E’ stata presentata, in XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato, alla Camera, un’interpellanza urgente, a firma di 37 parlamentari, tra cui l’On. Boldrini e l’On. Bratti, in merito al caso Lyondell Basell di Ferrara, a seguito del licenziamento di un delegato sindacale.
Ecco il testo:
INTERPELLANZA URGENTE
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali
Al Ministro dello Sviluppo economico
Per sapere:
Premesso che –
la Lyondell Basell è una impresa multinazionale che opera, in 14 paesi e con oltre 13000 dipendenti, nel settore della chimica. E’ presente in Italia con stabilimenti a Ferrara, Brindisi e Milano;
nello stabilimento di Ferrara sono occupati, in attività di ricerca e produzione, 860 dipendenti, 45% dei quali impegnati nell’ambito del centro ricerche “G. Natta” che costituisce il nucleo principale di innovazione dei prodotti e delle tecnologie sulle materie plastiche del Gruppo;
nel 2013 il sito produttivo di Ferrara ha affrontato un’impegnativa ristrutturazione che, dopo una dura vertenza conclusasi con la fattiva partecipazione della Regione Emilia-Romagna, ha comportato l’uscita di 105 unità lavorative e il ridimensionamento delle attività, pur riaffermando il valore strategico della sede;
nella primavera 2015 si è aperta, tra l’azienda e le organizzazioni sindacali, una trattativa per il rinnovo del contratto integrativo di secondo livello nell’ambito della quale le OO.SS. hanno chiesto di affrontare anche il tema delle garanzie occupazionali per i lavoratori coinvolti dalle frequenti riorganizzazioni aziendali;
il 10 dicembre 2015 l’azienda ha improvvisamente comunicato il licenziamento individuale per motivi economici di 2 lavoratrici motivando tale decisione con la soppressione delle rispettive posizioni di lavoro, senza alcun preavviso alle OO.SS. e alla RSU di stabilimento, benché con le stesse fosse corso una trattativa;
tale accadimento ha determinato l’alimentarsi di un pesantissimo clima di tensione che ha portato all’interruzione della trattativa, all’immediata proclamazione di uno sciopero delle maestranze e ad una dura presa di posizione, molto critica nei confronti dell’azienda, da parte del Sindaco di Ferrara;
cinque giorni dopo, a seguito delle iniziative di mobilitazione sindacale e di pressione delle istituzioni locali la direzione, sottoscrivendo un verbale di incontro, ha ritirato il provvedimento di licenziamento e ha reintegrato le due lavoratrici impegnandosi ad affrontare in sede di accordo integrativo il tema generale della rioccupabilità delle persone in caso di riorganizzazione;
alla ripresa delle trattative la direzione aziendale ha confermato l’indisponibilità a convenire su una norma pattizia che scongiurasse il ripetersi, nelle forme e nei contenuti, dell’episodio delle due lavoratrici, come per altro già previsto nel precedente accordo aziendale;
Dopo due giorni di trattativa, in una fase convulsa di un tesissimo confronto, si è determinato un alterco tra un delegato e un rappresentante aziendale;
nonostante i tentativi sindacali di ridurre la tensione, spostando gli scioperi già proclamati per quello stesso giorno, e di riprendere la trattative, l’azienda ha avviato un procedimento disciplinare con la sospensione cautelare del delegato e il suo successivo licenziamento –
Se il Ministro interrogato sia a conoscenza degli episodi sopradescritti e se non intenda intervenire al fine di favorire il ristabilirsi di un corretto e proficuo confronto tra le organizzazioni sindacali e l’azienda, a partire dalla revoca del licenziamento effettuato, e se sia a conoscenza dei piani di sviluppo e riorganizzazione aziendale della Lyondell Basell, con particolare riferimento al sito produttivo di Ferrara
Se i Ministri non ravvedano in questi atteggiamenti un tentativo di creare da parte della Multinazionale un clima di scontro per giustificare un progressivo abbandono dell’attività nel nostro Paese.
Allegati
> Rassegna stampa
> Testo Interpellanza (pdf)
> Basell. Il caso Fiorini finisce in Parlamento | Blog Alessandro Bratti