Cancellare la parità di genere dal bilancio UE? Proposta aberrante!

È necessario sapere cosa accade in Europarlamento: mentre in Italia approviamo la legge per l’equilibrio tra donne e uomini nei consigli regionali per favorire la parità di genere, c’è chi (M5S insieme alla destra) al parlamento europeo vorrebbe chiedere l’abolizione del principio secondo cui la parità di genere deve ispirare il progetto di bilancio europeo“, questo il commento dell’On. Boldrini in merito alla notizia, appresa dai media, sulla proposta dei pentastellati.

“Lascia davvero senza parole l’emendamento presentato dagli euro pentastellati Marco Zanni e Marco Valli che, insieme alla collega parlamentare del Front National, Sophie Montel, si stanno battendo a Bruxelles contro la parità di genere”. Lo dichiara Sandra Zampa del Pd. “Il testo dei due europarlamentari grillini chiede l’abolizione del principio secondo cui la parità di genere deve ispirare il progetto di bilancio europeo per il 2017. A questo punto -osserva- confesso di non capire più se il Movimento, smentendo le battaglie di tante donne del loro Paese, voglia coprire di ridicolo l’Italia nelle sedi internazionali o se, piuttosto, preferisca l’abbraccio con la destra razzista e xenofoba, oppure, più semplicemente, lavori contro le donne che rischiano di portar via un po’ di potere agli uomini”. “Altro che non essere attaccati alla poltrona! Una cosa è certa: le donne italiane non se ne dimenticheranno quando arriverà il momento di scegliere a chi affidare il futuro”, conclude. – Roma, 8 feb. 2016 (AdnKronos)

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Equilibrio di genere nei Consigli regionali.

Medicina di genere, una rivoluzione silenziosa

Medicina di genere, una rivoluzione silenziosa, ma inesorabile verso l’appropriatezza ed il rispetto del diritto di salute.

L’Ospedale di Argenta attiverà un progetto pilota dove la struttura sanitaria sarà attenta alle differenze di sesso, orientamento e identità di genere nell’accoglienza dei pazienti e nel trattamento delle loro patologie. Sostenitrice dell’innovazione, attivata dall’Azienda USL di Ferrara, tra le prime in Italia e unica in Emilia-Romagna, la deputata Paola Boldrini, componente della Commissione Sanità e Affari Sociali alla Camera, nonché in procinto di presentare una proposta di legge in Parlamento la prossima settimana che disciplini in modo preciso la materia. “Argenta: un ospedale attento al genere” è lo “slogan” che compare sulle locandine informative al pubblico. Si tratta di un percorso incentrato sulle differenze tra uomo e donna, e la considerazione pratica che i sessi producono malattie e casi clinici da trattare in modo diverso perché diverse sono le componenti fisiche, psichiche e sociali. “Il trattamento delle patologie – precisa Fulvia Signani, responsabile del progetto per Asl Ferrara – è evidentemente diverso, sia in fase di accoglienza, sia in fase di cura. Non tutti i casi sono uguali. Vi sono già stati tre eventi formativi sul personale ospedaliero con presenza di circa 700 persone. Inoltre, abbiamo organizzato un corso on-line accessibile a livello regionale a cui si sono iscritti 400 professionisti. Argenta sarà l’esempio di cosa può accadere su un territorio ristretto, estendibile al territorio nazionale. Il progetto ha bisogno di una organizzazione: si tratta di cambiare pelle. Serviranno circa 12 mesi per attivarlo in tutti i reparti dell’ospedale”. Oltre alla formazione interna, saranno tenuti incontri con i cittadini per la giusta informazione: il primo si terrà il 7 marzo ai Cappuccini e preannuncerà che dal giorno successivo, festa della donna, saranno distribuiti opuscoli sui sintomi di infarto nella donna, diversi da quelli dell’uomo. Materiale che verrà distribuito nei punti sensibili della cittadina argentana, con la collaborazione dei Medici di Medicina Generale e delle farmacie, come ha sottolineato Antonio Di Giorgio, Direttore Sanitario di Argenta. “Siamo di fronte ad una conquista – spiega il sindaco Antonio Fiorentini – dove Argenta arriva prima, attraverso la propria capacità di accogliere e proporre innovazioni. Sono contento ed orgoglioso, ma non stupito”. Il nosocomio argentano è parte dei servizoi sanitari dell’Asl di Ferrara, rappresentata dal Direttore Sanitario Mauro Marabini, e collabora con il Comune di Ferrara tramite l’Assessora Annalisa Felletti (assente per motivi di lavoro) per una specificità del progetto legata all’accoglienza LGTB. “Parliamo da anni di medicina di genere – afferma l’on. Paola Boldrini – ma in Italia siamo lenti nel recepire e applicare un passaggio tanto importante. Sto lavorando per la medicina di genere, affinché venga applicata in tutto il territorio nazionale e non solamente come progetto pilota. Oltre alla formazione del personale, sarà necessario attivare una ricerca scientifica per cure e farmaci diversi in base al genere e una forte comunicazione ai cittadini. Le differenze uomo-donna sono palesi: la discriminazione di genere nelle patologie, non è solo riscontrabile nelle malattie delle donne, ma anche in quelle degli uomini. Il cambiamento dovrà essere forte e deciso. É per questo sto proponendo un testo di legge che depositerò in questi giorni alla Camera dei Deputati”.

