«Dopo di noi», approvazione alla Camera

Abbiamo appena approvato in aula una legge importante «Dopo di noi»: Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone affette da disabilità grave prive di sostegno familiare” che permetterà ai genitori di essere più sereni pensando al futuro dei propri figli dopo che loro non ci saranno più. Essere dalla parte dei più deboli. Per saperne di più cliccare qui.

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Testo del DDL

Revisione della disciplina concernente l’obbligo di accettare pagamenti mediante carte di debito e misure a sostegno del commercio elettronico.

L’On. Boldrini, all’interno della propria attività parlamentare, ha sottoscritto la seguente risoluzione e approvata ieri, 3 febbraio, in Commissione Finanze:

Risoluzione n. 7-00433 Causi: Revisione della disciplina concernente l’obbligo di accettare pagamenti mediante carte di debito e misure a sostegno del commercio elettronico.

TESTO APPROVATO DELLA RISOLUZIONE

Le Commissioni VI e X,
premesso che:
il libro verde «Verso un mercato integrato dei pagamenti» mira alla costruzione graduale di un’area unica dei pagamenti in euro (AUPE) – basata cioè sul presupposto che non vi sia distinzione tra pagamenti elettronici al dettaglio (bonifici, addebiti diretti e carte di pagamento) in euro, transfrontalieri e nazionali – attraverso l’introduzione di misure che favoriscano la diffusione dei pagamenti elettronici;
requisito essenziale per il funzionamento e lo sviluppo di un’economia è l’efficienza dei sistemi di pagamento che dimostrino di rispondere ai requisiti di trasparenza, sicurezza e velocità delle transazioni;
nell’attuale contesto di forte evoluzione tecnologica, di progressiva dematerializzazione e di interconnessione su scala globale delle dinamiche produttive e finanziarie, i pagamenti effettuati con strumenti alternativi al contante, quali carte di credito e debito, computer e dispositivi mobili, stanno assumendo un ruolo sempre più centrale, anche nell’agenda strategica degli Stati e delle istituzioni sovranazionali;
accelerare la transizione verso sistemi socio-economici non più principalmente basati sull’uso della carta moneta è un passaggio obbligato per i Paesi avanzati;
secondo quanto emerge dal rapporto dello studio Ambrosetti, tra il 2001 e il 2012 il numero delle transazioni elettroniche nel mondo è più che raddoppiato, arrivando a 333 miliardi di transazioni, pari al 60 per cento del valore dei pagamenti totali (oltre 20 mila miliardi di dollari); le economie emergenti in Asia, Africa, Est Europa e Sud America segnano tassi di crescita tra il 15 per cento e il 20 per cento all’anno, mentre Europa e Nord America, pur con incrementi più moderati, pesano per i due terzi delle transazioni complessive;
una ricerca del CNEL del 23 gennaio 2014 intitolata «Moneta elettronica: osservazioni e proposte» sottolinea i benefici sociali della moneta elettronica in termini di: riduzione del costo del contante (che la Banca d’Italia stima in 8 miliardi di euro annui, pari allo 0,52 per cento del prodotto interno lordo, di cui il 49 per cento a carico delle banche e il 51 per cento a carico delle imprese e delle famiglie); tracciabilità di tutte le transazioni con evidenti riflessi positivi rispetto alla lotta alla evasione fiscale, al riciclaggio e alla corruzione; semplificazione della contabilità per le banche, le imprese e la pubblica amministrazione; riduzione dei costi sociali (furti, scippi, rapine); possibilità di creazione di nuove imprese dedicate all’implementazione di nuove tecnologie; stimolo alla diffusione di una cultura digitale;
in Italia l’uso del contante è ancora predominante: anche se il numero di operazioni pro-capite effettuate con strumenti elettronici ha mostrato un incremento nel corso degli ultimi anni, esso è ancora al di sotto della media dei Paesi europei;
secondo i dati della Banca d’Italia, in Italia, nel 2013, sono state regolate 74 operazioni pro-capite con strumenti alternativi al contante contro le 194 dei Paesi dell’area dell’euro (ultimo dato disponibile al 2012);
