PRIMO PIANO SALUTE MENTALE, COME RILANCIARE APPLICAZIONE DELLA LEGGE BASAGLIA.

“Conferire ulteriore efficacia ai principi della “legge Basaglia”, rilanciando l’attualità delle linee di fondo e ulteriormente valorizzandole nell’attuale contesto costituzionale, normativo e sociale. Il disegno di legge in materia di salute mentale che ho presentato in Senato martedì 14 maggio non è un’iniziativa legislativa di revisione, ma l’obiettivo che si propone di perseguire è quello di rilanciare l’applicazione della legge 180/1978, rafforzarne i contenuti di assistenza effettiva e universale sul territorio nazionale, confermare la portata di definizioni e principi che non meritano di mutare ma, al contrario, di essere sviluppati ed estesi. La conseguenza autentica della scelta che ha compiuto il nostro Paese nel sottoscrivere e fare proprio il dettato della Convenzione, non può non mettere in campo azioni attente di vigilanza e promozione, nella concretezza della vita e del governo quotidiano, di dispositivi organizzativi, campagne culturali, risorse umane qualificate per affermare e rendere esigibili i diritti delle persone con disabilità, per sostenere le famiglie, per rendere “visibili” i gruppi sociali a maggior rischio di discriminazione, esclusione e stigmatizzazione. Si tratta di un testo al quale hanno lavorato già nella scorsa legislatura alcuni miei colleghi con il determinante contributo di numerosi esperti, professionisti, operatori, associazioni e persone che con impegno e competenza si prodigano quotidianamente per il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali delle persone che vivono l’esperienza del disturbo mentale.

“L’obiettivo, disegnato con chiarezza, è la concreta attuazione, in tutto il territorio nazionale, di misure adeguate per garantire alle persone l’effettivo accesso alle cure, ai programmi di riabilitazione, al budget di salute, a percorsi di emancipazione, alle possibilità di ripresa riconoscendo i bisogni di ognuno e le storie singolari. Con altrettanta precisioni si definiscono le modalità organizzative dei Dipartimenti di salute mentale, dei programmi che questi devono mettere in atto per formulare programmi individuali per persone avviate a misure di sicurezza, per gestire e orientare il funzionamento delle Rems. Oggi i servizi di salute mentale versano in gravi criticità in tutto il territorio nazionale a causa dell’insufficiente applicazione dei principi e degli orientamenti fissati dalla Legge 180 (che vanno in tutto e per tutto salvaguardati e promossi), dalla non più trascurabile riduzione delle risorse, la fragilità dei centri di salute mentale, da insensati accorpamenti in macroaree dei servizi territoriali, alla assoluta incertezza delle risposte ai bisogni di cura e di crescita delle persone. Non abbiamo bisogno di disegni di legge oscurantisti che ci riportano indietro nel tempo, come è abituato a fare questa maggioranza, ma abbiamo bisogno di applicare in pienezza le buone norme esistenti.

Foto del Convegno “Un cantiere per la salute mentale” :

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http://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Ddliter/49630.htm

Contenzione in psichiatria. Una proposta di legge del PD per rendere ancora più esplicito il divieto. Nuove norme anche sui rapporti tra sanità, carceri e Rems

Si tratta del disegno di legge A.S 391, a prima firma Boldrin, presentato oggi al Senato. Il provvedimento punta a conferire ulteriore efficacia ai principi della “legge Basaglia” prevedendo un’ulteriore garanzia sostanziale e processuale contro la disumana pratica della contenzione meccanica nei servizi psichiatrici”. Nel testo anche norme per incrementare le relazioni e i rapporti istituzionali tra i dipartimenti di salute mentale, gli istituti di pena e le Rems. IL TESTO DEL DDL

14 MAG – Conferire ulteriore efficacia ai principi della “legge Basaglia”, rilanciandone l’attualità delle linee di fondoe valorizzandone ulteriormente la concreta applicazione nell’attuale contesto costituzionale, normativo e sociale.
 
È quanto si propone il disegno di legge A.S 391 della senatrice Paola Boldrini, capogruppo del Pd nella Commissione Sanità, presentato in Senato nel corso del convegno “Un cantiere per la salute mentale”. Un provvedimento che non intende cambiare o integrare il testo della legge n. 180, fatta eccezione, si legge nel testo, “per la previsione di un’ulteriore garanzia sostanziale e processuale contro la disumana pratica della contenzione meccanica nei servizi psichiatrici”. Insomma un testo che punta a rafforzare i contenuti di assistenza effettiva e universale sul territorio nazionale, confermando la portata di definizioni e princìpi della legge Basaglia “che non meritano di mutare ma, al contrario, di essere sviluppati ed estesi.
 
