Convegno su “Come ridurre il rischio ICA negli ospedali”

Le infezioni correlate all’assistenza (ICA) rappresentano un problema globale che coinvolge fino al 15% di tutti pazienti ospedalizzati nel mondo. In Europa, circa 3.2 milioni di pazienti acquisiscono un’ICA ogni anno, e 37.000 muoiono come diretta conseguenza di tali infezioni, anche a causa dell’aumento di patogeni multiresistenti ad antibiotico (multi-drug resistant, MDR) associati alle ICA (1,2). Studi condotti in ospedali italiani mostrano un’incidenza del 5-10% con un tasso di mortalità fino al 20-30%.

Se ne è discusso in un convegno organizzato con la collaborazione di tutti i gruppi parlamentari della Commissione 12° Igiene e sanità del Senato ed appare evidente che il tema delle Infezioni ospedaliere rappresenti una sfida centrale per la sostenibilita’ del Sistema Sanitario alla quale tutte le Istituzioni e a tutti i livelli sono chiamati a collaborare.

L’intervento della Sen. Paola Boldrini:

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Boldrini, interrogazione Mercatone Uno

Un’interrogazione al Ministro del Lavoro, Luigi di Maio, con risposta in Commissione Lavoro e Previdenza Sociale per sapere quali «iniziative urgenti il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine di garantire la salvaguardia dei circa 1800 lavoratori coinvolti dalla chiusura dei 55 punti vendita del Mercatone Uno, presenti in tutta Italia», tra cui 3 anche nella provincia di Ferrara. E’ quella presentata ieri (martedì), dalla senatrice Pd, Paola Boldrini, dal collega Edoardo Patriarca e sottoscritta altri senatori Pd. Partendo dalle modalità di comunicazione del fallimento del colosso ai dipendenti via Fb; ricordando che pur essendo la Shernong Holding già dichiarata fallita dal Tribunale di Milano con sentenza del maggio 2018, si è comunque aggiudicata – grazie al riscontro positivo del Comitato di Vigilanza del Mise –  il Mercatone Uno (finito nel 2015  in amministrazione controllata); ribadendo la ‘gestione’ complicata, tra difficoltà di pagamento dei fornitori, fuga dei soci e recente annuncio ai sindacati di potenziali investitori, Boldrini e Patriarca denunciano di fatto il tardivo intervento del MISE e la poca vigilanza sull’attività della Shernon Holding Srl. «C’erano tutti gli elementi per evitare che la situazione non solo non degenerasse, ma addirittura non avesse inizio – il commento lapidario di Boldrini – . Spero che il Ministro abbia un piano B, veloce e rassicurante. E’ inammissibile che un lavoratore apprenda della propria sorte dai social, senza avere strumenti per affrontare la situazione. Pretendiamo – il monito – una risposta».

Rassegna stampa:

Boldrini su Sboccacantieri e Invitalia

«Lo sblocca cantieri mette a rischio la ricostruzione post sisma 2012 con pesanti ricadute anche sul piano occupazionale. Ci hanno bocciato gli emendamenti? Bene, non solo li ripresenteremo ma faremo una interrogazione per capire perché ci sono due pesi e due misure per l’Emilia Romagna e il Centro Sud». A lanciare allarme e monito è la senatrice Pd, Paola Boldrini, che già nei giorni scorsi era intervenuta denunciando la bocciatura, da parte “della maggioranza M5s-Lega, di un emendamento Pd, che avrebbe garantito continuità occupazionale a una ottantina di lavoratori, tra cui anche ferraresi, alle dipendenze di Invitalia”, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa di proprietà del Ministero dell’Economia. Tecnici che, come rimarca Boldrini, «dal 2012 seguono il processo di ricostruzione ma il cui contratto scade il 30 giugno senza possibilità di proroga a causa del decreto dignità». Una situazione che blocca sia occupazione che ricostruzione. «La nostra Regione – rimarca la senatrice – si è comportata in maniera virtuosa riuscendo nel difficile compito di fare tornare il territorio il più vicino possibile alla normalità in tempi celeri. Così si lasciano persone sulla strada, incompiuto il percorso, si disperdono le competenze acquisite». Boldrini ritiene che si possa cambiare direzione, alla luce «del differente trattamento riservato al Centro Sud egualmente colpito dal sisma». Di qui l’annuncio di nuovi provvedimenti: «Situazioni come questa sono inammissibili».

