Omicidio Rossella Placati, Boldrini porta il messaggio di Valeria Valente

Bondeno, 26 febbraio. Nell’ambito della mobilitazione odierna organizzata da Udi e sindacati a Bondeno, per ricordare Rossella Placati, vittima di femminicidio, la senatrice Pd, Paola Boldrini, ha portato il messaggio di Valeria Valente, Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio. Il testo integrale:

Rossella Placati è stata uccisa.

Amava lo sport, era appassionata di jogging, la piaceva correre all’aria aperta, chissà quante volte avrà sorriso al cielo, al mondo, alla sua vita.

Ora non lo farà più.

Era solare, una lavoratrice così la descrivono le sue colleghe e amiche di lavoro distrutte dalla notizia, addolorate dalla perdita. Non sorriderà più con loro, non condividerà quegli spazi di quotidianità che facevano parte della sua vita perché il suo compagno glieli ha tolti, per sempre.

A Rossella, come a tante, troppe donne è stata strappata la vita.

Ancora una volta una donna viene uccisa con furia, barbaramente, da un uomo, il suo compagno, quello che l’avrebbe dovuta amare, in casa sua, dove avrebbe dovuto sentirsi sicura, ancora una volta perché non può essere più sua, perché non è considerata libera di esistere, di scegliere.

I numeri dei casi di femmicidio continuano ad essere agghiaccianti. Dietro quei numeri ci sono i volti, le vite, le storie, i sogni, le speranze, i progetti infranti e negati di tante donne, di donne come Rossella.

Stiamo lottando nel Paese e nel Parlamento come donne per aggredire questo fenomeno su più versanti. Continueremo a farlo. Molti risultati sono stati già ottenuti altri possiamo e dobbiamo ottenerne.

Come commissione d’ inchiesta del Senato sul femminicidio e la violenza di genere, attraverso lo studio di tanti casi e con il prezioso ausilio di avvocati, magistrati, reti di associazioni stiamo cercando di capire cosa ancora c’è che non va, cosa non funziona nel sistema. Cosa ci impedisce di intervenire in tempo ed evitare il peggio, consapevoli che quasi mai una morte, tanto atroce quanto ingiusta, arriva all’improvviso come un fulmine a ciel sereno. Come possiamo fare a cogliere segnali tempestivamente per intervenire in tempo utile.

Un lavoro prezioso, dal quale mi auguro potranno emergere indicazioni importanti che possano guidare il Parlamento a sollecitare interventi e politiche in grado di contrastare in maniera più efficace questo fenomeno, soprattutto sul fronte della prevenzione e della protezione .

Sono tuttavia sempre più persuasa che le leggi sono importanti, ma che è altrettanto importante contrastare il femminicidio con una nuova cultura, con un impegno più massiccio da parte di tutte le agenzie educative: scuola, università ma anche famiglia prima di tutte le altre.

Tutti e tutte devono fare la propria parte. La vera sfida è costruire relazioni corrette tra uomini e donne effettivamente paritarie, fondate sul rispetto e il riconoscimento reciproco, in grado di cancellare finalmente lo squilibrio di potere esistente. Altrimenti le nostre resteranno solo parole vuote.

Vi ringrazio davvero per la vostra iniziativa perché pensata proprio nella direzione che serve: quella di scuotere le coscienze, a non rassegnarsi, a non cadere nella drammatica assuefazione di fronte al quasi quotidiano ormai bollettino di guerra. Questa su sarebbe davvero la peggiore delle sconfitte.

Grazie ancora e, anche se fisicamente lontana, ritenetemi convintamente e con tutta me stessa lì con voi

Valeria Valente, Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio

Salute al femminile, con la pandemia diminuiscono le visite e aumentano i piccoli disturbi

MILANO, 26 febbraio. Fonte del comunicato, Assosalute. 