un impulso alla diffusione di strumenti elettronici è in grado di produrre effetti benefici per i consumatori, le imprese, le amministrazioni pubbliche e l’economia nel suo complesso; infatti, il sommerso e l’economia criminale sono fortemente correlati con l’uso del contante e incidono per oltre il 27 per cento del prodotto interno lordo;
sempre secondo la Banca d’Italia, nel confronto internazionale e tra le regioni italiane emerge che tra le principali determinanti del basso utilizzo di strumenti di pagamento elettronici figurano le differenze nel reddito pro capite e nel grado di sviluppo e di diffusione dei punti di accettazione delle carte di pagamento presso le imprese e i liberi professionisti;
a livello europeo, la Commissione europea ha adottato una comunicazione che definisce 16 azioni concrete volte a raddoppiare entro il 2015 la quota di e-commerce delle vendite al dettaglio – attualmente al 3,4 per cento – oltre alla quota dell’economia online sul PIL europeo complessivo, che al momento è inferiore al 3 per cento;
la direttiva sui servizi di pagamento (direttiva 2015/2366) ha innovato il mercato dei pagamenti, introducendo un nuovo quadro giuridico e regolatorio per stimolare la concorrenza, facilitando l’ingresso nel mercato di nuovi fornitori, e consentendo lo sviluppo di metodi innovativi di pagamento, soprattutto mobile;
il recente Regolamento (UE) 2015/751 del Parlamento europeo e del Consiglio, inoltre, ha introdotto un tetto alle commissioni interbancarie dello 0,2 per cento sulle operazioni effettuate con carte di debito (bancomat) e dello 0,3 per cento sulle operazioni con carte di credito;
sul fronte interno, il decreto 14 febbraio 2014, n. 51 del MEF ha dettato alcune regole per contenere i costi delle commissioni per i pagamenti elettronici e ha individuato gli obblighi a carico dei soggetti che gestiscono i pagamenti elettronici; le commissioni devono essere differenziate sulla base dei volumi delle transazioni eseguite con carta presso ciascun esercente ovvero presso gruppi di esercenti unitariamente convenzionati; inoltre, le commissioni devono essere riviste almeno annualmente, valutandone un abbassamento correlato al volume e al valore delle operazioni di pagamento effettuate presso l’esercente. Per i pagamenti di importo non superiore a trenta euro devono essere applicate commissioni inferiori qualora siano effettuati con terminali evoluti di accettazione multipla (ovvero POS con tecnologie ulteriori rispetto alla banda magnetica e al microchip);
per quanto riguarda i pagamenti nei settori del commercio e dei servizi, dal 1o luglio 2014 le imprese ed i professionisti che effettuano vendita di prodotti e prestazione di servizi sono tenuti ad accettare pagamenti effettuati con carte di debito (cosiddetto «obbligo di POS» di cui all’articolo 15 del decreto-legge n. 179 del 2012); il decreto 24 gennaio 2014 del Ministero dello sviluppo economico ha previsto l’obbligo di accettare pagamenti con carte di debito per acquisiti superiori a 30 euro;
da ultimo, la legge di stabilità 2016 estende l’obbligo per i commercianti e i professionisti di accettare pagamenti anche mediante carte di credito, oltre che di debito, tranne nei casi di oggettiva impossibilità tecnica; inoltre si introduce l’obbligo di accettare pagamenti elettronici anche con riferimento ai dispositivi di controllo di durata della sosta;
occorre dare ulteriore impulso alla maturazione del mercato italiano dei pagamenti elettronici e adottare misure che favoriscano l’adozione spontanea di terminali POS, fisici o virtuali, da parte di commercianti e professionisti;
secondo un comunicato stampa diffuso l’8 luglio 2014 dal presidente di Netcomm – Consorzio del commercio elettronico italiano – lo sviluppo del commercio elettronico e dei servizi online rappresenta un notevole potenziale portatore di benefìci economici, sociali e societari; l’economia di internet crea 2,6 posti di lavoro per ogni lavoro perso e offre una maggiore scelta ai consumatori anche nelle zone rurali e remote;
secondo il citato comunicato, in Italia le imprese che vendono online sono solo il 4 per cento del totale, l’accesso alla banda larga rimane carente e i finanziamenti necessari per attivare gli investimenti risultano problematici; i servizi digitali della pubblica amministrazione sono di difficile accesso e una parte consistente di italiani non ha fiducia negli acquisti online,

