Bruxelles, 23 giugno 2017
Il dibattito sulla medicina di genere approda a Bruxelles, sulla scia della discussione in corso in Italia sulla proposta di legge di cui è prima firmataria la deputata ferrarese Pd, Paola Boldrini, membro della Commissione Affari Sociali e Sanità.
Martedì 27 giugno l’europarlamentare Elena Gentile, membro delle Commissioni Affari Sociali e Sanità del Parlamento Europeo per il Gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici, ha infatti organizzato una conferenza sulle politiche finalizzate a sviluppare una scienza medica sensibile al genere.
Nel corso dell’evento verranno illustrate le migliori prassi in Europa e verrà dunque presentato il modello italiano – a relazionare sarà la stessa Boldrini – in discussione proprio in questi giorni in Parlamento sotto forma di emendamento al DDL Lorenzin «che – sintetizza Boldrini – prevede un orientamento attento alle differenze di sesso e di genere nella ricerca, nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura, con formazione e aggiornamento del personale medico e sanitario. Oltre che un approccio interdisciplinare tra le diverse aree mediche e le scienze umane». Obiettivo, l’appropriatezza delle cure.
Con l’esposizione a Bruxelles, l’on. Gentile mira a realizzare un documento di sintesi da proporre al Parlamento e alla Commissione Europea come base per l’elaborazione di policies e progetti europei per diffondere un approccio di genere nelle politiche per la salute degli Stati membri. “L’Europa deve farsi portatrice di un’istanza ormai ineludibile, ovvero prevedere un approccio di genere nelle politiche sanitarie di tutti i suoi Stati membri, nella ricerca medica, nell’istruzione e formazione degli operatori sanitari e nell’erogazione dei servizi e delle cure”, dichiara l’On. Gentile. “Mi auguro”, continua Gentile, “che questa iniziativa aiuti a comprendere l’importanza della medicina di genere e permetta all’Europa di diffondere le migliori prassi in materia e farsi portatrice di questa missione. Il parlamento Europeo”, conclude Gentile, “farà la sua parte per diffondere un approccio sensibile al genere nelle politiche comunitarie”.
Soddisfatta Boldrini, che a conferma del lavoro fatto in Italia, ricorda l’accordo nazionale recentemente raggiunto con i Presidi delle Scuole di Medicina per l’orientamento al genere che si è concretizzato nella partenza di un progetto pilota – che vede il coinvolgimento di vari Atenei – tra cui Ferrara – nel prossimo anno accademico 2017-2018.