FERRARA, 2 maggio. Petrolchimico. Soddisfatta per l’ospitalità, l’ascolto e la disponibilità ricevuta dal Prefetto, Rinaldo Argentieri, e per le istanze giunte dai sindacati presenti, ossia CGIL e UIL (assente per impegni la Cisl, ndr). Così la senatrice Pd, Paola Boldrini, commenta l’incontro di domenica 1 maggio, in Prefettura, coi colleghi Alan Ferrari, Stefano Collina, Andrea Ferrazzi. Un confronto avvenuto nell’ambito di Avvicina, progetto itinerante condotto dal gruppo senatori del Pd in realtà fragili del Paese. Suddiviso in due momenti – primo, senatori e Prefetto, secondo, senatori, Prefetto e sindacati – ha consentito di portare il Petrolchimico all’attenzione nazionale e di sviscerare moltissimi temi collaterali: dall’assenza nel PNRR di una voce dedicata alla chimica alla necessità di programmare la transazione ecologica evitando visioni ideologiche che penalizzino l’occupazione. «La sfida è fare convivere gli interessi dell’industria e dell’ambiente». Ecco che il Petrolchimico di Ferrara, con la chiusura del cracking di Porto Marghera annunciato da Eni per il 2022, mette a rischio non solo l’occupazione, ma l’intera filiera produttiva regionale., con penalizzazione dei comparti del tessile, del biomedicale, dell’automotiv. Oltre alla ricerca effettuata e sviluppata al Petrolchimico. Il vulnus ruota attorno ad Eni, che ancora non avrebbe compiuto gli investimenti programmati in sostituzione della chiusura del cracking. Il rischio è dunque che lo si dismetta senza nessuna garanzia di nuove attività produttive e di mantenimento occupazionale, con collasso del Petrolchimico. La proposta di sintesi è «un impegno Eni – Basell non solo per assicurare l’approvvigionamento di materie prime per 10 anni oltre la scadenza contrattuale del 2024 – ha tirato le fila Boldrini – , ma per impegnare di nuovo Eni a fare investimenti sul territorio». E se secondo la Cgil, rappresentata dalla neo segretaria, Veronica Tagliati e dai confederali Fausto Chiarioni e Giovanni Verla «l’impianto di cracking è fondamentale per guidare la transizione nel tempo», secondo la Uil, presente col segretario Massimo Zanirato e col confederale Vittorio Caleffi, non si può dimenticare che all’interno del quadrilatero della chimica (Venezia, Mantova, Ravenna, Ferrara) la priorità è prevalentemente ferrarese e «che non possiamo accontentarci di investimenti che migliorino l’ambiente compromettendo occupazione e imprese». L’impegno dei senatori è portare al Mise a stretto giro considerazioni e proposte emerse, oltre che ottenere da Eni risposte certe e un crono programma di interventi.
Presenti anche Alessandro Talmelli, segretario comunale Pd, e Sara Manservigi, con delega al lavoro.