Trasparenza, informazione, condivisione, ascolto, coinvolgimento: questi i concetti alla base del mio primo atto politico come Parlamentare del Partito Democratico.
Alcuni giorni fa, grazie anche al collega e amico Alessandro Bratti, ho presentato un ordine del giorno, su cui il Governo ha espresso parere favorevole, in merito al Disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 1 del 2015 su “Disposizioni urgenti per l’esercizio di imprese di interesse strategico nazionale in crisi e per lo sviluppo della città e dell’area di Taranto”, licenziato in via definitiva martedì scorso.
Come noto, anni fa nella nostra città in occasione del potenziamento del termovalorizzatore dei rifiuti soliti urbani, si era venuta a creare una situazione di grande apprensione nei cittadini che abitavano nelle zone immediatamente adiacenti l’impianto, i quali, timorosi di vedere peggiorare in maniera esponenziale la qualità dell’aria e, di conseguenza, le condizioni di salute e di vita, reagirono con vigorose manifestazioni di dissenso nei confronti dell’azienda, che aveva presentato il progetto di potenziamento, e degli enti locali, che dovevano autorizzare l’intervento e vigilare che tutto il processo autorizzativo e di gestione del nuovo impianto avvenisse nel rispetto delle norme e dei bisogni espressi dalla comunità locale.
I comprensibili timori dei cittadini vennero in parte mitigati anche con la costituzione di un organismo di comunicazione e partecipazione: il RAB – Consiglio consultivo della Comunità locale, di cui avrebbero fatto parte i cittadini, l’azienda e le amministrazioni locali.
Prima sperimentazione in Italia di questo genere, il RAB aveva il compito di creare un “collegamento” diretto tra l’azienda e i cittadini, con lo scopo di ricevere tempestivamente informazioni sui dati ambientali ed essere attivamente coinvolti nella realizzazione di alcuni progetti specifici. Elemento tutto nostrano che differenziava la sperimentazione ferrarese da quelle attivate nel nord Europa, fu la presenza delle amministrazioni locali e delle autorità di controllo al fianco dei cittadini, anche per facilitare iniziative di divulgazione e co-progettazione, supportare questi ultimi nella comprensione dei dati, decisamente complessi, e consentire loro di avanzare richieste puntuali su possibili interventi da mettere in campo.
Per oltre 10 anni in qualità di Presidente di Circoscrizione, e dunque di amministratore, ho avuto modo di seguire tutti i passaggi che hanno riguardato la progettazione, la realizzazione e la gestione del RAB, facendone parte attivamente e lavorando con i cittadini, con l’azienda e con tutti gli enti che sono stati coinvolti (Regione, Provincia, Comune, AUSL, ARPA, ecc…). Il bilancio a distanza di tempo, visti i risultati raggiunti e le opinioni espresse da parte dei cittadini che in questi anni hanno fatto attivamente parte del RAB, è certamente buono.
Vista la difficile situazione dell’ILVA di Taranto e il delicato percorso che la città e i suoi abitanti devono affrontare, ritengo che sollecitare la promozione e attivazione di modalità strutturate di confronto, scambio e partecipazione, come il RAB – Consiglio consultivo della Comunità locale, sia un’azione responsabile e opportuna che, insieme ad una serie di altre condizioni, potrebbe contribuire a vedere garantiti i principi di trasparenza, accesso e informazione.
Allegati
> Il Progetto RAB
> OdG | Atto della Camera