Comunicati Stampa

Presentato alla Camera il libro La cronicità al tempo del Covid (Nicola De Giuseppe Editore)

ROMA, 21 aprile. Prima presentazione alla Camera dei Deputati, stamattina, de La cronicità al tempo del Covid (Giuseppe De Nicola Editore)  di Paola Boldrini, vice Presidente Intergruppo Parlamentare su Diabete e Obesità – e di recente entrata nel consiglio di Europa Donna Italia – e Nicola Provenza, già deputato e membro della Commissione Sanità e Affari Sociali. Il testo –  nato dalla volontà di Boldrini e Provenza, fondatori dell’Intergruppo Parlamentare sulla Cronicità da loro stessi fondato nel maggio 2021 e «primo esempio così concepito in Europa» di elaborare un documento conclusivo e ufficiale –  sarà a breve consegnato al Ministro della Salute, Orazio Schillaci. Contiene infatti raccomandazioni sulle azioni da intraprendere «che mettiamo a disposizione del nuovo Governo». Come ha spiegato Boldrini la patologia cronica non riguarda solo gli anziani, «luogo comune troppo diffuso», ma anche l’età pediatrica e adulta. Malattie croniche sono il diabete, la fibrosi cistica, l’artrite reumatoide, l’asma, l’epilessia, l’emofilia, l’insufficienza cardiaca e altre di natura mentale e genetica. Oltre al tumore, da cui si può guarire, ma che lascia spesso conseguenze a vita. Il volume accompagna il lettore nella comprensione di un fenomeno esploso al tempo del Covid, «perché il Covid ha colpito i più fragili», ma che proprio durante la pandemia, in un contesto di emergenza,  è stato inizialmente trascurato, con screening oncologici saltati e impossibilità di programmare l’assistenza. «Finita la pandemia, la cronicità continua ad esistere». Il volume, che contiene dati e statistiche, affronta il tema del mancato recepimento da parte di alcune Regioni del Piano Nazionale della Cronicità varato nel 2016; del  depauperamento delle figure professionali nelle strutture ospedaliere negli anni pre-covid; dell’eccessivo carico di lavoro degli operatori sanitari che optano «in nome della stessa qualità della vita riscoperta in pandemia» per il privato, che ha ritmi meno serrati; della difformità nella presa in cura e nell’accesso ai servizi dei 21 sistemi sanitari regionali. «Bisogna lavorare – ha rimarcato Boldrini – per evitare che la cronicità diventi disabilità». Oggi la cronicità riguarda 22 milioni di italiani, 8 milioni con una patologia grave, i restanti con più patologie. Tra denatalità e invecchiamento è destinata ad aumentare. «E’ la grande sfida della sanità pubblica, intesa come democratica, universale, equa, che a fronte di questi numeri deve essere maggiormente difesa e salvaguardata».