“Come le donne diventeranno libere” : in un libro la storia della rivista di Rina Melli


“Come le donne diventeranno libere” è il titolo dell’appuntamento di venerdì 15 marzo 2019 alle 17.30 alla Biblioteca Aldo Luppi di Porotto (via Arginone 320, Ferrara). In questa occasione verrà infatti presentato il libro di Susanna Garuti con questo titolo (Editrice Socialmente, Bologna, 2018) dedicato a “Socialismo ed emancipazione nel giornale della ferrarese Rina Melli: Eva (1901-1903)”.
Dialogheranno con l’autrice la senatrice Paola Boldrini, l’assessora comunale alla Pubblica istruzione Cristina Corazzari e la rappresentante Udi Ferrara Mariella Michelini.
L’attività rientra nel calendario delle iniziative organizzate tra Ferrara e provincia in occasione dell’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori – Partendo dal libro “Come le donne diventeranno libere. Socialismo ed emancipazione nel giornale della ferrarese Rina Melli: Eva (1901-1903)”, dedicato alla vita e all’attività della giornalista e sindacalista ferrarese Rina Melli (Ferrara 1882 – Pavia 1958), e al suo giornale Eva (1901-1903), il primo periodico di propaganda socialista pensato esclusivamente per le donne, ci si confronterà sul ruolo della donna oggi in campo politico, sindacale e nel mondo dell’informazione.
Attivista del Partito Socialista di Ferrara e sindacalista negli anni degli scioperi agrari tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900, organizzatrice di leghe bracciantili, Rina Melli si conquistò un ruolo di primo piano per il grande contributo che diede alla causa del socialismo. Nata in una famiglia della borghesia ebraica di Ferrara, giovanissima abbandona il tetto paterno per unirsi con matrimonio civile a Paolo Maranini, dirigente del partito e giornalista. Rina Melli collaborò con diverse testate giornalistiche tra cui il Popolo di Cesare Battisti e La Difesa delle Lavoratrici, fondata da Anna Kuliscioff. Alla sua intensa attività di propaganda e come conferenziera, affiancò Eva, “il giornale delle donne del popolo” come amava definirlo, un giornale per l’educazione delle donne alla lotta di classe, all’organizzazione proletaria e per le conquiste del mondo del lavoro. Rina Melli fu senza dubbio tra quelle “donne nuove, spesso dimenticate dalla storia, che coraggiosamente affrontarono l’emancipazione femminile, con passione e perseveranza, votate a cambiare la società per un avvenire migliore.
Per info: biblioteca Aldo Luppi, via Arginone 320, Ferrara, tel. 0532 731957, email bibl.porotto@comune.fe.it


Fonte: http://www.cronacacomune.it/notizie/35929/come-le-donne-diventeranno-libere-un-libro-la-storia-della-rivista-di-rina-melli.html#null

Commissione Bicamerale per l’Infanzia

Nel mese di novembre sono stata nominata componente della Commissione Bicamerale per l’Infanzia. La senatrice Licia Ronzulli (FI-BP) è stata scelta come Presidente, i I due vice-presidenti sono Caterina Bini (Pd) e Simone Pillon (Lega), e i Segretari, Grazia D’Angelo (M5S) e Veronica Giannone (M5S).

La Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza è stata istituita dalla legge 451/1997, con compiti di indirizzo e controllo sulla concreta attuazione degli accordi internazionali e della legislazione relativi ai diritti e allo sviluppo dei soggetti in età evolutiva.

In particolare, la Commissione:

  • richiede informazioni, dati e documenti sui risultati delle attività svolte da pubbliche amministrazioni e da organismi che si occupano di questioni attinenti ai diritti o allo sviluppo di bambini e ragazzi;
  • favorisce lo scambio di informazioni e le sinergie con gli organismi e gli  istituti operanti in Italia e all’estero e con  le associazioni, le organizzazioni non governative e tutti gli altri soggetti operanti nell’ambito della tutela e della promozione dei diritti di minori nonché dell’affido e dell’adozione;
  • riferisce alle Camere, con cadenza almeno annuale, i risultati della propria attività;
  • formula osservazioni e proposte sugli effetti, sui limiti e sull’eventuale necessità di adeguamento della legislazione vigente, in particolare per assicurarne la rispondenza alla normativa dell’Unione europea e in riferimento ai diritti previsti dalla Convenzione ONU sui diritti del fanciullo del 1989;
  • esprime parere obbligatorio ai fini dell’adozione del piano nazionale di azione di interventi per la tutela  dei  diritti  e  lo  sviluppo dei soggetti in età evolutiva (il parere deve essere espresso entro sessanta giorni dalla data di trasmissione dello schema di piano, decorsi i quali il piano può comunque essere adottato).