All’incontro, presso la  Sala Capitolare di Piazza della Minerva, hanno partecipatoil senatore Pierpaolo Sileri (M5s) presidente della commissione Sanità; la senatrice dem Tatiana Rojc; la deputata dem Elena Carnevali; Stefano Cecconi dell’Osservatorio Stop Opg;  Piero Cipriano, Forum salute mentale; Antonello D’Elia, Psichiatria Democratica; Roberto Mezzina, direttore Dsm di trieste; Gisella Trincas, presidente Unasam; Fabrizio Starace, componente Css e direttore del Dipartimento Salute mentale di Modena.

Il Ddl, che vede prima firmataria l’onorevole Boldrini con Alfieri, Cirinnà, Cucca, Grimani, Iori, Patriarca e Pittella – si compone di quattro capi e 18 articoli. “È un testo al quale hanno lavorato già nella scorsa legislatura alcuni miei colleghi – ha spiegato la senatrice democratica – con il determinante contributo di numerosi esperti, professionisti, operatori, associazioni e persone che con impegno e competenza si prodigano quotidianamente per il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali delle persone che vivono l’esperienza del disturbo mentale”.

Il capo I (articoli 1-4) punta a svolgere e applicare i princìpi alla base della riforma del 1978,alla luce del mutato sistema di competenze amministrative tra Stato ed enti territoriali; definisce, inoltre, l’orizzonte di sviluppo dell’assistenza psichiatrica italiana, nel quadro dei più rilevanti atti di indirizzo in ambito sovranazionale e, in particolare, le risoluzioni adottate in seno all’Oms e le fonti internazionali.

Nel capo II (articoli 5-12) viene delineato il sistema dei servizi di tutela e assistenza psichiatrica sul territorio. In particolare, si disciplinano e favoriscono le forme di partecipazione e si analizzano le strutture amministrative che afferiscono al dipartimento (centri di salute mentale, strutture residenziali, i centri diurni). Esplicite disposizioni  sono inoltre dedicate al trattamento della crisi e dell’urgenza, nonché ai servizi psichiatrici di diagnosi e cura sui quali, pure, già la legge n. 180 del 1978 era tutt’altro che priva di indicazioni.

Proprio l’articolo 10 esplicita e rende ancora più nitido, anche a livello di disciplina di legge ordinaria, il divieto di praticare la contenzione meccanica in psichiatria. “Si tratta di attività illegittime e illecite cui si fa troppo sovente ricorso – sottolineano i firmatari –  talvolta in via sommersa, silenziosa e strisciante, nella rete dei servizi per l’assistenza psichiatrica. Appare innanzitutto opportuno rammentare i casi, drammaticamente assurti all’attenzione delle cronache, di decessi verificatisi dopo l’illegittimo ricorso alla contenzione nel servizio di diagnosi e cura di Vallo Lucania, in provincia di Salerno, nell’agosto 2009, e dopo un prolungato stato di contenzione nel servizio psichiatrico di diagnosi e cura nell’ospedale di Cagliari nel giugno 2006”.

Con l’articolo 12 si punta poi a incrementare le relazioni e i rapporti istituzionali integrati tra i dipartimenti di salute mentale, gli istituti di pena e le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) che hanno di recente sostituito ruolo e funzione degli Opg e delle case di cura e custodia. Obiettivo: consentire a ciascun magistrato della cognizione e di sorveglianza di poter disporre di un ventaglio di opzioni di assistenza psichiatrica per le persone con disturbo mentale che abbiano commesso un reato, adeguato e in grado di rispondere alle esigenze del singolo individuo.

Il capo III (articoli 13-16) disciplina le tecniche, i mezzi di promozione della salute psichica, (prevenzione dei disturbi mentali) e regola i rapporti del sistema di tutela della salute mentale con le università e i centri di alta formazione.

Infine il capo IV (articoli 17 e 18) fa riferimento alla disciplina della copertura finanziaria per le norme presentate nel Ddl e stabilisce l’entrata in vigore delle sue disposizioni.