Rassegna stampa:

Boldrini su dati Sole 24 Ore

La classifica sull’Indice della Salute pubblicata dal Sole 24 Ore, «oltre ad essere impietosa per Ferrara, rischia di generare un allarmismo dannoso. Gli indicatori presi a riferimento sono parziali, non automaticamente collegabili tra loro e inducono ad una lettura diversa da quella reale. E non tengono conto di normative che impongono  indicatori. Col rischio, purtroppo, di generare insicurezza nei cittadini». E’ lapidaria Paola Boldrini, capogruppo Pd alla Commissione Sanità del Senato, sulla fotografia scattata dal quotidiano. La classifica consegna a Ferrara la maglia nera – agli ultimi posti su tutti i fronti – su speranza di vita, utilizzo farmaci, incidenza infarto, mortalità per tumore. Boldrini, prima firmataria del Ddl da poco divenuto legge, che istituisce la rete nazionale dei Registri dei Tumori «inglobando così quelli regionali già esistenti»  e che una volta attuato a livello nazionale consentirà di disporre di informazioni sulla base di una suddivisione anagrafica, di genere, territoriale e per trattamenti effettuati, oltre che di misurare l’impatto dell’inquinamento ambientale sull’incidenza di patologie oncologiche, invita alla «prudenza». E mette in discussione gli indicatori scelti dal Sole –  dal tasso di mortalità alla recettività ed emigrazione ospedaliera, passando per l’aumento della speranza di vita e l’uso dei farmaci – che parla per primo di dati non esaustivi. «Confido – il commento di Boldrini – che col Registro dei Tumori si possa passare dalle interpretazioni ai fatti, tenendo conto delle specificità territoriali, anche in termini di popolazione. E confido che la stessa prassi la si utilizzi per altre patologie. Ad oggi, rilevo il risultato ingeneroso, viziato e in quanto tale pericoloso».

Rassegna stampa:

SALUTE MENTALE, COME RILANCIARE APPLICAZIONE DELLA LEGGE BASAGLIA

“Conferire ulteriore efficacia ai principi della “legge Basaglia”, rilanciando l’attualità delle linee di fondo e ulteriormente valorizzandole nell’attuale contesto costituzionale, normativo e sociale. Il disegno di legge in materia di salute mentale che ho presentato in Senato martedì 14 maggio non è un’iniziativa legislativa di revisione, ma l’obiettivo che si propone di perseguire è quello di rilanciare l’applicazione della legge 180/1978, rafforzarne i contenuti di assistenza effettiva e universale sul territorio nazionale, confermare la portata di definizioni e principi che non meritano di mutare ma, al contrario, di essere sviluppati ed estesi. La conseguenza autentica della scelta che ha compiuto il nostro Paese nel sottoscrivere e fare proprio il dettato della Convenzione, non può non mettere in campo azioni attente di vigilanza e promozione, nella concretezza della vita e del governo quotidiano, di dispositivi organizzativi, campagne culturali, risorse umane qualificate per affermare e rendere esigibili i diritti delle persone con disabilità, per sostenere le famiglie, per rendere “visibili” i gruppi sociali a maggior rischio di discriminazione, esclusione e stigmatizzazione. Si tratta di un testo al quale hanno lavorato già nella scorsa legislatura alcuni miei colleghi con il determinante contributo di numerosi esperti, professionisti, operatori, associazioni e persone che con impegno e competenza si prodigano quotidianamente per il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali delle persone che vivono l’esperienza del disturbo mentale.

