«L’educazione civica deve tornare ad essere materia d’insegnamento. Toglierla dai programmi è stato un errore e gli effetti sono ogni giorno sotto gli occhi di noi tutti. Anche a Ferrara, come conferma l’aumento di episodi di bullismo. Bisogna seminare fin dall’infanzia germi capaci di formare cittadini rispettosi delle regole e attenti alla crescita socio economica del Paese». Così la senatrice Pd, Paola Boldrini, che ha presentato un disegno di legge ad hoc, composto di cinque articoli: 1) introduzione dell’insegnamento dell’educazione civica, della cultura costituzionale e della cittadinanza europea; 2) articolazione in almeno due ore settimanali di lezione; 3) formazione specifica e aggiornamento del corpo docente, con decreto del Ministero Istruzione, Università e Ricerca; 4) istituzione di un fondo per garantire il punto 3; 5) entrata in vigore nell’anno scolastico 2019-2020. «La scuola sta vivendo un momento drammatico, una crisi di autorevolezza. La stessa che tocca la famiglia, le istituzioni e quindi le comunità e il Paese», spiega Boldrini, che proprio nei giorni scorsi, a Bologna, è stata tra i parlamentari che all’Istituto Comprensivo ‘Gualandi’ hanno consegnato agli studenti una speciale benemerenza – nell’ambito del premio realizzato dal Senato ‘Vorrei una legge che…’ – per un progetto con focus sul sostegno ai poveri e ai centri di solidarietà. «I giovanissimi sono ricettivi e hanno grande capacità di ascolto e voglia di essere utili. E possono diventare di esempio agli adulti. Questa spinta va nutrita, valorizzata, perché è elemento fondante di una cittadinanza attiva». L’auspicio, soprattutto con l’avvio del Governo in corso, è che del disegno di legge «si recepisca l’urgenza».
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