“Oggi – conclude la senatrice Boldrini – i servizi di salute mentale versano in gravi criticità in tutto il territorio nazionale a causa dell’insufficiente applicazione dei principi e degli orientamenti fissati dalla Legge 180 (che vanno in tutto e per tutto salvaguardati e promossi), dalla non più trascurabile riduzione delle risorse, la fragilità dei centri di salute mentale, da insensati accorpamenti in macroaree dei servizi territoriali, alla assoluta incertezza delle risposte ai bisogni di cura e di crescita delle persone. Non abbiamo bisogno di disegni di legge oscurantisti che ci riportano indietro nel tempo, come è abituato a fare questa maggioranza, ma abbiamo bisogno di applicare in pienezza le buone norme esistenti”.

Nel corso del convegno sono stati proiettati il cortometraggio di Liliana Boranga“Io ti guardo ogni giorno, ma tu mi vedi?”, e il docufilm a cura di Erika Rossi e Piero Passaniti, “Navighiamo a vista”.

Fonte:http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=73873

SALUTE: BOLDRINI (PD), ‘SI APPROVI PRESTO LEGGE SU FIBROMIALGIA’

Roma, 12 mag. (AdnKronos) – Nella ricorrenza della Giornata Mondiale della Fibromialgia, che ricorre il 12 maggio, Paola Boldrini, capogruppo Pd in Senato della Commissione Sanità, da anni promotrice dell’inserimento nei Lea della patologia – una malattia che solo nel nostro Paese colpisce circa 3 milioni di italiani, prevalentemente donne, la cui qualità della vita è ridotta per i forti dolori agli arti causati dall’irrigidimento dei muscoli – fa il punto sulla “lunga strada”, ma anche “sui passi compiuti” negli ultimi 3 anni grazie alla collaborazione con le associazioni di pazienti a livello nazionali che se ne occupano (Aisf E Cfu). La Commissione ha adottato il disegno di legge da Boldrini presentato ad inizio legislatura per il riconoscimento della malattia e per le disposizioni su cura, tutela sul lavoro, esenzioni per i soggetti affetti, «il che significa che non si parte da zero». Buona parte degli emendamenti presentati sono ricevibili e proprio dal 27 maggio la discussione sarà riaperta in Commissione per poi passare definitivamente in Aula al Senato e alla Camera.
“A quel punto – chiosa Boldrini – spero che da parte di tutti i parlamentari ci sia la dovuta sensibilità e attenzione e si proceda con la votazione della legge, che restituirà dignità alle persone malate”. Boldrini chiude con un riferimento alla proposta di Matteo Salvini di chiudere i negozi di cannabis. “Ricordo a Salvini che quando affronta il tema cannabis dovrebbe farlo con cognizione di causa. Molte malattie che comportano dolori cronici, come in alcuni casi la fibromialgia, richiedono l’uso di medicinali cannabinoidi regolarmente venduti nelle farmacie. Quindi additare come ‘drogata’ o ‘potenzialmente drogata’ la popolazione che ne fa uso, equivale a banalizzare”. (Mon/AdnKronos)

Giornata Mondiale Fibromialgia, Boldrini su aggiornamento ‘legge’

Nella ricorrenza, oggi (domenica 12 maggio), della Giornata Mondiale della Fibromialgia, Paola Boldrini, capogruppo Pd in Senato della Commissione Sanità, promotrice dell’inserimento nei LEA della patologia – di cui solo a Ferrara soffrono oltre 2 mila persone, prevalentemente donne, la cui qualità della vita è ridotta per i forti dolori agli arti causati dall’irrigidimento dei muscoli – fa il punto sulla «lunga strada» ma anche «sui passi compiuti» negli ultimi 3 anni grazie alla collaborazione con le realtà associative nazionali che se ne occupano (CFU e Aisf). La Commissione ha adottato il disegno di legge da Boldrini presentato ad inizio legislatura per il riconoscimento della malattia e per le disposizioni su cura, esenzioni e tutela sul lavoro per i soggetti affetti, «il che significa che non si parte da zero». Buona parte degli emendamenti presentati sono ricevibili e proprio dal 27 maggio la discussione sarà riaperta in Commissione per poi passare definitivamente al Senato e alla Camera. «A quel punto – la chiosa di Boldrini – spero che da parte di tutti i parlamentari ci sia la dovuta sensibilità e attenzione e si proceda con la votazione all’unanimità  della legge, che restituirà dignità alle persone malate». Boldrini chiude con un riferimento alla proposta di Matteo Salvini di chiudere i negozi di cannabis. «Ricordo a Salvini che quando affronta il tema cannabis dovrebbe farlo con cognizione di causa. Molte malattie che comportano dolori cronici, come in alcuni casi la fibromialgia, richiedono l’uso di medicinali cannabinoidi regolarmente venduti nelle farmacie. Quindi additare come ‘drogata’ o ‘potenzialmente drogata’ la popolazione che ne fa uso, equivale a banalizzare». 

