Ferrara, 2 novembre 2021. «Quanto verificatosi a danno di giovanissimi appartenenti alla comunità LGTB è di una gravità inaudita, per la quale mancano ormai le parole. Si rimane esterrefatti per molteplici motivi: dal chiamare in causa, legittimandole, le torture inflitte nel ventennio fascista, all’età e al numero degli aggressori, una ventina tra i 17 e i 30 anni. Un’età che fa pensare alla assoluta consapevolezza di quanto detto, ingiustificabile dunque alla voce di qualsivoglia immaturità, goliardia, provocazione. Temo che questo fatto, peraltro in pieno centro, sia avvenuto in risposta alla bocciatura del DDL Zan, il cui affossamento ha probabilmente sdoganato e incoraggiato episodi di violenza. Perché anche quella verbale è violenza. Ancora, conferma la necessità di entrare nelle scuole per fare educazione contro l’omotransfobia, come il DDL Zan prevedeva. Bene ha fatto la mamma ad anticipare che procederà con una denuncia. Confido che anche il sindaco Alan Fabbri prenda posizione, stigmatizzando l’episodio. Questa è una brutta pagina per Ferrara, cui si aggiungono i 10 ragazzi giunti al Pronto Soccorso e tenuti in osservazione per abuso di alcol. Anche qui, servono campagne di informazione e politiche per i giovani con contenuti formativi capaci di incidere sulla comprensione delle conseguenze di determinati comportamenti. Il ‘puro sballo’ non porta a nulla, serve dare progetti di vita e non tollerare simili comportamenti come divertimento» Paola Boldrini, senatrice Pd
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