Fibromialgia, Boldrini, presentata risoluzione
«Dalle parole ai fatti, o meglio ai numeri». Così, con soddisfazione, la deputata ferrarese Pd, Paola Boldrini, commenta la risoluzione – di cui lei è prima firmataria – presentata in Commissione Affari Sociali e Sanità sulla fibromialgia. Al Governo si chiede di assumere tre precisi impegni: assegnare un codice identificativo di patologia; inserirla tra le malattie croniche dei Lea (Livelli essenziali di assistenza); adottare misure e tempistiche per definirne la cronicità, così da garantire l’esenzione di determinate prestazioni di classe A. Nel dettaglio si propongono: due visite annue da specialista reumatologo o algologo; una dal fisiatra; una dallo psicologo; una dal nutrizionista; ed esami annui strumentali e di laboratorio. Ancora, si impegna il Governo a «prevedere l’uso – riporta il documento – di farmaci cannabinoidi per la terapia del dolore». «Questa risoluzione – spiega Boldrini – fa sintesi di un ascolto attento di chi soffre di questa patologia, fin qui orfana di medicinali specifici e prassi diagnostiche omogenee. Cerca di mettere un punto, definitivo, al senso di abbandono provato da queste persone, che con dolori muscolari diffusi e difficoltà nei movimenti, fanno i conti con una diminuzione della qualità della vita. Ancora, tenta di andare loro incontro in un percorso spesso economicamente ed emotivamente costoso». La deputata rileva poi come «sia frutto dell’importante lavoro scientifico svolto da Aif (Associazione italiana sindrome fibromialgica) e Cfu (Comitato Fibromialgici uniti), con la realizzazione di un dossier che contiene anche un PDTA (percorso diagnostico terapeutico di assistenza) nei giorni scorsi parallelamente inviato ai vertici della Commissione aggiornamenti Lea». Mercoledì prossimo partiranno le audizioni in presenza degli esperti delle società scientifiche. «L’auspicio – la chiosa di Boldrini – è che visto il grande impegno sviluppatosi su più fronti, la risoluzione venga accolta nella sua completezza».