ROMA, 29 ottobre. «Il voto sarà anche stato segreto, ma tutti abbiamo visto le facce di chi esultava per aver affossato la legge». Così la senatrice dem, Paola Boldrini, sulla bocciatura del DDL Zan e sul flash mob di venerdì, cui non ha potuto presenziare per impegni precedentemente assunti «ma che condivido totalmente». Boldrini, presente in Aula al momento della bocciatura, ammette l’amarezza provata di fronte a un esito che «conferma che qualcuno si è tirato indietro, facendo, per usare un eufemismo, un ‘voltafaccia’. Il voto segreto – affonda – consente di non assumersi la responsabilità delle proprie azioni e qui non era un voto di coscienza ma procedurale. Al netto del fatto che sappiamo bene chi non ha trattenuto la gioia per l’esito, offrendo uno spettacolo greve, da spalti, che colloca l’Italia in pessima compagnia, In Europa, sul fronte dei diritti Lgtb+. Non è comunque tutto perduto – avanza – , si procederà infatti con una proposta di legge di iniziativa popolare. Io sono speranzosa, e la speranza me la danno le piazze piene di giovani che sono avanti anni luce rispetto a certa politica».