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Rassegna stampa
AUSL Ferrara | Medicina di genere
Ospedale ” Mazzolani-Vandini ” di Argenta

«Dopo di noi», approvazione alla Camera

Abbiamo appena approvato in aula una legge importante «Dopo di noi»: Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone affette da disabilità grave prive di sostegno familiare” che permetterà ai genitori di essere più sereni pensando al futuro dei propri figli dopo che loro non ci saranno più. Essere dalla parte dei più deboli. Per saperne di più cliccare qui.

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Dossier
Testo del DDL

Revisione della disciplina concernente l’obbligo di accettare pagamenti mediante carte di debito e misure a sostegno del commercio elettronico.

L’On. Boldrini, all’interno della propria attività parlamentare, ha sottoscritto la seguente risoluzione e approvata ieri, 3 febbraio, in Commissione Finanze:

Risoluzione n. 7-00433 Causi: Revisione della disciplina concernente l’obbligo di accettare pagamenti mediante carte di debito e misure a sostegno del commercio elettronico.

TESTO APPROVATO DELLA RISOLUZIONE

Le Commissioni VI e X,
premesso che:
il libro verde «Verso un mercato integrato dei pagamenti» mira alla costruzione graduale di un’area unica dei pagamenti in euro (AUPE) – basata cioè sul presupposto che non vi sia distinzione tra pagamenti elettronici al dettaglio (bonifici, addebiti diretti e carte di pagamento) in euro, transfrontalieri e nazionali – attraverso l’introduzione di misure che favoriscano la diffusione dei pagamenti elettronici;
requisito essenziale per il funzionamento e lo sviluppo di un’economia è l’efficienza dei sistemi di pagamento che dimostrino di rispondere ai requisiti di trasparenza, sicurezza e velocità delle transazioni;
nell’attuale contesto di forte evoluzione tecnologica, di progressiva dematerializzazione e di interconnessione su scala globale delle dinamiche produttive e finanziarie, i pagamenti effettuati con strumenti alternativi al contante, quali carte di credito e debito, computer e dispositivi mobili, stanno assumendo un ruolo sempre più centrale, anche nell’agenda strategica degli Stati e delle istituzioni sovranazionali;
accelerare la transizione verso sistemi socio-economici non più principalmente basati sull’uso della carta moneta è un passaggio obbligato per i Paesi avanzati;
secondo quanto emerge dal rapporto dello studio Ambrosetti, tra il 2001 e il 2012 il numero delle transazioni elettroniche nel mondo è più che raddoppiato, arrivando a 333 miliardi di transazioni, pari al 60 per cento del valore dei pagamenti totali (oltre 20 mila miliardi di dollari); le economie emergenti in Asia, Africa, Est Europa e Sud America segnano tassi di crescita tra il 15 per cento e il 20 per cento all’anno, mentre Europa e Nord America, pur con incrementi più moderati, pesano per i due terzi delle transazioni complessive;
una ricerca del CNEL del 23 gennaio 2014 intitolata «Moneta elettronica: osservazioni e proposte» sottolinea i benefici sociali della moneta elettronica in termini di: riduzione del costo del contante (che la Banca d’Italia stima in 8 miliardi di euro annui, pari allo 0,52 per cento del prodotto interno lordo, di cui il 49 per cento a carico delle banche e il 51 per cento a carico delle imprese e delle famiglie); tracciabilità di tutte le transazioni con evidenti riflessi positivi rispetto alla lotta alla evasione fiscale, al riciclaggio e alla corruzione; semplificazione della contabilità per le banche, le imprese e la pubblica amministrazione; riduzione dei costi sociali (furti, scippi, rapine); possibilità di creazione di nuove imprese dedicate all’implementazione di nuove tecnologie; stimolo alla diffusione di una cultura digitale;
in Italia l’uso del contante è ancora predominante: anche se il numero di operazioni pro-capite effettuate con strumenti elettronici ha mostrato un incremento nel corso degli ultimi anni, esso è ancora al di sotto della media dei Paesi europei;
secondo i dati della Banca d’Italia, in Italia, nel 2013, sono state regolate 74 operazioni pro-capite con strumenti alternativi al contante contro le 194 dei Paesi dell’area dell’euro (ultimo dato disponibile al 2012);
