Roma, 16 marzo. «La pausa imposta al vaccino AstraZeneca va vissuta come un intervento del tutto precauzionale che deve incoraggiare i cittadini, visto che i dati statistici sull’inoculazione sia in Gran Bretagna che in Italia non presentano criticità. Ci aspettiamo che dall’Ema arrivi al più presto il via libera e parole di chiarezza. Si dimostra che la farmacovigilanza funziona. E’ indispensabile approfondire invece la questione dell’eventuale necessità di introdurre uno scudo penale, anche temporaneo, per i medici, gli infermieri e le altre figure professionali coinvolte nel piano vaccinale, dopo che alcune procure, intervenute nei casi di decesso, hanno iscritto i vaccinatori nel registro degli indagati per omicidio colposo. Il solo profilarsi di questa possibilità impensierisce i sanitari che stanno svolgendo un compito fondamentale per la collettività, tanto è vero che tutti i rappresentanti delle categorie chiedono un intervento del Governo. Oggi il ministro Speranza si è detto possibilista, noi in Parlamento siamo disponibili a ragionare sul tema che è un punto critico del piano vaccinale: chi somministra le dosi non può essere ritenuto responsabile degli eventuali eventi avversi, pena mettere a rischio la prosecuzione della campagna». Paola Boldrini, Vice Presidente Commissione Sanità in Senato
Petrolchimico, Boldrini deposita interrogazione a risposta urgente
Roma, 16 marzo. «Cosa intende fare, per quanto di sua competenza, per scongiurare l’eventuale chiusura degli impianti» e «come intenda Eni relazionarsi con gli stakeholder, discutendo con trasparenza le proprie politiche industriali». Queste, in sintesi, le due domande contenute nell’interrogazione, a risposta urgente, che la senatrice dem Paola Boldrini ha depositato ieri (martedì) all’indirizzo del Ministro dello Sviluppo, Giancarlo Giorgetti. Oggetto, l’annunciata chiusura, da parte di Eni, del cracking di Porto Marghera, e il timore di ricadute in tutto il quadrilatero della chimica (Ferrara, Mantova, Ravenna) che solo a Ferrara, col Petrolchimico, occupa 1600 lavoratori. Con penalizzazione di altri importanti stabilimenti come Basell e Versalis, «che proprio a Ferrara ha fatto negli ultimi anni importanti investimenti». Boldrini, prima firmataria, rimarca come a sottoscrivere l’interrogazione, tra gli altri, siano stati Andrea Ferrazzi e Stefano Collina, rispettivamente di Venezia e Ravenna, a «conferma della presa in carico di una preoccupazione che riguarda l’intero comparto». Nel documento si ricorda l’allarme espresso dalle organizzazioni sindacali, fermamente contrarie alla chiusura del cracking «perché a detta loro sarebbe l’ennesima dismissione senza nessuna garanzia di nuove attività produttive e garanzia occupazionale». E che parlano di «piano troppo vago e insufficiente a collocare i dipendenti diretti e indiretti». «Mi aspetto – la chiosa di Boldrini – che il Ministro ottenga da Eni risposte rassicuranti, definitive, chiare. Il momento è drammatico».
Incendio ad Istituto Superiore Sanità, la solidarietà di Boldrini
Roma, 15 marzo. «L’incendio appiccato alla porta dell’Istituto Superiore di Sanità è una grave intimidazione alla quale dobbiamo rispondere con estrema fermezza e unità. L’Iss è, dall’inizio della pandemia, in prima linea per combattere con le proprie competenze scientifiche e di ricerca un virus che ci ha colti di sorpresa e che però, un anno dopo, stiamo contrastando con la vaccinazione di massa. Esprimiamo all’Istituto Superiore di Sanità, al suo Presidente Brusaferro e a tutte le donne e uomini impegnati nell’istituto, grande solidarietà e ci stringiamo attorno a un organismo che in questo momento di difficoltà ci rappresenta tutti, è l’avanguardia delle istituzioni in questa strenua battaglia: dobbiamo sempre sottolineare, anche quando montano lo scetticismo, la stanchezza e la sfiducia, che ne usciremo grazie alla ricerca e alla scienza e che il vaccino è l’arma che ci riporterà alla normalità». Lo dice la senatrice del Pd Paola Boldrini, vicepresidente della Commissione Sanità di Palazzo Madama.
Pd, Enrico Letta nuovo segretario: dai dem ferraresi poche reazioni ma convinte
Il Resto del Carlino, Letta alla guida del Pd. dall’assist di Franceschini ai like in citta
Enrico Letta, voto convinto, discorso di grande profilo umano e europeista
Roma, 14 marzo. «Le parole del nuovo segretario Pd, Enrico Letta, che ho votato con estrema convinzione, suonano da monito per un Pd che nel tempo si è troppe volte smarrito ma che non può più perdere tempo. In un discorso di grande respiro europeista, in cui ha ricordato che la sanità sarà al centro del prossimo G20 e in cui ha ridato priorità a donne, giovani e Sud, ha mandato messaggi imprescindibili: servono più volti che maschere, quindi basta al trasformismo e alle correnti; serve una politica di prossimità, con un ascolto che produca partecipazione; servono politici formati, quindi preparati e capaci; la politica non è un ‘impiego’. Ancora, nel confermare che il Governo Draghi va sostenuto senza avere il timore elettorale, quindi per mancanza di forza, ma per una convinzione che renderà il Pd più forte con i suoi valori e le sue idee, ha dato una sferzata anche al lavoro di chi nel Pd, come a Ferrara, è oggi all’opposizione». Paola Boldrini, senatrice Pd
La Nuova Ferrara, La chiusura di Marghera, Boldrini interroga
Estense.com, Cracking di Marghera e Petrolchimico di Ferrara, Boldrini (Pd) interroga il Mise
Il Resto del Carlino, Petrolchimico: « Rischiamo l’effetto domino»
Chiusura del cracking di Marghera, Boldrini ‘interroga’ il Mise
Roma, 12 marzo. «Lunedì depositerò un’interrogazione affinché il Ministro dello Sviluppo, Giancarlo Giorgetti, ragguagli sulle intenzioni di Eni rispetto alla chiusura del cracking di Porto Marghera e sul futuro del quadrilatero della chimica, con Ferrara in prima linea». Così la senatrice dem Paola Boldrini, alla notizia della chiusura dell’impianto di Marghera, che sta creando allarme tra sindacati e i 1600 dipendenti del Petrolchimico. «A rischio ci sono posti di lavoro e il futuro del comparto. Eni deve motivare le proprie scelte e spiegare il proprio piano industriale per i prossimi anni. Non vorremmo assistere alla successiva chiusura degli stabilimenti di Ferrara, Mantova e Ravenna». Poi, un messaggio al sindaco, Alan Fabbri: «Confido che anche lui, come primo cittadino, faccia sentire la voce dell’Amministrazione al Mise».