impegnano il Governo:

ad attuare, in sede di recepimento della Direttiva 2015/2366, un coordinamento delle diverse disposizioni normative vigenti in materia di servizi di pagamento, attraverso il riordino delle stesse in un testo unico;
ad assumere iniziative per potenziare l’utilizzo delle carte di pagamento, incentivando – eventualmente con detrazioni fiscali – i soggetti che effettuano attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, all’installazione di terminali POS, che prevedano il pagamento anche tramite dispositivi mobili;
a valutare iniziative per introdurre, intanto, un pricing fisso per le transazioni effettuate presso gli impianti di distribuzione di carburante e presso le rivendite di tabacchi per i servizi prestati dalle stesse per conto dello Stato;
a valutare la possibilità che le commissioni pagate dagli esercenti che svolgano la funzione di intermediari nei confronti di soggetti pubblici o di società partecipate dagli enti pubblici siano poste a carico della pubblica amministrazione beneficiaria del pagamento;
a istituire un tavolo di confronto tra il Governo, le banche e i rappresentanti degli operatori economici e professionali, al fine di ridurre al minimo i costi di utilizzo delle carte di pagamento a carico di commercianti, artigiani e professionisti, anche prevedendo la possibilità per le banche di offrire contratti di comodato gratuito di terminali POS, nonché la possibilità per le medesime banche di facilitare le anticipazioni e i finanziamenti in relazione alle operazioni transate o prenotate con le carte di credito, nel rispetto del merito creditizio;
a prevedere misure premiali per i consumatori che utilizzino carte di pagamento e sistemi di pagamento avanzati, privilegiando carte e sistemi a più contenuto costo totale;
a verificare l’opportunità di una revisione della «non discrimination rule» in linea con le indicazioni del Libro verde della Commissione europea del 2012 «Verso un mercato europeo integrato dei pagamenti», nonché possibili misure premiali per gli esercenti correlate all’incremento del fatturato rispetto all’anno precedente;
ad assumere iniziative per introdurre un «indicatore sintetico di costo» (ISC) che chiarisca il costo complessivo di tutte le spese sostenute dall’esercente nel corso di un anno per il terminale POS e garantisca la vera trasparenza e il confronto tra gli operatori;
a incentivare la possibilità per gli utenti di effettuare online i pagamenti dei servizi resi dalla pubblica amministrazione e consentire alle imprese di integrare la fatturazione elettronica verso le amministrazioni con le procedure di pagamento, al fine di ridurre i costi di esecuzione delle attività amministrative, contabili e finanziarie;
a provvedere alla contestuale e necessaria dotazione di POS presso tutte le strutture della pubblica amministrazione;
a realizzare un’adeguata campagna di comunicazione istituzionale volta a informare i consumatori sui benefici sociali determinati dalla moneta elettronica e sui livelli di sicurezza delle carte, ad oggi percepiti come inadeguati dal pubblico, nonché per la familiarizzazione e il corretto uso dei nuovi strumenti di pagamento;
ad assumere iniziative per definire standard di sicurezza per le transazioni online orientati alla tutela del consumatore, al fine di migliorare la fiducia nell’utilizzo di piattaforme di acquisto telematico, con particolare riguardo alla trasparenza e alla chiarezza delle informazioni, alla garanzia dei prodotti venduti e dei servizi offerti, nonché all’esigenza di evitare le cosiddette truffe telematiche a danno dei cittadini;
ad attuare iniziative per favorire l’interoperabilità nel settore dei pagamenti mobili e dei pagamenti elettronici, distinguendo tra interoperabilità tecnica e interoperabilità commerciale, ossia la possibilità per i commercianti di scegliere gli acquirer e per i clienti di scegliere gli emittenti, indipendentemente dal luogo in cui operano;
ad attuare le necessarie iniziative volte al potenziamento delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione previste all’Agenda digitale europea, nonché dalla Strategia per la crescita digitale e dalla Strategia italiana per la banda ultralarga, con lo scopo di sfruttare al meglio le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) per favorire lo sviluppo dell’e-commerce, l’innovazione, la crescita economica e la competitività.
(8-00172) «Causi, Benamati, Pelillo, Epifani, Petrini, Bargero, Basso, Marco Di Maio, Marco Di Stefano, Folino,Fragomeli, Gutgeld, Lodolini, Montroni, Senaldi, Sberna, Taranto, Tidei, Paglia, Ricciatti, Ferrara, Bonifazi,Capozzolo, Carella, Colaninno, Currò, De Maria, Fregolent, Ginato, Gitti, Moretto, Ragosta, Ribaudo, Sanga, Zoggia,Arlotti, Becattini, Bini, Camani, Cani, Donati, Galperti, Ginefra, Impegno, Martella, Peluffo, Scuvera, Vico, Paola Boldrini, Boccadutri».

