FERRARA, 2 settembre. «Ho letto con interesse l’intervento del Presidente della Camera Penale Ferrarese, Pasquale Longobucco, sulle condizioni delle carceri e sulla necessità di ripensarle. E condivido l’idea che il sovraffollamento e le condizioni di vita dovuti agli spazi ridotti siano tra i motivi che impediscono la riabilitazione – ricordando che a questo la detenzione servirebbe come da dettato costituzionale – e aumenti invece l’aggressività e la violenza, che si trasforma anche in autolesionismo e suicidio. Proprio oggi ho partecipato, in carcere, ad un incontro organizzato dalla direttrice, Nicoletta Toscani, con Massimo Parisi, Direttore generale del personale e delle risorse (Dap), venuto apposta da Roma per interloquire e dare risposte sui timori avanzati circa la costruzione di un nuovo padiglione – previsto per il 2026 per 80 detenuti inseriti in percorsi avanzati – e sull’implemento dell’organico. L’incontro faceva seguito ad un’altra mia visita richiesta e fatta in cosiddetta ‘missione’ con Franco Mirabelli, capogruppo in Commissione permanente giustizia in Senato, lo scorso autunno, per aprire un ragionamento in questa direzione e chiedere l’inserimento di risorse in Finanziaria. A Longobucco che afferma che il tema non è di interesse elettorale, rispondo che per fortuna non lo è. Perché c’è e c’è da tempo. Il summit di faceva seguito a un mio confronto l’8 giugno con la Ministra Marta Cartabia e con lo stesso Parisi e a una mia interrogazione parlamentare il 2 agosto. Motivo per cui ringrazio la direttrice Toscano per averlo organizzato ed esteso, correttamente, ai livelli istituzionali coinvolti, alla rete penitenziaria e ai sindacati. Come ho ribadito ieri, il discorso carcere va affrontato sul triplice piano della progressiva e cronica carenza di personale, della condizione e gestione dei detenuti e degli operatori stessi. Manca infatti personale sanitario, sia psicoterapeuti che psichiatri, che provvedano ad una vera presa in carico dei detenuti fin dal loro ingresso. E vanno aumentate figure a supporto del personale dell’istituto penitenziario, tra i più colpiti dallo stress da lavoro correlato. Per questo io e Mirabelli avevamo chiesto che in Finanziata fossero messe risorse ad hoc. E per questo per le condizioni delle carceri e della nostra casa circondariale, di cui mi occupo dai tempi in cui ero Presidente di circoscrizione, continuerò a battermi se tornerò in Parlamento».
Comunicati Stampa
Casa circondariale. «Replica al Presidente Camera Penale di Ferrara»
Paola Boldrini, vice Presidente Commissione Sanità in Senato