Attualmente sono in corso audizioni di esperti in materia di bullismo e cyberbullismo nell’ambito di un’indagine conoscitiva.

Link composizione Commissione: http://www.parlamento.it/leg/18/BGT/Schede/Bicamerali/v3/4-00027.htm

APPROVATO ALL’UNANIMITA’ ORDINE DEL GIORNO SU LOTTA AL CANCRO

Per tutelare i diritti dei pazienti oncologici, grazie all’attivismo di Salute Donna onlus e le Associazioni sostenitrici, è stato ricreato anche in questa legislatura l’Intergruppo “Insieme per un impegno contro il cancro”, composto da parlamentari di tutti i Gruppi politici che si sono impegnati a promuovere la lotta al cancro come una priorità della politica sanitaria nazionale e a orientare in tal senso la legislazione.

La scorsa settimana è stato approvato un ordine del giorno condiviso (grazie anche alla mia volontà di voler far confluire le singole mozioni presentate dai gruppi in un unico documento) da tutte e forze politiche, che impegna il Governo, a dare effettiva attuazione alle reti oncologiche ed ematologiche regionali ed al registro tumori nazionale,   a favorire l’istituzione nelle Regioni del centro accoglienza e servizi, che deve essere la porta d’ingresso e l’inizio del percorso diagnostico-terapeutico per il paziente oncologico e  di garantire, nel rispetto dei vincoli della sostenibilità del sistema e delle necessità dei pazienti oncologici e oncoematologici, un accesso regionale il più rapido possibile alle nuove terapie, anche attraverso sistemi alternativi ai prontuari terapeutici ospedalieri regionali, come già fatto in alcune Regioni.

Si allega l’O.d.G.:

G1

ROMEO, BERNINI, BOLDRINI, CASTELLONE, AIMI, ASTORRE, BARBONI, BATTISTONI, BELLANOVA, BERARDI, BERGESIO, BERUTTI, BIASOTTI, BINETTI, BINI, BRUZZONE, CALDEROLI, CALIENDO, CANGINI, CARBONE, CUCCA, COLLINA, CONZATTI, DAL MAS, D’ARIENZO, FANTETTI, FERRO, FLORIS, FREGOLENT, GALLIANI, GALLONE, GARAVINI, GASPARRI, GIRO, IORI, LONARDO, MAGORNO, MALAN, MARIN, Assuntela MESSINA, MINUTO, MASINI, MODENA, MOLES, PAPATHEU, PAROLI, PERGREFFI, Emanuele PELLEGRINI, PEROSINO, PITTELLA, RIVOLTA, RIZZOTTI, SAVIANE, SCHIFANI, SICLARI, STABILE, STEFANO, SUDANO, TESTOR, TOSATO, TOFFANIN (*)

Approvato

Il Senato,

        premesso che:

            il cancro è oggetto di ampie trattazioni a livello nazionale ed internazionale, sia da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità, che della Commissione europea;

            il 31 maggio 2017, nel corso della settantesima assemblea dell’OMS, è stata approvata una risoluzione sulla prevenzione ed il controllo del cancro;

            la risoluzione spinge gli Stati membri a definire piani nazionali di controllo del cancro, migliorare la qualità di raccolta dati e dei registri, promuovere la prevenzione primaria, oltre a piani di riduzione del fumo;

            la stessa risoluzione raccomanda, inoltre, di porre in essere attività rivolte alla diagnosi precoce del cancro, di sviluppare protocolli diagnostico-terapeutici assistenziali rivolti alla gestione della patologia, di promuovere un ricorso sostenibile agli strumenti di diagnosi e cura dei tumori, di assicurare ai pazienti, laddove necessarie, le cure palliative, di promuovere la ricerca sul cancro, di favorire forme di collaborazione fra le autorità e le associazioni pazienti e di favorire l’impiego in centri di eccellenza della psico-oncologia;

            sempre secondo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, il cancro è la principale malattia a livello mondiale con 14,2 milioni di nuovi casi nel 2012 e una proiezione di oltre 21,6 milioni nel 2030;

            in Italia, malgrado l’altissimo livello dei ricercatori e clinici attestato dal recente congresso dell’American society of clinical oncology (ASCO) svoltosi a Chicago, a causa di fattori culturali, socio-economici ed ambientali, ci sono parecchie disparità nell’esposizione ai fattori di rischio, nell’accesso agli screening per la prevenzione oncologica, alla diagnosi precoce e alla cura;