Camera, approvato il rischio clinico

Approvato alla Camera dei deputati il testo in materia di responsabilità del personale sanitario. L’obiettivo del provvedimento è il mantenimento dell’equilibrio tra la tutela del professionista e la possibilità per il cittadino di avere un risarcimento in tempi più brevi. Per saperne di più cliccare qui.

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Testo del DDL

Legge di stabilità: quali sono le novità?

Si è tenuto ieri sera, 22 gennaio, alle ore 20:45, presso il Circolo PD Centro Cittadino, l’incontro dal titolo “Legge di stabilità 2015: quali novità per i cittadini e gli enti locali?” per aggiornare la cittadinanza sulle novità introdotte dalla nuova legge di Stabilità.

Sono intervenuti al dibattito:

  • Federico Frattini, dottore di ricerca in Economia applicata e Politiche Economiche presso l’Univeristà di Ferrara.
  • Luigi Marattini, consigliere economico del Governo e docente di Economia Politica presso l’Università di Bologna.
  • Luca Vaccari, assessore al Bilancio del Comune di Ferrara.

Ecco alcune immagini:

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Notizia | PD Ferrara
I numeri parlano chiaro | Documento Deputati PD

Interpellanza su Lyondell-Basell, in diretta dalla Camera

In Aula, L’On. Boldrini illusta l’interpellanza su caso Lyondell-Basell e il licenziamento di Luca Fiorini‬ (min. 1:04).

Ecco il testo del documento:

“Buongiorno, signor Presidente. Onorevoli colleghi, rappresentante del Governo, per presentare questa nostra interpellanza, devo prima contestualizzare di che cosa stiamo parlando. La Lyondell Basell è un’impresa con oltre 13 mila dipendenti nel settore della chimica, è presente in Italia con stabilimenti a Ferrara, Brindisi e Milano. Nel suo fatturato, di 45,6 miliardi di dollari, è la terza azienda chimica indipendente più grande del mondo e primo produttore mondiale di polipropilene, un materiale simile alla plastica inventato nel 1954 proprio da Giulio Natta, premio Nobel per la chimica, che dà il nome al centro di Ferrara, attualmente il sito più grande al mondo di Lyondell Basell per lo sviluppo e la produzione di catalizzatori Ziegler-Natta. Gli altri centri di ricerca sono a Houston, Cincinnati e Francoforte. Quasi 2 mila, dei 5 mila brevetti della multinazionale, sono nati a Ferrara, dove si produce il 40 per cento delle invenzioni della società, le cui tecnologie produttive sono prese a riferimento in tutto il mondo, grazie al continuo miglioramento tecnologico dell’azienda.
  Nello stabilimento della multinazionale Basell di Ferrara sono occupati, in attività di ricerca e produzione, 800 dipendenti, 45 dei quali impegnati nell’ambito del centro ricerche Natta, una delle anime più importanti della ricerca chimica a livello mondiale, un gioiello dell’industria chimica, come ha affermato il Sole 24 Ore in un articolo pubblicato tempo fa. Nel 2013 il sito produttivo di Ferrara ha già affrontato un’impegnativa ristrutturazione, con la perdita di 105 unità lavorative e il ridimensionamento delle attività, pur riaffermando il valore strategico della sede. A partire dalla primavera 2015 si appresta una nuova trattativa tra l’azienda e le organizzazioni sindacali per il rinnovo del contratto integrativo e per affrontare le garanzie occupazionali per i lavoratori”.

