Rassegna Stampa

Adkronos, Boldrini: Un DDL per formare medici del futuro. Più tutele ai giovani

Adkronos, 24 maggio.  ‘Integrazione università-ospedale-territorio e specializzazione medicina generale in testo presentato oggi’.  “Una formazione che si adegua alle esigenze di salute e sanità a cui stiamo andando incontro nel prossimo futuro, con le emergenze epidemiologiche, la cronicità, l’invecchiamento della popolazione e la necessità di una maggiore presenza sul territorio”. Ma anche “più diritti per gli specializzandi e per i medici di medicina generale in formazione. Insomma: più tutele, medicina generale che diventa specializzazione e uno stretto rapporto con il territorio sin dall’inizio della formazione”. Sintetizza così la senatrice Paola Boldrini (Pd), prima firmataria di
un disegno di legge in 11 articoli, il testo presentato oggi in conferenza stampa a Roma. Per Boldrini si tratta di “un cambiamento necessario della formazione specialistica in medicina – spiega all’Adnkronos Salute – a margine della conferenza, perché questo percorso non sia più una borsa di studio tout court, ma diventi una formazione lavoro con le giuste tutele per gli specializzandi”. I punti di forza, aggiunge, sono
“integrazione università-ospedale e Servizio sanitario regionale, sia nelle Scuole di specializzazione sia durante il percorso universitario
di base. Con un’attenzione mirata sui bisogni di salute del cittadino in modo da prendere in carico, a partire dal territorio, una
cittadinanza che diventa sempre più anziana, con una maggiore presenza di cronicità e con i problemi che il Covid ha fatto emergere”.
“Ci siamo resi conto – ha spiegato ancora Boldrini – che alla formazione medica, dopo il Covid, e con le normative successive, era
necessario mettere mano. Mi riferisco al dl Calabria che ha permesso un bel cambiamento, ma anche al fatto che con il Covid è emersa la
necessità di avere una formazione più puntuale e più operativa sul territorio. Stiamo riformando la sanità del territorio con il Dm 71.
Serve, a questo punto, anche una formazione più integrata al territorio”. Nel mettere a punto il testo, ha spiegato BOLDRINI, “abbiamo voluto ascoltare tutte le parti in causa, giovani già specializzati ma anche i non laureati. E riteniamo che serva un
adeguamento legislativo”, ha aggiunto sottolineando che oggi è necessario “fare meglio nella programmazione, per rispondere ai
bisogni della popolazione”. Rosanna Ugenti, direttore generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Servizio sanitario nazionale del ministero della Salute, intervenuta in collegamento video, ha osservato che, in tema di formazione medica, “serve puntare a un’unica scuola di formazione per la medicina generale. Sicuramente nella rete formativa bisognerà far entrare anche gli studi dei medici di famiglia, ma servirà capire come poter inserire questo elemento” . Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio, ha
apprezzato il disegno di legge auspicando che possa essere approvato al più presto. “Questa legge serve alle Regioni per adeguare i livelli
formativi a quelli assistenziali”. E serve anche ai giovani “per il
riconoscimento dei medici in formazione. Li abbiamo inseriti, in emergenza, nell’assistenza e vanno tutelati”, ha detto D’Amato,
promettendo il suo appoggio al ddl in Conferenza delle Regioni.