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Boldrini, «L’attenzione per le cure palliative c’è»

Roma, 11 marzo. «L’attenzione sulle cure palliative c’è. Proprio in questi giorni sarà sottoposta alla commissione Igiene e Sanità del Senato una mozione che impegna il Governo nelle direzione di investimenti e rimodulazioni». Così Paola Boldrini, vice presidente Commissione Sanità in Senato, intende rassicurare quella parte di sanitari che si occupano del segmento, recependo così l’allarme lanciato su La Nuova Ferrara da Loretta Gulmini, coordinatrice della rete provinciale di Cure palliative, che ha definito uno tsounami l’impatto dell’emergenza sanitaria sulla delicata e complessa gestione dei pazienti cronici gravi, oncologici e non. Boldrini, ricordando che le cure palliative sono in Italia un diritto dal 15 marzo del 2010 grazie alla legge 38, sintetizza i punti del documento vagliato in Commissione e presentato dai colleghi Binetti-Castellone ma condiviso all’unanimità dei commissari. Testo in cui si conferma quanto la pandemia abbia «modificato il lavoro delle reti», con «attività di assistenza domiciliare caratterizzate da visite brevi, talora sostituite da contatti telefonici, barriere indotte dalla necessità di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, distanziamento sociale e anche divieto o drastiche limitazioni all’ingresso dei congiunti nelle strutture». Si fa evidente dunque la necessità di un «rafforzamento dei servizi di assistenza domiciliare» ma anche di «forti investimenti sulla gestione territoriale», tanto più che la carenza di «operatori di cure palliative rappresenta una problematica già evidente in tempi di gestione ordinaria, acutizzata dalla pandemia». Di qui la richiesta di impegno al Governo con 25 punti. Per citarne 3: «Incrementare in tutti i bilanci regionali le risorse per la diffusione delle cure palliative a favore di adulti e di bambini»; «approvare nelle reti ospedaliere e domiciliari protocolli e percorsi formativi, attualmente assenti, nella programmazione nazionale, per la partecipazione del terzo settore e dei volontari, nonché delle famiglie»; «assicurare, all’interno della rete ospedaliera e territoriale, la disponibilità di personale dedicato all’assistenza psicologica, sociale e spirituale, con preparazione idonea a gestire le esigenze psicosociali e spirituali dei pazienti affetti da Covid-19 e delle loro famiglie». «Confido – il commento di Boldrini – che il Governo recepisca. I benefici sarebbero anche per Ferrara».