            tenendo presente i notevoli avanzamenti terapeutici degli ultimi anni, si assiste ad una difficoltà di accesso ad essi per questioni legate, soprattutto, alla sostenibilità del sistema e all’eccessiva frammentazione delle decisioni a livello territoriale;

                    secondo il rapporto AIOM/AIRTUM, sono 369.000 i nuovi casi di cancro stimati nel 2017 (192.000 fra i maschi e 177.000 fra le femmine), le 5 neoplasie più frequenti nel 2017 nella popolazione sono quelle del colon-retto (53.000 nuovi casi), seno (51.000), polmone (41.800), prostata (34.800) e vescica (27.000);

            in Italia vivono oltre 3.300.000 malati di cancro, il 5 per cento circa dell’intera popolazione italiana. La sopravvivenza cresce ogni anno e oggi oltre il 60 per cento dei pazienti ha una sopravvivenza a 5 anni;

            in Italia ci sono notevoli disparità di trattamento dovute alle diverse gestioni all’interno delle singole Regioni, che determinano tempi e qualità della prestazione profondamente diversi e spesso conflittuali;

            in questo difficile contesto, la presa in carico del paziente è un momento strategico in grado di segnare in modo decisivo la qualità del percorso terapeutico;

            anche la prevenzione è un aspetto fondamentale che richiede strategie di comunicazione condivise e capaci di convincere la popolazione ad affrontare con responsabilità gli screening oncologici oggi offerti dai LEA (livelli essenziali di assistenza);

            gli stili di vita hanno in questa prospettiva un’importanza fondamentale e, in questo senso, sono necessarie politiche rivolte alla promozione della dieta mediterranea, dell’attività fisica, alla lotta contro il fumo e l’alcool e gli altri fattori di rischio;

            il movimento di associazioni pazienti “La salute un bene da difendere, un diritto da promuovere”, coordinato da “Salute Donna” onlus, ha dato vita negli ultimi anni ad un intergruppo parlamentare nazionale, a 4 intergruppi consiliari regionali (Calabria, Lazio, Lombardia, Puglia) al fine di identificare percorsi condivisi con il mondo politico e rivolti a migliorare i processi di presa in carico e cura dei pazienti onco-ematologici, affrontando con realismo e nei limiti della sostenibilità del sistema una serie di problematiche puntuali e afferenti all’universo dell’onco-ematologia,

        impegna il Governo:

            1) a garantire a breve l’adozione di un nuovo piano oncologico nazionale basato sulla centralità del paziente e del suo percorso terapeutico, in cui sia inserito un sistema di indicatori delle performance a livello regionale;

            2) a dare effettiva attuazione alle reti oncologiche ed ematologiche regionali al Registro tumori nazionale;

            3) a dare continuità al dialogo e al confronto con le istituzioni sanitarie per favorire la messa a punto e l’adozione di protocolli diagnostico-terapeutici assistenziali (PDTA) per le diverse forme di cancro, prevedendo il coinvolgimento ed il contributo permanente delle associazioni pazienti di riferimento per specifica patologia neoplastica, portatori di interessi imprescindibili del percorso;

            4) a garantire l’accesso permanente delle associazioni pazienti presso i tavoli istituzionali di riferimento nel campo dell’onco-ematologia;

            5) a promuovere a livello territoriale l’approccio multidisciplinare e il lavoro di équipe con la presenza di diversi specialisti con l’obiettivo di garantire e migliorare il benessere psicofisico del paziente oncologico ed onco-ematologico;

            6) a favorire l’istituzione nelle Regioni del Centro accoglienza e servizi (CAS), porta d’ingresso ed inizio del percorso diagnostico-terapeutico del paziente oncologico;

            7) a lavorare per mantenere un adeguato e sostenibile finanziamento del Fondo per i farmaci oncologici innovativi e il suo corretto ed uniforme utilizzo da parte delle Regioni;

            8) a favorire la diffusione e l’accesso ai test diagnostici molecolari, che permettono di accedere a terapie di precisione, utilizzando in modo appropriato le risorse del Servizio sanitario nazionale;

            9) a garantire la corretta informazione del medico al paziente e ottenere la sua condivisione nel caso si opti per uno shift terapeutico;

