporre – ha proseguito Boldrini -, in collaborazione con le Regioni, campagne d’informazione degli operatori per la divulgazione su tutto il territorio nazionale della convenzione del 25 luglio 2014 firmata dalle principali Autorità militari e civili di Ferrara per la gestione di interventi d’urgenza su soggetti con alterazioni. Organi di stampa nazionali e locali riportano sempre più frequentemente notizie di cronaca in cui si verificano situazioni che richiedono agli organi di Polizia ed ai Servizi di Emergenza preospedaliera di gestire, in strada, circostanze di non agevole soluzione determinate dalla condotta intemperante assunta da persone in grave ‘stato di alterazione’”.

Roma, 8 ottobre 2015

(Fonte: Deputati PD)

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Risoluzione in Commissione

La XII Commissione,

premesso che:

organi di stampa nazionali e locali riportano sempre più frequentemente notizie di cronaca in cui si verificano situazioni che richiedono agli Organi di Polizia ed ai Servizi di Emergenza preospedaliera di gestire,  in strada, circostanze di non agevole soluzione determinate dalla condotta intemperante assunta da persone in grave “stato di alterazione” dovuto all’assunzione di alcool e/o di sostanze stupefacenti ovvero ad altre cause non immediatamente individuabili;

il caso tipico maggiormente problematico risulta essere quello in cui un soggetto, in stato di palese incapacità di autodeterminazione, opponga un netto rifiuto a ricevere il soccorso da parte del personale sanitario intervenuto sul posto in via autonoma o su richiesta di operatori degli Organi di Polizia;

esistono talune condizioni che, pur presentandosi urgenti e complesse, non richiedono necessariamente l’attivazione delle procedure per un Trattamento Sanitario Obbligatorio (T.S.O.), lasciando pertanto le Forze di Polizia intervenute sul posto a muoversi in un ambito non disciplinato;

l’utilizzo di presidi di contenzione o di mezzi di coazione fisica in genere è da considerarsi come extrema ratio e che essi vanno messi in atto qualora il paziente mantenga, per un certo lasso di tempo, il comportamento reattivo o violento, creando una situazione di oggettivo pericolo per sé e per gli altri;

alla luce di queste premesse il 25 luglio 2014, è stata sottoscritta dall’allora Prefetto di Ferrara, dal Questore, dal Comandante provinciale dei Carabinieri e dal Comandante provinciale della Guardia di Finanza, dal Sindaco, dal Direttore AUSL, dal Direttore Azienda Ospedale Universitaria S. Anna, una “Convenzione per la gestione di interventi di urgenza su soggetti con alterazioni che, pur non richiedendo l’attivazione delle procedure per il T.S.O. (già disciplinato), siano tali da poter costituire pericolo immediato” ;

le Autorità della città di Ferrara, coordinate dal locale Ufficio Territoriale del Governo, sono convenute sulla necessità di disporre, a carattere attualmente locale, delle linee guida concordate e condivise tra enti chiamati ad assolvere tanto obblighi di assistenza e cura quanto altri compiti istituzionali, includendo la previsione del reciproco supporto tra Organi Sanitari ed Organi di Polizia con procedure di raccordo tra le rispettive Centrali Operative, predeterminando le modalità di azione in forma anche congiunta da parte dei rispettivi operatori, in presenza di persone che versino in condizione di alterazione psicofisica tali da privarle della capacità di provvedere coscientemente a sé stesse e da costituire pericolo per la propria ed altrui incolumità;

i punti salienti della convenzione sono:

  • intervento congiunto sul posto di Forze di Polizia e personale sanitario;
  • intervento dei sanitari  con presa in carico della situazione sanitaria;
  • assicurazione del soggetto,

secondo queste linee guida, assumono un ruolo più determinante gli operatori del 118, i quali devono essere sempre presenti nel momento in cui vi sia la necessità di immobilizzare una persona in stato alterato da alcolici o sostanze stupefacenti. Alle Forze di Polizia spetta il principale compito di rendere sicura la zona, allontanando il soggetto in stato confusionale da altre persone che potrebbero subirne violenza, facendo tutto il possibile per dissuaderlo da atteggiamenti aggressivi ed insieme al personale sanitario mettono in atto le azioni necessarie per garantire l’assistenza adeguata al soggetto  alterato ed il trasporto in sicurezza verso l’ospedale;

scopo fondamentale della convenzione in oggetto è quello di rendere omogenee e note a tutti gli operatori, all’interno del territorio provinciale, le modalità con le quali intervenire onde consentire, di fatto, che l’intervento si risolva positivamente anche nelle ipotesi in cui siano diverse le Forze intervenute;

la convenzione definisce le procedure organizzative di intervento tra le Centrali Operative e gli operatori;

a Ferrara gli operatori delle Forze dell’Ordine ed il personale del 118 hanno messo  in pratica e sperimentato sul campo una tecnica con le quali immobilizzare un soggetto alterato. Tale tecnica, essenzialmente, richiede l’intervento di almeno quattro operatori in modo che possa procedersi all’immobilizzazione congiunta degli arti superiori ed inferiori del soggetto alterato; la successiva e definitiva immobilizzazione dell’individuo con la rotazione del corpo in posizione laterale di sicurezza per il successivo caricamento sul mezzo di soccorso;

nello sviluppo di tale tecnica di immobilizzazione del soggetto alterato, viene utilizzata una cinghia di contenimento dal pratico ed immediato utilizzo e dalla testata assoluta efficacia, utilizzata nello specifico per l’immobilizzazione degli arti inferiori. Tale strumento, economico, efficace e di semplice utilizzo, è entrato a far parte della dotazione del personale per l’emergenza sanitaria di Ferrara. Tale cinghia rientra tra il materiale assegnato ai presidi sanitari nazionali e diverge solo per dimensioni da quelle in dotazione agli stessi ed utilizzate per immobilizzare il paziente sulla barella:

Impegna il Governo

a predisporre in sede di Conferenza Stato-Regioni linee guida nazionali volte ad adottare su tutto il territorio nazionale procedure e tecniche omogenee, specificando anche funzioni e compiti dei diversi referenti istituzionali, per la presa in carico sia da parte del personale sanitario che delle forze di sicurezza intervenute per l’emergenza,  di persone in grave stato di alterazione per l’assunzione di alcool e/o di sostanze stupefacenti ovvero per altre cause non immediatamente individuabili che, pur non richiedendo l’attivazione di procedure per il Trattamento Sanitario Obbligatorio, siano in condizioni tali da poter costituire pericolo immediato per sé e/o per altri;

a predisporre, anche in collaborazione con le regioni, campagne d’informazione degli operatori per la divulgazione su tutto il territorio nazionale della tecnica di contenzione e della convenzione  del 25 luglio 2014 firmata dalle principali Autorità militari e civili ferraresi per la gestione di interventi d’urgenza su soggetti con alterazioni che pur non richiedendo l’attivazione delle procedure per il Trattamento Sanitario Obbligatorio sono tali da poter costituire pericolo immediato.

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