Boldrini «Chi bullizza dovrebbe andare a visitare Auschwitz»

«I fatti verificatisi nella scuola media, con alunni adolescenti che hanno urlato a un compagno ebreo che quando saranno grandi faranno riaprire Auschwitz per ‘ficcarli’ tutti nei forni, fanno rabbrividire e allarmare. Siamo oltre il bullismo e oltre il razzismo. Ci impongono una riflessione tanto seria quanto celere per evitare una deriva. Non basteranno le scuse degli studenti per pacificare la questione, e neanche quelle delle famiglie, perché la leggerezza con cui è stata pronunciata la minaccia, chiamando in causa Auschwitz e i forni crematori, ci dice chiaramente che c’è inconsapevolezza della storia. Che c’è insensibilità, prepotenza. E non si possono derubricare avvenimenti di questo tipo a ragazzate. Un simile episodio è da stigmatizzare ovunque. Ferisce che avvenga in un territorio, come Ferrara, dove c’è il massimo rispetto per la cultura ebraica. Dove abbiamo realtà, come l’Istituto di Storia Contemporanea, quotidianamente impegnate nella divulgazione della ricerca, della conoscenza, con attività mirate rivolte alle scuole. Comprese le visite ai campi di concentramento, dove i giovani in questione dovrebbero andare a loro volta, per vedere coi loro occhi, per ravvedersi. A Ferrara, dove, fatto non trascurabile, c’è il Meis. È evidente che l’hate speech, il cosiddetto odio in rete, si sta diffondendo fuori dalla rete e non c’è più timore di nulla. Sta diventando incontrollato. È stato sdoganato. Sottoporrò il fatto alla commissione di cui sono membro perché l’unione di razzismo e bullismo, la loro rispettiva degenerazione, deve essere arginata».

Paola Boldrini,  membro per il Senato nella Commissione Bicamerale Infanzia e Adolescenza

Fibromialgia, vicini all’approvazione della legge

Nella ricorrenza della Giornata Mondiale della Fibromialgia, lo scorso 12 maggio, Boldrini ho fatto il punto sulla «lunga strada» ma anche «sui passi compiuti» negli ultimi 3 anni grazie alla collaborazione con le realtà associative nazionali che se ne occupano (CFU e Aisf), riguardo il disegno di legge sulla fibromialgia,  patologia che colpisce in Italia oltre 2 milioni di persone, prevalentemente donne, la cui qualità della vita è ridotta per i forti dolori agli arti causati dall’irrigidimento dei muscoli.

La Commissione ha adottato il disegno di legge da Boldrini presentato ad inizio legislatura per il riconoscimento della malattia e per le disposizioni su cura, esenzioni e tutela sul lavoro per i soggetti affetti, «il che significa che non si parte da zero». Buona parte degli emendamenti presentati sono ricevibili e proprio dal 27 maggio la discussione sarà riaperta in Commissione per poi passare definitivamente al Senato e alla Camera. A quel punto la speranza è che da parte di tutti i parlamentari ci sia la dovuta sensibilità e attenzione e si proceda con la votazione all’unanimità della legge. 

http://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Ddliter/49450.htm

Cispadana: Il Governo si assuma la responsabilità della convenzione

Sulla questione Cispadana, che continua a vedere la contrapposizione di Regione e pentastellati, sono intervenuta sui media, nel rivendicare la necessità dell’infrastruttura, ricordando che già a luglio 2018  avevo depositato una interpellanza – rimasta senza risposta – al Ministro pentastellato Danilo Toninelli. Ho ribadito che a chiedere l’opera sono gli imprenditori e le associazioni di categoria, che la reputano indispensabile per lo sviluppo del territorio. Ai 5 Stelle, che in risposta alla volontà della Regione di iniziare i lavori nel 2020 – grazie ad un potenziamento delle risorse – perseverano nella volontà di trasformare il progetto autostradale in percorso a scorrimento veloce», non posso che imputare la costante volontà di fare passi indietro su progetti importanti. Di qui la sollecitazione al Governo ad assumersi la responsabilità di sottoscrivere il rinnovo della convenzione con Autostrada del Brennero. 