un impulso alla diffusione di strumenti elettronici è in grado di produrre effetti benefici per i consumatori, le imprese, le amministrazioni pubbliche e l’economia nel suo complesso; infatti, il sommerso e l’economia criminale sono fortemente correlati con l’uso del contante e incidono per oltre il 27 per cento del prodotto interno lordo;
sempre secondo la Banca d’Italia, nel confronto internazionale e tra le regioni italiane emerge che tra le principali determinanti del basso utilizzo di strumenti di pagamento elettronici figurano le differenze nel reddito pro capite e nel grado di sviluppo e di diffusione dei punti di accettazione delle carte di pagamento presso le imprese e i liberi professionisti;
a livello europeo, la Commissione europea ha adottato una comunicazione che definisce 16 azioni concrete volte a raddoppiare entro il 2015 la quota di e-commerce delle vendite al dettaglio – attualmente al 3,4 per cento – oltre alla quota dell’economia online sul PIL europeo complessivo, che al momento è inferiore al 3 per cento;
la direttiva sui servizi di pagamento (direttiva 2015/2366) ha innovato il mercato dei pagamenti, introducendo un nuovo quadro giuridico e regolatorio per stimolare la concorrenza, facilitando l’ingresso nel mercato di nuovi fornitori, e consentendo lo sviluppo di metodi innovativi di pagamento, soprattutto mobile;
il recente Regolamento (UE) 2015/751 del Parlamento europeo e del Consiglio, inoltre, ha introdotto un tetto alle commissioni interbancarie dello 0,2 per cento sulle operazioni effettuate con carte di debito (bancomat) e dello 0,3 per cento sulle operazioni con carte di credito;
sul fronte interno, il decreto 14 febbraio 2014, n. 51 del MEF ha dettato alcune regole per contenere i costi delle commissioni per i pagamenti elettronici e ha individuato gli obblighi a carico dei soggetti che gestiscono i pagamenti elettronici; le commissioni devono essere differenziate sulla base dei volumi delle transazioni eseguite con carta presso ciascun esercente ovvero presso gruppi di esercenti unitariamente convenzionati; inoltre, le commissioni devono essere riviste almeno annualmente, valutandone un abbassamento correlato al volume e al valore delle operazioni di pagamento effettuate presso l’esercente. Per i pagamenti di importo non superiore a trenta euro devono essere applicate commissioni inferiori qualora siano effettuati con terminali evoluti di accettazione multipla (ovvero POS con tecnologie ulteriori rispetto alla banda magnetica e al microchip);
per quanto riguarda i pagamenti nei settori del commercio e dei servizi, dal 1o luglio 2014 le imprese ed i professionisti che effettuano vendita di prodotti e prestazione di servizi sono tenuti ad accettare pagamenti effettuati con carte di debito (cosiddetto «obbligo di POS» di cui all’articolo 15 del decreto-legge n. 179 del 2012); il decreto 24 gennaio 2014 del Ministero dello sviluppo economico ha previsto l’obbligo di accettare pagamenti con carte di debito per acquisiti superiori a 30 euro;
da ultimo, la legge di stabilità 2016 estende l’obbligo per i commercianti e i professionisti di accettare pagamenti anche mediante carte di credito, oltre che di debito, tranne nei casi di oggettiva impossibilità tecnica; inoltre si introduce l’obbligo di accettare pagamenti elettronici anche con riferimento ai dispositivi di controllo di durata della sosta;
occorre dare ulteriore impulso alla maturazione del mercato italiano dei pagamenti elettronici e adottare misure che favoriscano l’adozione spontanea di terminali POS, fisici o virtuali, da parte di commercianti e professionisti;
secondo un comunicato stampa diffuso l’8 luglio 2014 dal presidente di Netcomm – Consorzio del commercio elettronico italiano – lo sviluppo del commercio elettronico e dei servizi online rappresenta un notevole potenziale portatore di benefìci economici, sociali e societari; l’economia di internet crea 2,6 posti di lavoro per ogni lavoro perso e offre una maggiore scelta ai consumatori anche nelle zone rurali e remote;
secondo il citato comunicato, in Italia le imprese che vendono online sono solo il 4 per cento del totale, l’accesso alla banda larga rimane carente e i finanziamenti necessari per attivare gli investimenti risultano problematici; i servizi digitali della pubblica amministrazione sono di difficile accesso e una parte consistente di italiani non ha fiducia negli acquisti online,

