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Stabilimento Chimico Farmaceutico, risoluzione in Commissione

Oggi è stata discussa in commissione congiunta Difesa-Sanità la risoluzione, a firma dell’On. Bodlrini, per sostenere lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, unica officina farmaceutica dello Stato.
La risoluzione, approvata all’unanimità, chiede al Governo di impegnarsi a preservare la consistenza organica del personale necessaria al funzionamento dello stabilimento e a sviluppare le sue potenzialità anche in funzione di un ampliamento della produzione di cannabis a scopo terapeutico, nonché la possibilità di produrre medicinali cosiddetti “orfani” al fine di garantire l’accessibilità alle cure.
#benecosí

 

Ecco il testo della risoluzione:

Atto Camera  –  Risoluzione in commissione 7-00905 presentato da BOLDRINI Paola  

 Le Commissioni IV e XII,   
 premesso che:   
 lo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, a partire dal 2009, è stato inserito sotto il controllo di gestione della Agenzia industria Difesa al fine di riorganizzarne la missione produttiva e garantire il raggiungimento dell’economia di gestione;   
 in questi sei anni, grazie all’impegno congiunto del personale dello stabilimento e dell’Agenzia, sono stati raggiunti risultati decisamente soddisfacenti;   
 la missione produttiva per rilanciare lo stabilimento è stata individuata nella produzione dei cosiddetti «farmaci orfani» ai quali, in un secondo tempo, è stata aggiunta anche, quella della «cannabis per uso terapeutico»;   
 il valore di mercato dei «farmaci orfani» non è sempre monetizzabile ma nonostante questo lo Stabilimento ha conseguito notevoli miglioramenti nella situazione di bilancio e standardizzato la sua capacità produttiva che risulta, potenzialmente in grado di garantire un ampliamento della sua presenza sul mercato farmaceutico;   
 il particolare stato giuridico dello stabilimento ha consentito di utilizzare competenze specialistiche molto qualificate, con contratti a tempo determinato, che fino ad ora sono stati annualmente rinnovati ma rischiano di essere trasformati in rapporti di lavoro interinale;   
 tenendo presente i risultati raggiunti dallo, stabilimento appare opportuno valutare attentamente tutta una serie di altre possibilità, anche nell’ottica di una ridefinizione dello stato giuridico dello Stabilimento stesso, garantendo allo stesso una soddisfacente autonomia amministrativa e la possibilità di orientare la sua produzione anche verso il mercato europeo, 

 impegnano il Governo: 

 a soddisfare le esigenze organiche dello stabilimento, riconducibili a circa 30 unità indispensabili per lo svolgimento delle specifiche attività citate in premessa, valutando anche la possibilità di reperire queste risorse umane tra i numerosi esuberi esistenti tra gli organici del personale della Difesa, che risultano tali a fronte della riorganizzazione in atto dello strumento militare, ma che possono rappresentare occasione di utile impiego nelle attività dello stabilimento;   
 a stabilizzare il rapporto di lavoro con lo stabilimento per quelle risorse umane particolarmente qualificate, che anno già decisamente contribuito al raggiungimento degli obiettivi sia produttivi che della economia di gestione, scartando l’ipotesi di ricorrere a forme di lavoro interinale a favore delle possibilità offerte dall’entrata in vigore delle nuove norme relative ai contratti di lavoro a tutele crescenti;   
 a valutare attraverso uno studio elaborato anche attraverso la collaborazione con l’AIFA, Agenzia Italiana del farmaco, la possibilità di sviluppare le storiche potenzialità dello Stabilimento farmaceutico militare quale Hub centrale nazionale per i farmaci oncologici rari, con l’obiettivo della riduzione della spesa sanitaria nazionale.   
 (7-00905) «Paola Boldrini, Zanin, Scanu, Amato, D’Arienzo, Bolognesi, Ferro, Fusilli, Gelli, Lacquaniti, Lenzi, Marantelli, Miotto, Patriarca, Piazzoni, Salvatore Piccolo, Giuditta Pini, Paolo Rossi, Stumpo». 

Allegati
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