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=18&id=1070157

AUTISMO

Il 3 aprile il Senato ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che raccoglie 4 mozioni bipartisan sul disturbo dello spettro autistico, confluite in un unico ordine del giorno unitario. E lo ha fatto proprio nel giorno in cui ricorre la giornata mondiale dell’autismo. L’ordine del giorno unitario  impegna il governo e le istituzioni a migliorare le condizioni di integrazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e a sostenere le famiglie, che spesso si sentono troppo sole. Un punto fondamentale che abbiamo ricordato nella mozione del Pd è che l’applicazione delle leggi sull’autismo sia efficiente ed omogenea su tutto il territorio nazionale e che quindi alle persone disabili e alle famiglie vengano garantiti davvero il diritto alla salute e all’integrazione sociale in tutte le regioni.Le leggi sull’autismo ci sono, molte hanno visto la luce nella passata legislatura. Parlo della legge 134/2015 sulla salute e l’integrazione delle persone affette da disturbi dello spettro autistico, che garantisce la diagnosi precoce e adeguate terapie, della 167/2016 che ha introdotto lo screening neonatale obbligatorio, delle leggi di bilancio che hanno finanziato queste normative, della legge sul Dopo di Noi, delle prestazioni inserite nei Livelli essenziali di assistenza nel 2015. Bisogna però fare di più. Bisogna finanziare la ricerca e soprattutto garantire che le prestazioni previste sulla carta diventino diritti a tutti gli effetti, allo stesso livello in tutte le regioni italiane. Lo dobbiamo a tutte le famiglie che hanno figli autistici e che chiedono un impegno concreto al parlamento.


http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=18&id=1106969

ORDINE DEL GIORNOG1

CASTELLONE, GIAMMANCO, BOLDRINI, FREGOLENT, BINETTI, SILERI, CANTU’, LA RUSSA, ALFIERI, AIMI, ARRIGONI, ASTORRE, BARBONI, BATTISTONI, BELLANOVA, BERARDI, BINI, BITI, BONIFAZI, BONINO, CALIENDO, CASOLATI, CANGINI, CERNO, CIRINNA’, CONZATTI, COLLINA, COMINCINI, CUCCA, DAMIANI, D’ALFONSO, D’ARIENZO, DE LUCIA, DI MARZIO, DONNO, DE POLI, ENDRIZZI, EVANGELISTA, FANTETTI, FARAONE, FAZZONE, FEDELI, FERRARI, FERRAZZI, FERRO, FLORIS, GALLONE, GARAVINI, GASPARRI, GIACOBBE, GINETTI, GRIMANI, IORI, LAUS, GIRO, LANIECE, LEONE, LONARDO, MALLEGNI, MALPEZZI, MARCUCCI, MARSILIO, MARTI, MASINI, MAGORNO, MANCA, MARGIOTTA, MARINO, Assuntela MESSINA, MISIANI, NANNICINI, MAIORINO, MARIN, MARINELLO, MAUTONE, MINUTO, MIRABELLI, MODENA, MOLES, Giuseppe PISANI, PAGANO, PARRINI, PATRIARCA, PINOTTI, RAMPI, RICHETTI, ROJC, ROSSOMANDO, SBROLLINI, SUDANO, TARICCO, PARENTE, PAROLI, PAPATHEU, PEROSINO, PIARULLI, PICHETTO FRATIN, PITTELLA, PRESUTTO, RAUTI, RIZZOTTI, RUFA, SACCONE, SCHIFANI, SICLARI, STEFANO, TAVERNA, TESTOR, TIRABOSCHI, VALENTE, VITALI, VATTUONE, VERDUCCI, ZANDA

Approvato

Il Senato,   premesso che:

            il disturbo dello spettro autistico è un insieme eterogeneo di disturbi del neurosviluppo, caratterizzato da esordio precoce di difficoltà nell’interazione reciproca e nella comunicazione sociale associata a comportamenti e interessi ripetitivi e ristretti (come definito nei manuali “DSM-5” e “ICD-11”). La posizione scientifica, condivisa a livello internazionale, considera l’autismo una sindrome comportamentale associata a un disturbo dello sviluppo del cervello e della mente, con esordio nei primi tre anni di vita, alla cui insorgenza contribuiscono fattori eziopatogenetici sia genetici che ambientali;