impegnano il Governo:

ad attuare, in sede di recepimento della Direttiva 2015/2366, un coordinamento delle diverse disposizioni normative vigenti in materia di servizi di pagamento, attraverso il riordino delle stesse in un testo unico;
ad assumere iniziative per potenziare l’utilizzo delle carte di pagamento, incentivando – eventualmente con detrazioni fiscali – i soggetti che effettuano attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, all’installazione di terminali POS, che prevedano il pagamento anche tramite dispositivi mobili;
a valutare iniziative per introdurre, intanto, un pricing fisso per le transazioni effettuate presso gli impianti di distribuzione di carburante e presso le rivendite di tabacchi per i servizi prestati dalle stesse per conto dello Stato;
a valutare la possibilità che le commissioni pagate dagli esercenti che svolgano la funzione di intermediari nei confronti di soggetti pubblici o di società partecipate dagli enti pubblici siano poste a carico della pubblica amministrazione beneficiaria del pagamento;
a istituire un tavolo di confronto tra il Governo, le banche e i rappresentanti degli operatori economici e professionali, al fine di ridurre al minimo i costi di utilizzo delle carte di pagamento a carico di commercianti, artigiani e professionisti, anche prevedendo la possibilità per le banche di offrire contratti di comodato gratuito di terminali POS, nonché la possibilità per le medesime banche di facilitare le anticipazioni e i finanziamenti in relazione alle operazioni transate o prenotate con le carte di credito, nel rispetto del merito creditizio;
a prevedere misure premiali per i consumatori che utilizzino carte di pagamento e sistemi di pagamento avanzati, privilegiando carte e sistemi a più contenuto costo totale;
a verificare l’opportunità di una revisione della «non discrimination rule» in linea con le indicazioni del Libro verde della Commissione europea del 2012 «Verso un mercato europeo integrato dei pagamenti», nonché possibili misure premiali per gli esercenti correlate all’incremento del fatturato rispetto all’anno precedente;
ad assumere iniziative per introdurre un «indicatore sintetico di costo» (ISC) che chiarisca il costo complessivo di tutte le spese sostenute dall’esercente nel corso di un anno per il terminale POS e garantisca la vera trasparenza e il confronto tra gli operatori;
a incentivare la possibilità per gli utenti di effettuare online i pagamenti dei servizi resi dalla pubblica amministrazione e consentire alle imprese di integrare la fatturazione elettronica verso le amministrazioni con le procedure di pagamento, al fine di ridurre i costi di esecuzione delle attività amministrative, contabili e finanziarie;
a provvedere alla contestuale e necessaria dotazione di POS presso tutte le strutture della pubblica amministrazione;
a realizzare un’adeguata campagna di comunicazione istituzionale volta a informare i consumatori sui benefici sociali determinati dalla moneta elettronica e sui livelli di sicurezza delle carte, ad oggi percepiti come inadeguati dal pubblico, nonché per la familiarizzazione e il corretto uso dei nuovi strumenti di pagamento;
ad assumere iniziative per definire standard di sicurezza per le transazioni online orientati alla tutela del consumatore, al fine di migliorare la fiducia nell’utilizzo di piattaforme di acquisto telematico, con particolare riguardo alla trasparenza e alla chiarezza delle informazioni, alla garanzia dei prodotti venduti e dei servizi offerti, nonché all’esigenza di evitare le cosiddette truffe telematiche a danno dei cittadini;
ad attuare iniziative per favorire l’interoperabilità nel settore dei pagamenti mobili e dei pagamenti elettronici, distinguendo tra interoperabilità tecnica e interoperabilità commerciale, ossia la possibilità per i commercianti di scegliere gli acquirer e per i clienti di scegliere gli emittenti, indipendentemente dal luogo in cui operano;
ad attuare le necessarie iniziative volte al potenziamento delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione previste all’Agenda digitale europea, nonché dalla Strategia per la crescita digitale e dalla Strategia italiana per la banda ultralarga, con lo scopo di sfruttare al meglio le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) per favorire lo sviluppo dell’e-commerce, l’innovazione, la crescita economica e la competitività.
(8-00172) «Causi, Benamati, Pelillo, Epifani, Petrini, Bargero, Basso, Marco Di Maio, Marco Di Stefano, Folino,Fragomeli, Gutgeld, Lodolini, Montroni, Senaldi, Sberna, Taranto, Tidei, Paglia, Ricciatti, Ferrara, Bonifazi,Capozzolo, Carella, Colaninno, Currò, De Maria, Fregolent, Ginato, Gitti, Moretto, Ragosta, Ribaudo, Sanga, Zoggia,Arlotti, Becattini, Bini, Camani, Cani, Donati, Galperti, Ginefra, Impegno, Martella, Peluffo, Scuvera, Vico, Paola Boldrini, Boccadutri».