Milano, 26 febbraio 2021 –La pandemia da Covid-19 ha trasformato abitudini e stili di vita delle donne di tutte le età, con conseguenze sulla loro salute. Ad affermarlo una ricerca di Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica, condotta in collaborazione con Human Highway e presentata in occasione di un evento stampa che ha visto stamattina, venerdì 26 febbraio, la partecipazione della Prof.ssa Rossella Nappi, Professoressa ordinaria di Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Università di Pavia –IRCCS Policlinico San Matteo, e della Senatrice Paola Boldrini, Vice Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato. In quest’anno caratterizzato dalla pandemia e dal lockdown, 9 donne su 10 hanno dichiarato di aver sofferto di almeno un piccolo disturbo di salute. Proprio a causa delle restrizioni e delle preoccupazioni conseguenti, della ridotta attività fisica e della forzata permanenza in casa, sono aumentati alcuni disturbi: il 57% delle donneha sofferto più del solito di disturbi legati allo stress (come insonnia e tensioni muscolari),il 42% ha avvertito un aumento del gonfiore delle gambe e il 35% del mal di testa.  Proprio il mal di testa (65,4%)rappresenta il disturbo più diffuso seguito da tensioni muscolari e insonnia (57,9%), e dai problemi gastrointestinali (43%). Inoltre, 1 donna su 3 dichiara che il lockdown ha avuto effetti anche sulla propria intimità. Il dato è particolarmente rilevante tra le giovani donne che nel 40% dei casi hanno osservato un cambiamento sulla sfera del desiderio o hanno modificato le proprie scelte in tema gravidanza e contraccezione prestando, inoltre, minore attenzione alla salute dell’area ginecologica. “La drastica riduzione, a causa delle restrizioni dovute al Covid-19, delle normali attività, come una semplice passeggiata per ridurre il livello di stress a cui si è sottoposti al lavoro o a scuola, ha avuto e ha tuttora un forte impatto sulla salute psicofisica femminile”, commenta la Professoressa Nappi. “I piccoli disturbi femminili però non vanno trascurati. “Il ciclo e la fertilità sono condizionati anche da fattori esogeni legati alla quotidianità. Stress, abitudini alimentari, peso e attività fisica, sono tutti fattori che hanno un impatto sulla salute delle donne. È fondamentale avere consapevolezza del proprio corpo. La salute femminile nasce da un percorso che inizia dall’età adolescenziale con l’educazione che viene trasmessa sia dal ginecologo sia dalla famiglia.” Come afferma la Senatrice Boldrini: “L’educazione e l’informazione sono il primo e fondamentale passo verso una corretta gestione dei piccoli disturbi e un miglioramento della qualità della vita delle donne. Questi due capisaldi devono essere resi possibili anche dal lavoro delle istituzioni, sia a livello nazionale che locale, che si devono adoperare per la presa in carico della salute al femminile.” Il lockdown non solo ha avuto un impatto diretto sulla salute quotidiana delle donne, ma il 54% delle italiane ha rimandato almeno una visita o un controllo di salute:il 30,8% ha posticipato un solo controllo mentre il restante 26,2% ne ha rimandato più di uno. Dai dati emerge che sono le donne tra i 35 e i 54 anni ad aver trascurato maggiormente la propria salute nel periodo di pandemia, con un incremento di 7 punti percentuali sulla media totale. LaSenatrice Boldrini sottolinea come: “grazie a questi studi, la Commissione Igiene e Sanità del Senato è al corrente della drammatica situazione che vede coinvolte le donne che, a causa della pandemia da Covid-19, hanno visto peggiorata la qualità della loro salute in tutti gli ambiti, a causa di visite di screening e controllo disattese o rimandate, anche in situazioni in cui erano strettamente necessarie, come in gravidanza. A questo proposito sussiste anche un problema di tipo informativo poiché molte donne non hanno avuto accesso ai servizi sia per questioni strutturali legate al sistema sia per paura del contagio. La rete sanitaria si è adoperata per far fronte a questa problematica ed esistono oggi percorsi Covid-free che permettono di accedere ai servizi di assistenza e cura in totale sicurezza. “Disattendere i controlli per paura di infezioni da Covid-19 può avere varie implicazioni per la salute delle donne”, aggiunge la Professoressa Nappi. “In questo caso l’automedicazione può rivelarsi un valido alleato per la gestione dei piccoli disturbi intimi, come vaginiti e infiammazioni promuovendo un’educazione all’automedicazione per riconoscere i piccoli disturbi. In ogni caso però –           specie se i disturbi si protraggono per un periodo più lungo – non va tralasciatal’importanza di un consulto specialistico – che ora può avvenire anche in modalità telematica – e, soprattutto, non vanno disattesi gli screening di prevenzione”. L’educazione alla propria salute passa, infatti,anche attraverso una corretta gestione dei piccoli disturbi, anche per quel che concerne la cosiddetta ginecologia delle piccole cose. Il ricorso ai farmaci di automedicazione– riconoscibili grazie al bollino rosso che sorride sulla confezione –rimane il primo rimedio per il 52,9% delle donne (+2,8 punti percentuali rispetto al 2008). Si conferma come i professionisti della salute – il proprio medico curante (34,4%) ma anche il farmacista (29%)– rappresentino per l’universo femminile interlocutori importanti per chiedere informazioni e consigli per la gestione di piccoli disturbi di salute, rispetto al web (16,4% verso il 18,9% del 2018) e ai consigli di parenti e amici, a cui si rivolge una quota minoritaria e in diminuzione di donne (7% contro il 13,2% del 2018). Per maggiori informazionivisita il sito: www.semplicementesalute.it