“L’obiettivo, disegnato con chiarezza, è la concreta attuazione, in tutto il territorio nazionale, di misure adeguate per garantire alle persone l’effettivo accesso alle cure, ai programmi di riabilitazione, al budget di salute, a percorsi di emancipazione, alle possibilità di ripresa riconoscendo i bisogni di ognuno e le storie singolari. Con altrettanta precisioni si definiscono le modalità organizzative dei Dipartimenti di salute mentale, dei programmi che questi devono mettere in atto per formulare programmi individuali per persone avviate a misure di sicurezza, per gestire e orientare il funzionamento delle Rems. Oggi i servizi di salute mentale versano in gravi criticità in tutto il territorio nazionale a causa dell’insufficiente applicazione dei principi e degli orientamenti fissati dalla Legge 180 (che vanno in tutto e per tutto salvaguardati e promossi), dalla non più trascurabile riduzione delle risorse, la fragilità dei centri di salute mentale, da insensati accorpamenti in macroaree dei servizi territoriali, alla assoluta incertezza delle risposte ai bisogni di cura e di crescita delle persone. Non abbiamo bisogno di disegni di legge oscurantisti che ci riportano indietro nel tempo, come è abituato a fare questa maggioranza, ma abbiamo bisogno di applicare in pienezza le buone norme esistenti.

Foto del Convegno “Un cantiere per la salute mentale” :

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http://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Ddliter/49630.htm

Fibromialgia, vicini all’approvazione della legge

Nella ricorrenza della Giornata Mondiale della Fibromialgia, lo scorso 12 maggio, Boldrini ho fatto il punto sulla «lunga strada» ma anche «sui passi compiuti» negli ultimi 3 anni grazie alla collaborazione con le realtà associative nazionali che se ne occupano (CFU e Aisf), riguardo il disegno di legge sulla fibromialgia,  patologia che colpisce in Italia oltre 2 milioni di persone, prevalentemente donne, la cui qualità della vita è ridotta per i forti dolori agli arti causati dall’irrigidimento dei muscoli.

La Commissione ha adottato il disegno di legge da Boldrini presentato ad inizio legislatura per il riconoscimento della malattia e per le disposizioni su cura, esenzioni e tutela sul lavoro per i soggetti affetti, «il che significa che non si parte da zero». Buona parte degli emendamenti presentati sono ricevibili e proprio dal 27 maggio la discussione sarà riaperta in Commissione per poi passare definitivamente al Senato e alla Camera. A quel punto la speranza è che da parte di tutti i parlamentari ci sia la dovuta sensibilità e attenzione e si proceda con la votazione all’unanimità della legge. 

http://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Ddliter/49450.htm

Cispadana: Il Governo si assuma la responsabilità della convenzione

Sulla questione Cispadana, che continua a vedere la contrapposizione di Regione e pentastellati, sono intervenuta sui media, nel rivendicare la necessità dell’infrastruttura, ricordando che già a luglio 2018  avevo depositato una interpellanza – rimasta senza risposta – al Ministro pentastellato Danilo Toninelli. Ho ribadito che a chiedere l’opera sono gli imprenditori e le associazioni di categoria, che la reputano indispensabile per lo sviluppo del territorio. Ai 5 Stelle, che in risposta alla volontà della Regione di iniziare i lavori nel 2020 – grazie ad un potenziamento delle risorse – perseverano nella volontà di trasformare il progetto autostradale in percorso a scorrimento veloce», non posso che imputare la costante volontà di fare passi indietro su progetti importanti. Di qui la sollecitazione al Governo ad assumersi la responsabilità di sottoscrivere il rinnovo della convenzione con Autostrada del Brennero. 

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=18&id=1070157

EDUCAZIONE CIVICA: DAL PROSSIMO ANNO SARA’ INTRODOTTA A SCUOLA

Grazie alla spinta propulsiva di ANCI che lanciato una raccolta firme in tutta Italia per coinvolgere i cittadini sull’importanza dell’educazione civica nelle scuole e grazie al contributo dei vari gruppi politici, tra cui il PD, che si sono fatti promotori di questa doverosa istanza, la Camera dei Deputati ha approvato il testo unificato che reca l’introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica. Da subito ho condiviso questa importanza campagna lanciata e sostenuta da ANCI, tant’è che ho presentato anche io un disegno di legge che nel corso della discussione in Senato sarà abbinato al testo votato dalla Camera.