in aula

Conferenza Donne Democratiche Coordinamento del Nord-Est

Si è tenuta questa mattina, alle ore 9:30, a Padova, la Conferenza dal titolo “Democratiche in movimento” -organizzata dal Coordinamento delle Conferenze delle Donne Democratiche del Nord Est: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna. All’evento era presente anche l’On. Boldrini.

locandina

Ecco alcune immagini:

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Coordinamento Donne Democratiche | Facebook webpage

Interrogazione parlamentare sulla sicurezza nei poligoni

Depositata in Commissione l’interrogazione parlamentare, a risposta scritta, sottoscritta anche dall’On. Boldrini e dall’On. Bratti, sulle “nuove disposizioni per la tutela dell’ambiente, della salute e della sicurezza nei poligoni di tiro sia pubblici che privati“, dopo il drammatico evento verificatosi, il 10 gennaio scorso, in provincia di Ferrara.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
AL MINISTRO DELL’INTERNO,

per sapere –

premesso che:

Il 10 gennaio u.s. un’esplosione si è verificata in un  poligono di tiro  privato a Portomaggiore, in provincia di  Ferrara;

all’interno del locale,  al momento dello scoppio, si trovavano in tutto nove persone, delle quali tre sono rimaste uccise, tre ustionate, e altre tre illese. Feriti in modo lieve anche due vigili del fuoco a causa del crollo di un solaio durante le operazioni di spegnimento del violento incendio provocato dall’esplosione;

il poligono è di proprietà di un’associazione privata, aperta da circa due anni ed oggetto di ampliamento al piano superiore da pochi mesi. Le autorità hanno disposto verifiche amministrative sulle autorizzazioni richieste per l’apertura della struttura e su quelle effettivamente concesse;

mentre sono in corso gli accertamenti per risalire alle cause dell’incidente,  l’ipotesi più accreditata  è quella che l’esplosione e l’incendio siano state innescate da un colpo in un ambiente saturo di gas. La saturazione del poligono sarebbe stata causata dai troppi gas prodotti dalle esplosioni delle armi e dal non corretto o adeguato funzionamento dell’impianto di aereazione. Sotto osservazione anche la funzionalità delle porte poste al primo piano, utilizzate per bloccare l’uscita impropria di persone ancora in possesso di armi da fuoco, che potrebbero avere impedito la fuga durante l’incendio;

purtroppo, numerosi e di diversa natura sono gli incidenti, anche mortali, avvenuti nel corso degli anni all’interno di poligoni di tiro, di natura sia pubblica che privata, e la normativa di settore appare ambigua e lacunosa;

da notizie a mezzo stampa sembrerebbe che il poligono di tiro di Portomaggiore abbia iniziato la propria attività a seguito di una mera comunicazione di inizio attività inviata alle autorità locali, civili e militari, al pari di una qualunque attività sportiva dilettantistica;

a parere dell’interrogante qualunque attività che contempli l’utilizzo di armi da fuoco e/o esplosivi, anche se finalizzata ad attività sportiva dilettantistica,  deve essere assoggettata ad una autorizzazione di pubblica sicurezza atta a garantire la tutela della salute ed incolumità pubblica sia degli utilizzatori che dei cittadini inconsapevoli in prossimità delle stesse, e previa verifica della congruità dell’inserimento dei poligoni di tiro nel contesto urbanistico e sociale specie se in prossimità di centri abitati secondo principi di precauzione da mettere in chiaro sul piano normativo:-
qual sia la valutazione del Ministro interrogato sull’adeguatezza delle  autorizzazioni e dei controlli attualmente previsti per i poligoni di tiro privati, nonché quali iniziative urgenti intenda adottare al fine di garantire la piena sicurezza ed incolumità pubblica, specie in presenza di poligoni di tiro situati in prossimità di abitazioni civili o attività industriali, tenendo conto inoltre dei possibili effetti che questi potrebbero determinare dal punto di vista dell’inquinamento acustico ed ambientale.