            la legge 18 agosto 2015, n. 134, recante “Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie”, approvata dal Parlamento nella XVII Legislatura, prevede interventi finalizzati a garantire la tutela della salute, il miglioramento delle condizioni di vita e l’inserimento nella vita sociale delle persone con disturbi dello spettro autistico, conformemente a quanto previsto dalla risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite A/RES/67/82 del 12 dicembre 2012, sui bisogni delle persone con autismo. La legge dispone anche l’aggiornamento, da parte dell’Istituto superiore di sanità, delle linee guida sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico in tutte le età della vita, sulla base dell’evoluzione delle conoscenze fisiopatologiche e terapeutiche derivanti dalla letteratura scientifica e dalle buone pratiche nazionali e internazionali;

            la legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità per il 2016), ha istituito all’articolo 1, comma 401, nello stato di previsione del Ministero della salute il fondo per la cura dei soggetti con disturbo dello spettro autistico, con una dotazione di 5 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2016, al fine di garantire la compiuta attuazione della legge n. 134;

            la legge 11 dicembre 2016, n. 232 (legge di bilancio per il 2017), ha stabilito all’articolo 1, comma 360, che le risorse del fondo non utilizzate per l’anno 2016 confluissero per l’anno 2017 nel fondo medesimo. La successiva legge 27 dicembre 2017, n. 205 (legge di bilancio per il 2018), ha stabilito all’articolo 1, comma 455, che la dotazione del fondo è incrementata di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020;

            il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017, concernente l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, ha recepito, all’articolo 60, le disposizioni della legge n. 134 del 2015, prevedendo peraltro che il SSN garantisca alle persone con disturbi dello spettro autistico specifiche prestazioni di diagnosi precoce, cura e trattamento individualizzato, mediante l’impiego di metodi e strumenti basati sulle più avanzate evidenze scientifiche; nel decreto l’autismo rientra nell’elenco individuato all’allegato 8, cui fa rinvio l’articolo 53 che garantisce il diritto all’esenzione dal ticket sanitario per le persone affette da malattie croniche e invalidanti; più nello specifico, il disturbo autistico è fatto rientrare fra le condizioni di psicosi per le quali lo stesso allegato 8 riporta l’elenco delle prestazioni sanitarie (tra cui visite e sedute psicoterapiche, dosaggi di farmaci, esami clinici, eccetera) in esenzione dalla partecipazione al costo per i soggetti interessati;

        considerato che:

            il 10 maggio 2018 la Conferenza unificata ha approvato l’intesa sul documento recante “Aggiornamento delle linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nei Disturbi dello Spettro Autistico”; secondo quanto emerge da tale documento, il Ministero della salute in collaborazione con il Gruppo tecnico interregionale salute mentale (GISM) ha condotto una valutazione sul recepimento delle precedenti linee d’indirizzo (del 2012), dalla quale è emerso un diverso grado di recepimento e differenti implementazioni a livello regionale e locale; tali esperienze, si sottolinea, non sono ad oggi ancora uniformemente diffuse nel territorio nazionale, generando disparità di approccio alla gestione dei bisogni delle persone nello spettro autistico;

            proprio come conseguenza del “modesto” recepimento delle linee d’indirizzo del 2012, l’intesa medesima ribadisce quanto previsto all’articolo 4 della legge n. 134 del 2015, ossia che l’attuazione delle linee d’indirizzo, come aggiornate, costituisce adempimento ai fini della verifica del Comitato permanente per la verifica dei LEA, tuttavia inserendo nel medesimo documento l’invarianza finanziaria secondo la quale all’attuazione dell’intesa si provvede nei limiti delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e comunque senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica;

        considerato, inoltre, che:

            nel mese di settembre 2018 l’Istituto superiore di sanità ha ufficializzato l’obiettivo di redigere, attraverso il sistema nazionale delle linee guida, le linee guida sul disturbo dello spettro autistico finalizzate a supportare i professionisti sanitari nella definizione del percorso diagnostico e terapeutico più appropriato ed a creare una rete di sostegno e assistenza per i familiari e i caregiver familiari nella presa in carico integrata del minore, che deve coinvolgere l’intero contesto di vita (famiglia, scuola, luoghi di aggregazione, servizi territoriali sociali e sociosanitari) al fine di offrire un insieme di risposte mirate agli specifici bisogni di natura abilitativa e educativa e garantire altresì livelli omogenei di presa in carico e trattamento su tutto il territorio nazionale;

        considerato, infine, che:

            il primo comma dell’articolo 32 della Carta costituzionale prevede che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”, garantendo quindi una tutela sostanziale e non soltanto formale della salute, attraverso l’impegno delle istituzioni;

            il Senato è una delle istituzioni in cui tale tutela dovrebbe avere piena espressione e, alla luce di quanto già esposto, è chiamato a valutare la necessità di istituire una Commissione speciale con compiti di analisi e approfondimento per monitorare l’applicazione delle norme nazionali e regionali concernenti la prevenzione, la diagnosi e la riabilitazione dei soggetti con autismo; per individuare proposte per rendere più accessibili le terapie cognitivo comportamentali per le persone affette da autismo e migliorare la qualità di vita degli stessi; per promuovere la realizzazione sul territorio di servizi per la riabilitazione delle persone affette da autismo; per incentivare progetti nazionali e internazionali di ricerca; per favorire l’accessibilità e la diffusione delle informazioni relative all’autismo; per promuovere programmi di inserimento nella vita sociale delle persone affette da autismo; per promuovere programmi di assistenza alle famiglie delle persone affette da autismo,

        impegna il Governo:

            1) a promuovere la ricerca nel campo delle patologie del neuro-sviluppo, con particolare attenzione all’autismo, alle sue cause, alla sua diagnosi e alle diverse misure di tipo abilitativo-riabilitativo, didattico e terapeutico e ad attivarsi, previa verifica degli effettivi risultati delle attività e della consistenza delle rilevazioni da parte dell’Osservatorio nazionale autismo, per l’istituzione di una rete scientifica ed epidemiologica, anche in raccordo con analoghe esperienze in ambito europeo o internazionale, al fine di promuovere studi e ricerche finalizzate a raccogliere dati di prevalenza nazionale aggiornati sull’autismo e a censire le buone pratiche terapeutiche ed educative a questo dedicate;

            2) ad assicurare che il sistema informativo dell’età evolutiva fornisca sui disturbi dello spettro autistico, a livello nazionale, stime affidabili della prevalenza di tali disturbi, utilizzabili per una più completa valutazione della richiesta sanitaria e una pianificazione appropriata dei servizi sanitari;

            3) a definire, in attuazione dell’intesa sancita in sede di Conferenza unificata del 10 maggio 2018 nell’ambito della stipula del nuovo patto per la salute 2019-2021, di cui all’articolo 1, comma 516, della legge del 30 dicembre 2018, n. 145, un sistema di valutazione secondo indicatori oggettivi e misurabili di garanzia del puntuale adempimento delle linee di indirizzo su tutto il territorio nazionale, a valere come obiettivo strategico di SSN, per la promozione ed il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nei disturbi dello spettro autistico con specifico riconoscimento ovvero non riconoscimento dello 0,5 per cento delle maggiori risorse vincolate, ad ogni conseguente effetto all’esito del prescritto monitoraggio del Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, deducendone le coerenti previsioni nella suddetta adottanda intesa, in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano;

            4) a perfezionare, per il tramite dell’Istituto superiore di sanità, l’elaborazione delle linee guida sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico in tutte le età della vita, ai sensi di quanto previsto dalla legge n. 134 del 2015, e del decreto ministeriale 30 dicembre 2016, entro e non oltre un anno dalla data di approvazione del presente atto di indirizzo, con obbligo di conforme rendiconto in relazione annuale al Parlamento;

            5) a garantire la diffusione di campagne nazionali d’informazione e sensibilizzazione circa la promozione del benessere del bambino, con particolare riguardo al neuro-sviluppo, e a favorire la conoscenza dei disturbi dello spettro autistico, dei sintomi precoci che lo caratterizzano e delle nuove opportunità che ci sono per questi soggetti, dall’infanzia all’età adulta;

            6) promuovere collaborazioni organizzative, sociali ed assistenziali capaci di supportare le famiglie e sostenere i processi di inclusione sociale delle persone con autismo, mediante la costituzione di reti solidali nelle comunità che comprendano non solo il caregiver familiare, ma anche il contesto socio-ambientale in cui il nucleo familiare è inserito;

            7) a promuovere progetti finalizzati all’inserimento lavorativo di soggetti adulti con disturbi dello spettro autistico, al fine di valorizzarne le capacità a supporto dell’autonomia della persona e sostenere progetti terapeutici-riabilitativi e socioeducativi, finalizzati alla ricollocazione sociale, ambientale e lavorativa del paziente autistico, nell’ambito di progetti di vita indipendente;

        impegna il Senato:

            1) a valutare l’istituzione di una Commissione speciale ai sensi dell’articolo 24 del Regolamento per le questioni concernenti l’autismo che:

                    abbia compiti di analisi, approfondimento e proposta sulle materie concernenti l’autismo nonché funzioni di assistenza alle famiglie delle persone affette da tale disturbo;

                    operi in piena autonomia e nell’esercizio delle sue funzioni acquisisca informazioni, dati e documenti sui risultati degli interventi volti a favorire le iniziative mirate a migliorare le condizioni di vita delle persone affette da autismo e da altre patologie ad esso correlate;

                    svolga, per il raggiungimento di queste finalità e quando lo ritenga utile, procedure informative, ai sensi degli articoli 46, 47 e 48 del Regolamento;

                    formuli proposte e relazioni all’Assemblea, ai sensi dell’articolo 50, comma 1, del Regolamento;

                    voti risoluzioni alla conclusione degli affari ad essa assegnati, ai sensi dell’articolo 50, comma 2, del Regolamento;

            2) a valutare lo stanziamento, compatibilmente con gli equilibri di bilancio, di ulteriori risorse utili a finanziare i progetti previsti dalla legge n. 112 del 2016.

REGISTRO TUMORI

L’approvazione della Legge che istituisce la rete nazionale dei registri dei tumori è una notizia importantissima per la collettività. Si riprende così, nella sua interezza, il lavoro portato avanti anche dal PD nella scorsa legislatura. Il tumore è qualcosa che riguarda tutti noi, direttamente o indirettamente e poiché grazie alla ricerca e ai progressi della medicina oggi di cancro si può guarire, l’istituzione del registro dei tumori rappresenta un’arma in più per sconfiggere questo subdolo nemico. Grazie al registro avremo la possibilità di raccogliere ed analizzare dati in grado di fornirci informazioni su tutti i casi di neoplasia, sulle relative variazioni territoriali e temporali, sull’incidenza, sulla sopravvivenza e sulla mortalità, fornendo così un indicatore fondamentale della qualità dei servizi diagnostici e terapeutici nei diversi territori ma soprattutto avremo a disposizione uno strumento indispensabile per l’organizzazione e la valutazione dell’efficacia degli interventi di prevenzione. Grazie a questo provvedimento i cittadini di questo Paese potranno finalmente sapere se le disuguaglianze di trattamento o di sopravvivenza siano o no state ridotte, se i programmi di screening siano efficaci, se chi vive vicino a una discarica o sotto una linea elettrica ad alta tensione o lavora in ambiente insalubre corre un rischio serio o più alto di ammalarsi di tumore.

http://www.camera.it/leg18/126?tab=&leg=18&idDocumento=1354&sede=&tipo=

http://www.camera.it/temiap/documentazione/temi/pdf/1152138.pdf?_1552711803092

PRIMO PIANO: LEGITTIMA DIFESA

È legge la riforma della legittima difesa voluta dalla Lega con l’appoggio dei 5 stelle: si tratta di un gravissimo via libera al far west e alla pericolosa stagione della giustizia fai da te. Prevenzione e sicurezza sono due diritti che vanno garantiti ai cittadini, soprattutto in un periodo storico in cui è aumentata la percezione dell’insicurezza, ma pensare di affrontarli e risolverli mettendo un’arma in mano agli stessi cittadini è un grave rischio. In questo modo, infatti, si annullail ruolo dello Stato e delle forze dell’ordine, che devono invece restare i baluardi a difesa della sicurezza: si può e si deve lavorare per potenziare il loro lavoro, ma non si può pensare di sostituirli. Gli italiani devono sapere che con questa legge non ci sarà più sicurezza, ma più armi e più morti. Negli ultimi 10 anni la questione della legittima difesa non ha mai riguardato più di 10 casi l’anno. Con questa legge salta un principio fondamentale dell’ordinamento: la proporzionalità tra l’offesa e la reazione di difesa, che viene sempre e a priori considerata legittima, anche se il ladro sta scappando o se si spara a qualcuno che è entrato nel giardino. Questa legge, combinata al recepimento estensivo della direttiva sulle armi, propone un modello pericoloso di società in cui ciascuno può farsi giustizia da solo. E’ la cultura che ha portato alcuni paesi, come gli Usa, a contare 40 mila morti ammazzati nel 2017.

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/18/DOSSIER/0/1106675/index.html?part=dossier_dossier1