Fibromialgia e centro trasfusionali
Doppia soddisfazione su un doppio fronte – fibromialgia e centri trasfusionali – per la deputata ferrarese Pd, Paola Boldrini. Primo versante: dopo la consegna in Commissione Affari Sociali e Sanità di una risoluzione – di cui è prima firmataria – contenenti precise richieste di impegno al Governo in termini di esenzioni e prassi diagnostiche, mercoledì sono partite le audizioni in presenza degli esperti referenti delle società scientifiche di Aisf (Associazione italiana sindrome fibromialgica) e Cfu (Comitato Fibromialgici uniti) che hanno elaborato un dossier inviato ai vertici della Commissione aggiornamenti Lea. Sul secondo, è stato approvato l’ordine del giorno con cui Boldrini, nell’imminenza delle nuove linee europee che entreranno in vigore nel 2018, chiede al Governo maggiore omogenietà sul fronte dell’accreditamento dei centri trasfusionali. E questo «in nome della garanzia del presidio». Il tutto, come lei stessa rimarca, avviene mentre la Camera ha dato il placet alla legge sull’utilizzo della cannabis terapeutica nella terapia del dolore per determinate patologie, tra cui appunto la fibromialgia. «Sono passaggi fondamentali – la chiosa di Boldrini – che vanno tutti nella direzione di supportare i cittadini pazienti rispetto a malattie insidiose e spesso invalidanti».