Camera, approvato il rischio clinico

Approvato alla Camera dei deputati il testo in materia di responsabilità del personale sanitario. L’obiettivo del provvedimento è il mantenimento dell’equilibrio tra la tutela del professionista e la possibilità per il cittadino di avere un risarcimento in tempi più brevi. Per saperne di più cliccare qui.

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Dossier
Testo del DDL

Legge di stabilità: quali sono le novità?

Si è tenuto ieri sera, 22 gennaio, alle ore 20:45, presso il Circolo PD Centro Cittadino, l’incontro dal titolo “Legge di stabilità 2015: quali novità per i cittadini e gli enti locali?” per aggiornare la cittadinanza sulle novità introdotte dalla nuova legge di Stabilità.

Sono intervenuti al dibattito:

  • Federico Frattini, dottore di ricerca in Economia applicata e Politiche Economiche presso l’Univeristà di Ferrara.
  • Luigi Marattini, consigliere economico del Governo e docente di Economia Politica presso l’Università di Bologna.
  • Luca Vaccari, assessore al Bilancio del Comune di Ferrara.

Ecco alcune immagini:

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Notizia | PD Ferrara
I numeri parlano chiaro | Documento Deputati PD

Interpellanza su Lyondell-Basell, in diretta dalla Camera

In Aula, L’On. Boldrini illusta l’interpellanza su caso Lyondell-Basell e il licenziamento di Luca Fiorini‬ (min. 1:04).

Ecco il testo del documento:

“Buongiorno, signor Presidente. Onorevoli colleghi, rappresentante del Governo, per presentare questa nostra interpellanza, devo prima contestualizzare di che cosa stiamo parlando. La Lyondell Basell è un’impresa con oltre 13 mila dipendenti nel settore della chimica, è presente in Italia con stabilimenti a Ferrara, Brindisi e Milano. Nel suo fatturato, di 45,6 miliardi di dollari, è la terza azienda chimica indipendente più grande del mondo e primo produttore mondiale di polipropilene, un materiale simile alla plastica inventato nel 1954 proprio da Giulio Natta, premio Nobel per la chimica, che dà il nome al centro di Ferrara, attualmente il sito più grande al mondo di Lyondell Basell per lo sviluppo e la produzione di catalizzatori Ziegler-Natta. Gli altri centri di ricerca sono a Houston, Cincinnati e Francoforte. Quasi 2 mila, dei 5 mila brevetti della multinazionale, sono nati a Ferrara, dove si produce il 40 per cento delle invenzioni della società, le cui tecnologie produttive sono prese a riferimento in tutto il mondo, grazie al continuo miglioramento tecnologico dell’azienda.
  Nello stabilimento della multinazionale Basell di Ferrara sono occupati, in attività di ricerca e produzione, 800 dipendenti, 45 dei quali impegnati nell’ambito del centro ricerche Natta, una delle anime più importanti della ricerca chimica a livello mondiale, un gioiello dell’industria chimica, come ha affermato il Sole 24 Ore in un articolo pubblicato tempo fa. Nel 2013 il sito produttivo di Ferrara ha già affrontato un’impegnativa ristrutturazione, con la perdita di 105 unità lavorative e il ridimensionamento delle attività, pur riaffermando il valore strategico della sede. A partire dalla primavera 2015 si appresta una nuova trattativa tra l’azienda e le organizzazioni sindacali per il rinnovo del contratto integrativo e per affrontare le garanzie occupazionali per i lavoratori”.

in aula

Conferenza Donne Democratiche Coordinamento del Nord-Est

Si è tenuta questa mattina, alle ore 9:30, a Padova, la Conferenza dal titolo “Democratiche in movimento” -organizzata dal Coordinamento delle Conferenze delle Donne Democratiche del Nord Est: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna. All’evento era presente anche l’On. Boldrini.

locandina

Ecco alcune immagini:

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