 

 

 

Femminicidio Rossella Placati, l’intervento in Aula

Roma, 24 febbraio. Intervento integrale in Senato. 

Gentile Presidente,

Gentili colleghi.

Vorrei chiedere la vostra attenzione su un fatto che ha avuto eco di rilevanza nazionale verificatosi lunedì, a Bondeno, cittadina in provincia di Ferrara, la mia città. L’omicidio, di cui hanno trattato tutti i media, della 51 enne Rossella Placati, trovata riversa nella propria abitazione col cranio fracassato. Voglio insistere su questo termine, fracassato, che urta le orecchie, lo stomaco, ma da cui non possiamo sottrarci perché morti tanto efferate non devono più succedere. Eppure si susseguono. Pochi giorni fa, a Genova, è capitato a Clara Ceccarelli. Prima ancora, a Faeza, a Ilenia Fabbri. Per Rossella Placati gli inquirenti stanno indagando, il compagno è stato fermato e su di lui si stanno indirizzando le accuse. Si è parlato di una crisi di coppia che avrebbe portato all’epilogo di cui sopra. In questi giorni di Rossella abbiamo saputo tanto, vorrei dire troppo. Sappiamo che faceva l’operaia, che era sindacalista, che aveva due sorelle, un ex marito, due figli, il compagno convivente che avrebbe voluto entrare in un reality e che lei praticava corsa e buddismo.  Rossella è stata in qualche modo denudata, presentata ai nostri occhi in flash che ci hanno di lei restituito un’immagine di  bellezza, vitalità, dinamicità, serenità. Aspetti che nulla cambiano rispetto al delitto. Che tale sarebbe stato anche se Rossella avesse svolto un altro mestiere e fosse stata persona introversa. Vi è invece una tendenza ad accentuare aspetti della vita e del carattere delle vittime. Per questo, cari colleghi, credo sia il momento di pensare ad altre azioni, perché quelle messe in campo fino ad ora, evidentemente, non sono state sufficienti. Sono servite, ma non è bastato. Parliamo di educazione, di prevenzione, sensibilizzazione. Eppure, la cronaca ci continua a consegnare fatti come questo. Manca un pezzo. La situazione, dicono gli esperti, è aggravata dal lockdown, che ha tolto spazi vitali, che ha segnato un aumento dell’aggressività tra le mura domestiche. Ma proprio perché sappiamo che l’emergenza sanitaria, come abbiamo avuto l’ennesima conferma oggi, dalle parole del Ministro Roberto Speranza, è ben lontana dall’essere terminata, allora serve ripensare gli interventi in questa direzione. Per l’immediato. Ripensare la prevenzione, l’educazione, la sensibilizzazione. Vanno costruiti nuovi progetti e vanno finanziati. Vanno reperite risorse e vanno spese queste stesse risorse. Il rischio, diversamente, è una presa d’atto che si accompagna a retorica, riflessioni di circostanza, rassegnazione. Non possiamo permettercelo. Il nostro Paese rischia di regredire non solo economicamente ma culturalmente. I fatti di questi giorni, comprese le volgarità sessiste rivolte alle leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni dal docente dell’Università di Siena, Giovanni Gozzini.  ne sono ulteriore testimonianza. Serve capire come parlare ai giovanissimi, di entrambi i generi, alle donne, agli uomini. Servono forse nuove parole. E serve un’alleanza con i media. Politica e media devono fare un patto affinché al fenomeno non ci si abitui, affinché la cronaca non si consumi in due giorni. Affinché chi è vittima di violenza riesca a superare sentimenti come la vergogna e la paura di ritorsioni. Dobbiamo andare oltre il racconto. Ecco perché chiedo che anche all’interno de Recovery si trovino risorse dedicate. Perché qui, anche qui, si dia vita a un gruppo di esperti. Per progetti mirati, anche attraverso l’editoria, tutta. Non possiamo abituarci. Perché questo è il rischio vero. E oltre che dannoso sarebbe colposo.

