Per
tutelare i diritti dei pazienti oncologici, grazie all’attivismo di Salute
Donna onlus e le Associazioni sostenitrici, è stato ricreato anche in questa
legislatura l’Intergruppo “Insieme per un impegno contro il cancro”, composto
da parlamentari di tutti i Gruppi politici che si sono impegnati a promuovere
la lotta al cancro come una priorità della politica sanitaria nazionale e a
orientare in tal senso la legislazione.
La scorsa settimana è stato approvato un ordine del giorno condiviso (grazie anche alla mia volontà di voler far confluire le singole mozioni presentate dai gruppi in un unico documento) da tutte e forze politiche, che impegna il Governo, a dare effettiva attuazione alle reti oncologiche ed ematologiche regionali ed al registro tumori nazionale, a favorire l’istituzione nelle Regioni del centro accoglienza e servizi, che deve essere la porta d’ingresso e l’inizio del percorso diagnostico-terapeutico per il paziente oncologico e di garantire, nel rispetto dei vincoli della sostenibilità del sistema e delle necessità dei pazienti oncologici e oncoematologici, un accesso regionale il più rapido possibile alle nuove terapie, anche attraverso sistemi alternativi ai prontuari terapeutici ospedalieri regionali, come già fatto in alcune Regioni.
Si allega l’O.d.G.:
G1
ROMEO, BERNINI, BOLDRINI,
CASTELLONE, AIMI, ASTORRE, BARBONI, BATTISTONI, BELLANOVA, BERARDI, BERGESIO,
BERUTTI, BIASOTTI, BINETTI, BINI, BRUZZONE, CALDEROLI, CALIENDO, CANGINI,
CARBONE, CUCCA, COLLINA, CONZATTI, DAL MAS, D’ARIENZO, FANTETTI, FERRO, FLORIS,
FREGOLENT, GALLIANI, GALLONE, GARAVINI, GASPARRI, GIRO, IORI, LONARDO, MAGORNO,
MALAN, MARIN, Assuntela MESSINA, MINUTO, MASINI, MODENA, MOLES, PAPATHEU,
PAROLI, PERGREFFI, Emanuele PELLEGRINI, PEROSINO, PITTELLA, RIVOLTA, RIZZOTTI,
SAVIANE, SCHIFANI, SICLARI, STABILE, STEFANO, SUDANO, TESTOR, TOSATO, TOFFANIN
(*)
Approvato
Il Senato,
premesso che:
il cancro è oggetto di ampie
trattazioni a livello nazionale ed internazionale, sia da parte
dell’Organizzazione mondiale della sanità, che della Commissione europea;
il 31 maggio 2017, nel corso della
settantesima assemblea dell’OMS, è stata approvata una risoluzione sulla
prevenzione ed il controllo del cancro;
la risoluzione spinge gli Stati
membri a definire piani nazionali di controllo del cancro, migliorare la
qualità di raccolta dati e dei registri, promuovere la prevenzione primaria,
oltre a piani di riduzione del fumo;
la stessa risoluzione raccomanda,
inoltre, di porre in essere attività rivolte alla diagnosi precoce del cancro,
di sviluppare protocolli diagnostico-terapeutici assistenziali rivolti alla
gestione della patologia, di promuovere un ricorso sostenibile agli strumenti
di diagnosi e cura dei tumori, di assicurare ai pazienti, laddove necessarie,
le cure palliative, di promuovere la ricerca sul cancro, di favorire forme di
collaborazione fra le autorità e le associazioni pazienti e di favorire
l’impiego in centri di eccellenza della psico-oncologia;
sempre secondo le indicazioni
dell’Organizzazione mondiale della sanità, il cancro è la principale malattia a
livello mondiale con 14,2 milioni di nuovi casi nel 2012 e una proiezione di
oltre 21,6 milioni nel 2030;
in Italia, malgrado l’altissimo
livello dei ricercatori e clinici attestato dal recente congresso dell’American
society of clinical oncology (ASCO) svoltosi a Chicago, a causa di fattori
culturali, socio-economici ed ambientali, ci sono parecchie disparità
nell’esposizione ai fattori di rischio, nell’accesso agli screening per la
prevenzione oncologica, alla diagnosi precoce e alla cura;
tenendo presente i notevoli
avanzamenti terapeutici degli ultimi anni, si assiste ad una difficoltà di
accesso ad essi per questioni legate, soprattutto, alla sostenibilità del
sistema e all’eccessiva frammentazione delle decisioni a livello territoriale;
secondo il rapporto AIOM/AIRTUM, sono
369.000 i nuovi casi di cancro stimati nel 2017 (192.000 fra i maschi e 177.000
fra le femmine), le 5 neoplasie più frequenti nel 2017 nella popolazione sono
quelle del colon-retto (53.000 nuovi casi), seno (51.000), polmone (41.800),
prostata (34.800) e vescica (27.000);
in Italia vivono oltre 3.300.000
malati di cancro, il 5 per cento circa dell’intera popolazione italiana. La
sopravvivenza cresce ogni anno e oggi oltre il 60 per cento dei pazienti ha una
sopravvivenza a 5 anni;
in Italia ci sono notevoli
disparità di trattamento dovute alle diverse gestioni all’interno delle singole
Regioni, che determinano tempi e qualità della prestazione profondamente
diversi e spesso conflittuali;
in questo difficile contesto, la presa
