Interrogazione a risposta immediata nell’Assemblea Mercoledì 21 ottobre 2015, seduta n. 507, presentata dalla Commissione Affari Sociali nella quale si chiede quali misure urgenti e concrete intenda adottare la Ministra della Salute per un’adeguata copertura vaccinale che tuteli, senza differenze geografiche, tutta la popolazione e se non ritenga necessario predisporre nell’immediato una campagna informativa sui rischi o i benefici che la profilassi comporta e se risponde al vero, signora Ministra, che si prevedono sanzioni per gli operatori sanitari contrari alla somministrazione o l’impedimento ai bambini di frequentare la scuola se non vaccinati.
La Ministra ha risposto che i dati recentemente forniti dall’Istituto superiore di sanità descrivono una situazione che non può che destare preoccupazione ed è proprio per porre rimedio a tali criticità che ho voluto fosse elaborato il nuovo piano nazionale di prevenzione vaccinale, attualmente all’esame della commissione salute della Conferenza delle regioni, che, oltre ad ampliare l’offerta vaccinale da parte del Servizio sanitario nazionale, al fine di recuperare la cultura delle vaccinazioni, prevede l’adozione di un piano di comunicazione istituzionale recante iniziative volte a fornire alla popolazione le informazioni dettagliate sui rischi delle complicanze delle malattie prevenibili con i vaccini e i benefici della vaccinazione, nonché la condivisione dei contenuti informativo-educativi sul tema nei programmi delle scuole e dei corsi universitari.
Quanto, poi, alle specifiche questioni poste dagli interroganti, mi limito a ricordare che l’ordinamento vigente attribuisce ai soli ordini professionali il potere di disciplinare i suoi medici e, pertanto, spetta agli stessi ordini valutare se e quando una mancata prestazione sanitaria possa tradursi in un comportamento deontologicamente non corretto.
Quanto, invece, alla possibilità che sia previsto il divieto per i bambini non vaccinati di frequentare la scuola dell’obbligo, ricordo che la normativa vigente prevede, nei casi di mancata presentazione della certificazione comprovante l’avvenuta vaccinazione, che il dirigente scolastico comunichi, entro cinque giorni, il nominativo alla ASL di competenza, affinché la stessa intervenga per i tempestivi adempimenti.
Il sistema vigente è pertanto finalizzato a far scattare l’allerta e consentire alle ASL, informate tempestivamente, di intervenire, senza tuttavia pregiudicare il diritto all’istruzione dei bambini, proprio per evitare che gli stessi siano doppiamente penalizzati.
Ogni eventuale modifica al predetto sistema, finalizzata a rendere maggiormente effettiva la copertura vaccinale, non può pertanto che essere rimessa ad una decisione del Parlamento.
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