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Morti poligono: calendarizzato disegno legge nuove regole | Blog Alessandro Bratti

Interpellanza urgente sul caso Lyondell Basell di Ferrara

E’ stata presentata, in XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato, alla Camera, un’interpellanza urgente, a firma di 37 parlamentari, tra cui l’On. Boldrini e l’On. Bratti, in merito al caso Lyondell Basell di Ferrara, a seguito del licenziamento di un delegato sindacale.

Ecco il testo:

INTERPELLANZA URGENTE

Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali
Al Ministro dello Sviluppo economico

Per sapere:
Premesso che –

la Lyondell Basell è una impresa multinazionale che opera, in 14 paesi e con oltre 13000 dipendenti, nel settore della chimica. E’ presente in Italia con stabilimenti a Ferrara, Brindisi e Milano;

nello stabilimento di Ferrara sono occupati, in attività di ricerca e produzione, 860 dipendenti, 45% dei quali impegnati nell’ambito del centro ricerche “G. Natta” che costituisce il nucleo principale di innovazione dei prodotti e delle tecnologie sulle materie plastiche del Gruppo;

nel 2013 il sito produttivo di Ferrara ha affrontato un’impegnativa ristrutturazione che, dopo una dura vertenza conclusasi con la fattiva partecipazione della Regione Emilia-Romagna, ha comportato l’uscita di 105 unità lavorative e il ridimensionamento delle attività, pur riaffermando il valore strategico della sede;

nella primavera 2015 si è aperta, tra l’azienda e le organizzazioni sindacali, una trattativa per il rinnovo del contratto integrativo di secondo livello nell’ambito della quale le OO.SS. hanno chiesto di affrontare anche il tema delle garanzie occupazionali per i lavoratori coinvolti dalle frequenti riorganizzazioni aziendali;

il 10 dicembre 2015 l’azienda ha improvvisamente comunicato il licenziamento individuale per motivi economici di 2 lavoratrici motivando tale decisione con la soppressione delle rispettive posizioni di lavoro, senza alcun preavviso alle OO.SS. e alla RSU di stabilimento, benché con le stesse fosse corso una trattativa;

tale accadimento ha determinato l’alimentarsi di un pesantissimo clima di tensione che ha portato all’interruzione della trattativa, all’immediata proclamazione di uno sciopero delle maestranze e ad una dura presa di posizione, molto critica  nei confronti dell’azienda, da parte del Sindaco di Ferrara;

cinque giorni dopo, a seguito delle iniziative di mobilitazione sindacale e di pressione delle istituzioni locali la direzione, sottoscrivendo un verbale di incontro, ha ritirato il provvedimento di licenziamento e ha reintegrato le due lavoratrici impegnandosi ad affrontare in sede di accordo integrativo il tema generale della rioccupabilità delle persone in caso di riorganizzazione;

alla ripresa delle trattative la direzione aziendale ha confermato l’indisponibilità a convenire su una norma pattizia che scongiurasse il ripetersi, nelle forme e nei contenuti, dell’episodio delle due lavoratrici, come per altro già previsto nel precedente accordo aziendale;

Dopo due giorni di trattativa, in una fase convulsa di un tesissimo confronto, si è determinato un alterco tra un delegato e un rappresentante aziendale;

nonostante i tentativi sindacali  di ridurre la tensione, spostando gli scioperi già proclamati per quello stesso giorno, e di riprendere la trattative, l’azienda ha avviato un procedimento disciplinare con la sospensione cautelare del delegato e il suo successivo licenziamento –

Se il Ministro interrogato sia a conoscenza degli episodi sopradescritti e se non intenda intervenire al fine di favorire il ristabilirsi di un corretto e proficuo confronto tra le organizzazioni sindacali e l’azienda, a partire dalla revoca del licenziamento effettuato, e se sia a conoscenza dei piani di sviluppo e riorganizzazione aziendale della Lyondell Basell, con particolare riferimento al sito produttivo di Ferrara

Se i Ministri non ravvedano in questi atteggiamenti un tentativo di creare da parte della Multinazionale un clima di scontro per giustificare un progressivo abbandono dell’attività nel nostro Paese.

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Rassegna stampa
Testo Interpellanza (pdf)
Basell. Il caso Fiorini finisce in Parlamento | Blog Alessandro Bratti