Paola Boldrini, senatrice Pd

9 Colonne, Boldrini: «I vaccini siano una priorità. sono necessarie più dosi»

9Colonne, Boldrini: «I vaccini siano una priorità. sono necessarie più dosi», 24 febbraio

«Questo governo è nato su indicazione del Presidente Mattarella per affrontare la pandemia, realizzare il piano vaccinale e mettere in campo il Recovery Plan. Come Pd sosteniamo la linea indicata anche oggi dal ministro Speranza». Lo ha detto in Aula la senatrice del Pd Paola BOLDRINI, vicepresidente della commissione Sanità, parlando sulle comunicazioni del ministro della Salute. «La prossima priorità – ha detto Paola BOLDRINI – è avere più dosi, diventare autosufficienti nella produzione del vaccino, trovando una soluzione con l’Ue: prima ci vacciniamo tutti e prima ripartirà anche l’economia. Altri temi sono trovare un vaccino efficace per chi ha meno di 18 anni, avere una comunicazione univoca anche in campo scientifico per rassicurare i cittadini che vogliono certezze. E’ necessaria più omogeneità tra le Regioni nelle prestazioni sanitarie, parlo di vaccini ma non solo. Al ministro chiediamo molta attenzione per quanto riguarda le persone i più deboli: rientrino in un’unica categoria, senza distinzioni per patologia, insieme con i loro caregiver».

Boldrini interviene in Aula su omicidio Rossella Placati

Roma, 24 febbraio. «Voglio insistere su questo termine, fracassato, che urta le orecchie, lo stomaco, ma da cui non possiamo sottrarci perché morti tanto efferate non devono più succedere. Eppure si susseguono». Con queste parole la senatrice Pd, Paola Boldrini, è intervenuta nel pomeriggio di ieri (mercoledì), in Aula, sull’omicidio di Rossella Placati. Secondo Boldrini è «arrivato il momento di pensare ad altre azioni, perché quelle messe in campo fino ad ora, evidentemente, non sono state sufficienti. Sono servite, ma non è bastato». Boldrini, facendo riferimento anche all’aumento di aggressività e violenza registrato nei mesi di Lockdown, ha rimarcato come proprio il fatto che l’emergenza sanitaria è ben lontana dall’essere terminata, «serve ripensare gli interventi in questa direzione. Vanno costruiti nuovi progetti e vanno finanziati. Vanno reperite risorse e vanno spese queste stesse risorse. Il rischio, diversamente, è una presa d’atto che si accompagna a retorica, riflessioni di circostanza, rassegnazione». Ancora, Boldrini ha proposto «un’alleanza tra politica e media». Due intanto le strade da intraprendere. Trovare risorse all’interno del Recovery e dare vita a un gruppo di esperti per progetti mirati, che coinvolgano anche l’editoria. «Non possiamo abituarci. Sarebbe colposo».

 

Covid, Boldrini: «I vaccini siano priorità, è necessario avere più dosi»

ROMA, 24 febbraio. «Questo governo è nato su indicazione del Presidente Mattarella per affrontare la pandemia, realizzare il piano vaccinale e mettere in campo il Recovery Plan. Come Pd sosteniamo la linea indicata anche oggi dal ministro Speranza». Lo ha detto in Aula la senatrice del Pd Paola Boldrini, vicepresidente della commissione Sanità, parlando sulle comunicazioni del ministro della Salute.
«La prossima priorità – ha detto Paola Boldrini – è avere più dosi, diventare autosufficienti nella produzione del vaccino, trovando una soluzione con l’Ue: prima ci vacciniamo tutti e prima ripartirà anche l’economia. Altri temi sono trovare un vaccino efficace per chi ha meno di 18 anni, avere una comunicazione univoca anche in campo scientifico per rassicurare i cittadini che vogliono certezze. E’ necessaria più omogeneità tra le Regioni nelle prestazioni sanitarie, parlo di vaccini ma non solo. Al ministro chiediamo molta attenzione per quanto riguarda le persone i più deboli: rientrino in un’unica categoria, senza distinzioni per patologia, insieme con i loro caregiver».