Roma, 21 maggio. «Anche in questi giorni di emergenza Covid non possiamo non ricordare nell’Aula del Senato il terremoto che 8 anni fa, il 20 maggio del 2012 con una replica il 29, ha colpito 54 comuni e i 4 capoluoghi dell’Emilia Romagna, provocando 28 morti, 300 feriti, 45 mila sfollati e 13 miliardi di danni. Per noi emiliani maggio evoca un momento che non possiamo dimenticare e che per certi versi ricorda questo, solo che ora siamo tutti in casa e allora eravamo tutti fuori. Grazie alla sinergia tra governo statale e regionale, la ricostruzione è quasi conclusa: abbiamo ricostruito 16 mila abitazioni e reso agibili 5.400 attività economiche, il 95% delle famiglie è tornato nella propria casa. Sono stati stanziati 6,4 miliardi di euro, di cui 4,9 già spesi e liquidati alle persone e alle imprese, 1,5 mld solo nell’ultimo anno, per tantissimi progetti. E nella ricostruzione a partire per prime sono state le scuole. Nella zona sorge il più grande distretto biomedicale d’Europa, che allora seppe reagire e che durante l’emergenza Covid non ha mai fermato le produzioni e ha saputo mettersi a disposizione dell’Italia. Ora però con la fase finale del post sisma dobbiamo agganciare la fase iniziale della ricostruzione post Covid. Bisogna creare nuovi posti di lavoro, puntando sulla lezione che imparammo allora. E’ il momento di ripartire tutti insieme, in maniera coesa e di guardare con speranza e fiducia al futuro che ci aspetta puntando sull’innovazione e la sostenibilità avendo ben presente la lezione che il Covid nella sua drammaticità ci ha insegnato».
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