Ferrara, 24 novembre. «Ferrara, con le 8 biblioteche aderenti tra capoluogo e provincia, tra le 125 dell’Emilia Romagna, fa la sua parte e a livello nazionale si distingue. Tuttavia si può ottenere di più, come ovunque, con l’aiuto delle stesse case editrici». Così la senatrice Pd, Paola Boldrini, vice presidente della Commissione Sanità in Senato, firmataria, insieme alla collega Orietta Vanin (5 Stelle) di un emendamento di imminente deposito per rendere strutturali, in Finanziaria, le risorse oggi triennali per la Biblioteca Italiana Ipovedenti, presieduta da Giuseppe Marinò. E la cui mission è adeguare testi in front, dimensioni dei caratteri e modalità audio, per gli ipovedenti, distribuendole poi gratuitamente a biblioteche, rsa, carceri. Parliamo di 1 milione e 700 mila persone in Italia – quelli con diagnosi – cui andrebbe aggiunta la popolazione over 65, che costituisce il 22% della complessiva, che per senilità ha patologie che riducono la vista. Oltre ai ragazzi dislessici e discalculici, con un disagio di mobilità oculare spesso ‘confuso’ con disturbi comportamentali e cognitivi. ‘Letture senza barriere’ è il titolo del convegno tenutosi nei giorni scorsi in Senato, alla Sala Nassirya, voluto e organizzato dalla senatrice Boldrini. Presentati due testi per l’occasione adeguati, ossia Disadorna (La Nave di Teseo), del Ministro ferrarese Dario Franceschini, e Giramondo (Giraldi), di Gianluigi Schiavon. Uno sforzo, quello della Biblioteca Italiana Ipovedenti che, secondo Boldrini deve essere sostenuto «dalle stesse case editrici, tutte», cui si chiede di concedere testi, bypassando il diritto d’autore, perché il rischio, «in un Paese in cui si legge poco, è escludere una fetta importante della popolazione da un piacere strettamente connesso alla possibilità di auto informarsi». Un tema che unisce sanità e cultura: di qui la presenza, al focus, oltre che di Stefano Eco, in rappresentanza de La Nave di Teseo e Rossella Bianco, direttore Giraldi , di Sandra Zampa, consulente del Ministero della Salute. «Troppo spesso – la chiosa di Boldrini – pensati come ambiti distinti e invece sono strettamente connessi. Leggere fa sentire parte della società ed è strumento di democrazia», la chiosa di Boldrini.