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Fine Governo Draghi: «Una parte del Parlamento è contro il Paese e contro gli italiani. Per la sanità, un disastro»

ROMA, 21 luglio.  «Quanto è successo delinea che una parte del Parlamento è contro il bene del Paese, contro gli italiani e non ha ascoltato gli appelli provenienti da tutte le associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e ordini professionali, compresi i medici. La fine del Governo si tradurrà in un disastro anche per la sanità. E lo affermo con cognizione di causa, come vice presidente della Commissione Sanità in Senato. Un rapido elenco di ciò che si interrompe e rimane al palo? La revisione del tetto per l’assunzione del personale sanitario e i nuovi criteri di riparto del Fondo sanitario nazionale, senza i quali non si possono effettuare le assunzioni e l’adeguamento degli stipendi di medici, infermieri, operatori sociosanitari, le risorse per la loro formazione; la riforma dell’emergenza-urgenza che avevamo prospettato e il completamento del decreto per le indennità di chi lavora nei Pronto Soccorso, compresa la riforma dei  medici di medicina generale collegata alla riforma della sanità territoriale; il piano oncologico nazionale da poco redatto e in valutazione da parte delle Regioni; il DDL sull’oblio oncologico per permettere agli ex malati di adottare, accendere mutui, stipulare assicurazioni; il lavoro dell’intergruppo parlamentare per le malattie croniche, che sono tantissime; l’approvazione del decreto dei LEA (Livelli essenziali di assistenza), che riguarda moltissime patologie; l’inserimento definitivo nei Lea della fibromialgia; il completamento dell’iter per la figura degli infermieri di comunità, oggi riconosciuta come centrale nella medicina territoriale, e per lo psicologo di cure primarie. A rischio sono i fondi del PNRR oggi disponibili, e parliamo di 15 miliardi di euro, legati a decreti attuativi e lavori fatti. E le future tranche, a partire da quella di dicembre».

Paola Boldrini, Vice Presidente Commissione Sanità in Senato