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West Nile, Boldrini su risposta interrogazione Ministro

West Nile: non si darà vita a nessun protocollo scientifico capace di contenere il virus e nel bilancio 2019 non ci sarà alcuna voce con risorse specifiche da destinare all’Istituto Superiore di Sanità per effettuare uno studio, preludio di un vaccino. E’ quanto risponde, di fatto, il Ministero della Salute, con firma del Sottosegretario Armando, Bartolazzi, all’interpellanza – e alla successiva sollecitazione – della senatrice Pd, Paola Boldrini, membro della Commissione Igiene e Sanità, che si definisce «insoddisfatta nei contenuti e nei tempi». E declina: «L’interpellanza è di inizio settembre, la successiva indicazione di ottobre, siamo a fine novembre. Evidentemente, gli oltre 100 casi regionali di infezioni neuro invasive, gli oltre 20 decessi, di cui circa la metà a Ferrara, non sono ritenuti numeri sufficienti per prendere in seria considerazione la questione. Non si è avvertita alcuna urgenza». E ancora: «Nel lungo documento del Dicastero, si ripercorre la ‘storia’ della West Nile, senza arrivare al dunque». Si ricorda  l’istituzione di un Tavolo Tecnico Intersettoriale sulle Malattie Trasmesse da Vettori; il finanziamento di un progetto per la Prevenzione delle malattie a trasmissione vettoriale; la proposta di un secondo progetto per la formazione in ambito sanitario pubblico. Provvedimenti che il Ministero, come si legge testualmente, ritiene  «possano offrire buone e documentate risposte scientifiche al fine di prevenire il più possibile l’estensione del fenomeno». La chiosa di Boldrini: «Tante parole prudenti per non dire nulla. Questa spiegazione, tardiva, è vuota. E denota l’assoluta incapacità di affrontare seriamente un problema che tra pochi mesi si ripresenterà».