in carico del paziente è un momento strategico in grado di segnare in modo
decisivo la qualità del percorso terapeutico;
anche la prevenzione è un aspetto
fondamentale che richiede strategie di comunicazione condivise e capaci di
convincere la popolazione ad affrontare con responsabilità gli screening
oncologici oggi offerti dai LEA (livelli essenziali di assistenza);
gli stili di vita hanno in questa
prospettiva un’importanza fondamentale e, in questo senso, sono necessarie
politiche rivolte alla promozione della dieta mediterranea, dell’attività
fisica, alla lotta contro il fumo e l’alcool e gli altri fattori di rischio;
il movimento di associazioni
pazienti “La salute un bene da difendere, un diritto da promuovere”,
coordinato da “Salute Donna” onlus, ha dato vita negli ultimi anni ad
un intergruppo parlamentare nazionale, a 4 intergruppi consiliari regionali
(Calabria, Lazio, Lombardia, Puglia) al fine di identificare percorsi condivisi
con il mondo politico e rivolti a migliorare i processi di presa in carico e
cura dei pazienti onco-ematologici, affrontando con realismo e nei limiti della
sostenibilità del sistema una serie di problematiche puntuali e afferenti
all’universo dell’onco-ematologia,
impegna il Governo:
1) a garantire a breve l’adozione
di un nuovo piano oncologico nazionale basato sulla centralità del paziente e
del suo percorso terapeutico, in cui sia inserito un sistema di indicatori delle
performance a livello regionale;
2) a dare effettiva attuazione alle
reti oncologiche ed ematologiche regionali al Registro tumori nazionale;
3) a dare continuità al dialogo e
al confronto con le istituzioni sanitarie per favorire la messa a punto e
l’adozione di protocolli diagnostico-terapeutici assistenziali (PDTA) per le
diverse forme di cancro, prevedendo il coinvolgimento ed il contributo
permanente delle associazioni pazienti di riferimento per specifica patologia
neoplastica, portatori di interessi imprescindibili del percorso;
4) a garantire l’accesso permanente
delle associazioni pazienti presso i tavoli istituzionali di riferimento nel
campo dell’onco-ematologia;
5) a promuovere a livello territoriale
l’approccio multidisciplinare e il lavoro di équipe con la presenza di diversi
specialisti con l’obiettivo di garantire e migliorare il benessere psicofisico
del paziente oncologico ed onco-ematologico;
6) a favorire l’istituzione nelle
Regioni del Centro accoglienza e servizi (CAS), porta d’ingresso ed inizio del
percorso diagnostico-terapeutico del paziente oncologico;
7) a lavorare per mantenere un
adeguato e sostenibile finanziamento del Fondo per i farmaci oncologici
innovativi e il suo corretto ed uniforme utilizzo da parte delle Regioni;
8) a favorire la diffusione e
l’accesso ai test diagnostici molecolari, che permettono di accedere a terapie
di precisione, utilizzando in modo appropriato le risorse del Servizio
sanitario nazionale;
9) a garantire la corretta
informazione del medico al paziente e ottenere la sua condivisione nel caso si
opti per uno shift terapeutico;
10) a diffondere informazioni
chiare e puntuali sulla ricerca clinica e facilitare l’accesso agli studi
clinici da parte dei pazienti oncologici e onco-ematologici con l’obiettivo di
favorire l’approvazione e la disponibilità tempestiva delle terapie più
innovative;
11) a promuovere l’assistenza
psicologica nell’ambito dei reparti di oncologia medica e dei servizi ad essa
afferenti, effettuata da personale con specifiche competenze nell’ambito dei
laureati in psicologia o medicina;
12) a lavorare per garantire, nel
rispetto dei vincoli della sostenibilità del sistema e delle necessità dei
pazienti oncologici e onco-ematologici, un accesso regionale il più rapido
possibile alle nuove terapie anche attraverso sistemi alternativi ai prontuari
terapeutici ospedalieri regionali, come già fatto in alcune Regioni;
13) a porre in essere campagne di
comunicazione più efficaci per promuovere l’adesione agli screening oncologici
garantiti dai LEA;
14) a promuovere un nuovo piano di
comunicazione per la prevenzione come “Guadagnare Salute”,
riconosciuto da studi pubblicati come molto efficace per prevenire l’insorgenza
di molte malattie incluse quelle oncologiche;
15) ad adottare uno o più decreti
legislativi per l’introduzione di disposizioni per la piena integrazione della
figura del caregiver familiare nell’ordinamento giuridico, riconoscendo la
specificità del caregiver oncologico ed attivando la rete delle cure palliative
a domicilio, senza inutili attese e senza eccessive burocrazie.
Link: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Sindisp&leg=18&id=1105693