È diventato urgente il recupero di una dimensione educativa che formi i giovani ai principi che consentono lo sviluppo civile della società, la cura dei legami di coesione sociale, mentre si assiste da anni a un progressivo indebolirsi del rispetto reciproco e del senso di responsabilità. Nella scuola il lavoro degli insegnanti è sempre più difficile e l’apprendimento degli studenti più faticoso. Non possiamo più rinviare l’obiettivo di insegnare ad essere cittadini facenti parte di una comunità. Qualunque esperienza di cittadinanza ha il suo legame fondante con la storia della comunità, perciò questo legame deve essere declinato attraverso il valore della memoria, l’affermazione dei valori della pace, della libertà e della fratellanza nella coscienza dei giovani. La scuola, già molto attiva su questi temi, è il luogo per eccellenza dove si formano le coscienze future, e quindi c’è una responsabilità intrinseca di cui si deve tener conto.

http://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Ddliter/49454.htm

http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01108181.pdf

CEFALEA: VERSO IL RICONOSCIMENTO COME MALATTIA SOCIALE

Dopo un lungo dibattito iniziato due legislature fa è stato approvato in prima lettura alla Camera un testo unificato che oggi porta al riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale. Il testo ora è all’esame del Senato dove verrà abbinata anche la mia proposta legislativa che mira a raggiungere il medesimo obiettivo.

La cefalea, nelle sue forme primarie, colpisce in media circa il 12 per cento degli individui e, a differenza della maggior parte delle malattie croniche, non costituisce un problema esclusivo della terza età, ma si manifesta prevalentemente nel periodo più produttivo della vita delle persone. Secondo l’OMS, la cefalea cronica è al terzo posto tra le malattie invalidanti, colpisce in prevalenza le donne ed impedisce una normale vita lavorativa e sociale, comportando costi economici particolarmente elevati.

Nel corso dell’esame alla Camera oltre ad essere state definite le forme di cefalea riconosciute ed è stato previsto l’avvio di progetti finalizzati a sperimentare metodi innovativi di presa in carico delle persone affette da cefalea.

http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01068788.pdf

http://www.senato.it/leg/18/BGT/Schede/Ddliter/51687.htm

DONAZIONE CORPO POST MORTEM COLMA VUOTO NORMATIVO MA NOTA DOLENTE E’ LA MANCANZA DI FONDI

Il provvedimento approvato in Senato a fine aprile colma un vuoto normativo, in quanto nel nostro ordinamento sono assenti, allo stato attuale, disposizioni specifiche in materia di donazione del corpo post mortem e di utilizzo dei cadaveri a fini di studio, di ricerca scientifica e di formazione. L’obiettivo che si intende raggiungere è quello di dare ai cittadini la possibilità di donare il proprio corpo affinché possa essere utilizzato per fini di alto valore etico e umano, dando così la possibilità di studiare tutte quelle malattie di cui non si conosce la natura e su cui è difficile la ricerca scientifica. Il tema oggetto del provvedimento, non è nuovo all’attenzione del Parlamento. Già nelle passate legislature il dibattito nelle commissioni competenti è stato animato, giungendo anche a fasi molto avanzate, ma non ad una approvazione definitiva”. Il disegno di legge nasce dalla necessità di regolamentare una pratica indispensabile per tutta la medicina e principalmente per l’esercizio della chirurga, che attualmente si scontra con una normativa vigente non del tutto chiara né esaustiva. Ciò che attualmente in Italia rende impraticabile questa opportunità è il limitatissimo numero di donazioni, che blocca di fatto la realizzazione e la programmazione di studi e ricerche su organi da cadavere. La donazione del cadavere intero invece non richiede particolari procedure: è sufficiente che sia espressa la volontà del donatore in sede testamentaria e che non sussistano interessi giudiziari sul corpo. La ricerca scientifica, infatti, riceverebbe grande aiuto da quanto previsto dal provvedimento, in particolare per quel che riguarda lo studio di tutte quelle malattie su cui è più impegnata, e per la pratica delle nuove tecniche chirurgiche, microscopiche e mininvasive. Una nota dolente è però da sottolineare in questa legge, che pur avendo l’unanimità di intenti delle forze politiche, quella che non avrà nessuna dotazione finanziaria, e questo potrebbe portare ad avere una bella legge scritta ma non applicata a causa di mancanza di finanziamenti. Mi auguro che la Camera approvi questo testo con urgenza e con la stessa condivisione e che il Governo si impegni ad individuare fondi dedicati fondamentalmente alla formazione e alla ricerca scientifica.

http://www.camera.it/leg18/126?leg=18&idDocumento=1806