Ferrara, 24 gennaio. «Siamo all’ennesimo esecrabile episodio violento, perché anche le parole lo sono. Un episodio che si verifica a poche settimane dalla lettera offensiva ricevuta dal Meis. Nei giorni che anticipano le iniziative dedicate al Giorno della Memoria. In un territorio, il nostro, che da sempre ricorda i suoi martiri. E nei cento anni dalla nascita dal Partito Comunista, con le celebrazioni annesse, da cui di fatto il Pd discende. La scritta comparsa sul vetro della sede del Circolo Pd Lio Rizzieri di Porotto, punto di ascolto – il luogo in cui avviene il confronto, la manifestazione delle istanze e la presa in carico delle stesse – ci dice che siamo in un tempo di aggressività, di qualunquismo, privo di contenuti ma foriero di violenza. Un tempo tuttavia pericoloso, i cui segnali non vanno sottovalutati. Qui non si tratta solo di insoddisfazione sociale dovuta alla pandemia, si tratta di un modo, che sta divenendo prassi, di istigazione all’odio nei confronti degli avversari politici. Stiamo andando oltre il livello di franco confronto che deve esserci, stiamo andando verso la barbarie. Confidando nelle indagini delle forze dell’ordine, questi atti non devono rimanere impuniti». Pasola Boldrini, senatrice Pd
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