«Siamo al lavoro. E per essere certi di conseguire un risultato, ci stiamo muovendo su due fronti». Così la senatrice Pd, Paola Boldrini, risponde all’appello lanciato dal direttore provinciale CNA, Diego Benatti, che ai senatori ferraresi ha esplicitamente chiesto di intervenire – in materia ecobonus – per l’abolizione dell’articolo 10 del decreto Crisi di impresa, che prevede sconti in fattura ai clienti su prestazioni relative all’efficienza energetica e al rischio sismico. Un ‘lusso’ che secondo CNA le piccole e medie imprese, per motivi di liquidità, non possono permettersi. Boldrini declina: «Abbiamo ben presente la questione, per questo stiamo predisponendo un emendamento teso ad abolire, come chiede CNA, l’articolo 10 (comma 1, 2, 3). L’auspicio è che venga accolto in commissione». E se così non dovesse essere, è previsto un piano B. «Stiamo predisponendo un secondo emendamento per la detrazione delle spese su 5 anni, con danari bonificati direttamente sul conto corrente del cliente». Con vantaggio dunque di quest’ultimo e dell’impresa, che – sintetizzando – non si sostituisce allo Stato. Boldrini è fiduciosa: «I limiti dell’articolo 10 e le conseguenze per il tessuto produttivo sono state evidenziate. Io, accogliendo le richieste di CNA, confido che ci sia la massima disponibilità da parte di tutti i colleghi a rivedere e migliorare il decreto».
Ecobonus, la senatrice Boldrini (Pd) raccoglie l’appello della Cna