Boldrini su calotte
«Con la questione calotte per la raccolta dell’indifferenziata stiamo dando una rappresentazione di Ferrara lontana dalla realtà. Sta passando l’idea, anche al di fuori, di una cittadinanza alle prese con un problema ambientale e di scarsa salvaguardia dei propri diritti. E questo non è vero. E’ del tutto evidente che Hera deve misurarsi con la necessità di potenziare e declinare meglio la comunicazione sull’utilizzo del nuovo sistema per l’indifferenziata, istituendo parallelamente – perché no – anche principi premianti, che fungano da incentivo, per chi pratica la differenziata, i cui beneficiari siamo tutti noi. Questo aiuterebbe senz’altro a stimolare un senso di partecipazione e collaborazione. Ma le immagini di questi giorni, fanno pensare a Ferrara come a un capoluogo lasciato all’abbandono, privo di decoro, e questo è ingiusto rispetto alla sua bellezza vera e agli sforzi che le istituzioni stanno facendo per renderla sempre più appetibile. E i numeri sul turismo di questi ultimi mesi, preceduti dal segno più, lo testimoniano. I rifiuti abbandonati accanto ai cassonetti non fanno onore alla città e soprattutto a chi li lascia. Sono un fatto di inciviltà, prima che di ribellione e stizza. C’è su questa vicenda una strumentalizzazione politica tesa a generare un malumore eccessivo e traboccante. Basti pensare che a Pontelagoscuro, dove è stata effettuata la sperimentazione sul sistema a calotta, tutto è proceduto nel migliore dei modi. Ripeto che Hera certamente può migliorare l’informazione, andare in supporto di quella fetta di popolazione che ha difficoltà ad apprendere le nuove modalità di conferimento rifiuti, spiegando meglio sia l’uso della calotta che i vantaggi della differenziata. Il resto lo dobbiamo fare per noi, per vivere in una città più salubre, non per Hera».
Paola Boldrini, deputata Pd