            10) a diffondere informazioni chiare e puntuali sulla ricerca clinica e facilitare l’accesso agli studi clinici da parte dei pazienti oncologici e onco-ematologici con l’obiettivo di favorire l’approvazione e la disponibilità tempestiva delle terapie più innovative;

            11) a promuovere l’assistenza psicologica nell’ambito dei reparti di oncologia medica e dei servizi ad essa afferenti, effettuata da personale con specifiche competenze nell’ambito dei laureati in psicologia o medicina;

            12) a lavorare per garantire, nel rispetto dei vincoli della sostenibilità del sistema e delle necessità dei pazienti oncologici e onco-ematologici, un accesso regionale il più rapido possibile alle nuove terapie anche attraverso sistemi alternativi ai prontuari terapeutici ospedalieri regionali, come già fatto in alcune Regioni;

            13) a porre in essere campagne di comunicazione più efficaci per promuovere l’adesione agli screening oncologici garantiti dai LEA;

            14) a promuovere un nuovo piano di comunicazione per la prevenzione come “Guadagnare Salute”, riconosciuto da studi pubblicati come molto efficace per prevenire l’insorgenza di molte malattie incluse quelle oncologiche;

            15) ad adottare uno o più decreti legislativi per l’introduzione di disposizioni per la piena integrazione della figura del caregiver familiare nell’ordinamento giuridico, riconoscendo la specificità del caregiver oncologico ed attivando la rete delle cure palliative a domicilio, senza inutili attese e senza eccessive burocrazie.

Link: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Sindisp&leg=18&id=1105693

IL REDDITO DI CITTADINANZA

Nel corso del ciclo di audizioni svolto in Commissione lavoro, la totalità dei soggetti auditi – organizzazioni sindacali e datoriali, rappresentanze degli enti territoriali e del terzo settore, INPS, Corte dei Conti, ISTAT, Ufficio parlamentare di bilancio, Banca d’Italia, ecc. – ha evidenziato serie criticità sia sul disegno complessivo, sia sui singoli profili attuativi del decreto. Tanto le parti sociali, quanto le amministrazioni e le istituzioni pubbliche a vario titolo consultate sui contenuti del decreto, hanno formulato – pur nella diversità di accenti e interessi di ciascun soggetto audito – un coro di critiche talmente ampio e unanime da non trovare precedenti in provvedimenti di analoga rilevanza. La seconda anomalia è costituita dalla reazione del governo e della maggioranza a questo coro di critiche. Tutte le osservazioni formulate dai soggetti auditi sono rimaste prive di ascolto (con l’unica eccezione di quelle del Garante privacy) e tutti gli emendamenti presentati dai gruppi di opposizione sono stati respinti (tutti, senza nessuna eccezione!). Anche in questo caso, deve registrarsi come eccezionale la totale umiliazione del Parlamento e delle sue prerogative e l’assoluta mancanza di sensibilità nei confronti delle parti sociali e dei corpi intermedi. Le poche modifiche approvate al Senato sono peggiorative o comunque evidenziano i gravi limiti presenti nel disegno generale delle due misure.

Approvato in prima lettura dal Senato il 27 febbraio 2019 in un testo sostanzialmente invariato nel suo impianto generale, il cosiddetto Decretone (D.L. n. 4/19) contiene le discipline attuative delle due misure cardine della manovra di bilancio del governo per il 2019: il Reddito di cittadinanza e «Quota 100». La loro adozione congiunta attraverso un decreto-legge non corrisponde ad altra “necessità ed urgenza” se non quella di onorare il contratto di scambio su cui si regge la maggioranza. In nome della necessità di finanziare congiuntamente le misure-bandiera di ciascuna delle due forze di governo, la maggioranza ha deliberatamente scelto di far pagare al Paese un prezzo elevatissimo, materiale e reputazionale, varando una manovra in deficit che sta già dispiegando i suoi effetti recessivi in termini di taglio degli investimenti, aumento del costo del denaro e deterioramento delle aspettative. In questo quadro, il Decretone corrisponde all’unica urgenza di spendere le risorse destinate nei prossimi tre anni al finanziamento del Reddito di cittadinanza (17 mld di euro) e delle norme di anticipazione del pensionamento (21 mld di euro), in funzione del dividendo elettorale che ciascuna delle forze di maggioranza si attende per sé dall’introduzione delle due misure prima delle elezioni europee. Gli effetti concreti di queste misure sulla finanza pubblica si vedranno solo nei prossimi mesi, quando si potranno valutare l’adeguatezza dei mezzi di copertura ed eventualmente l’efficacia dei meccanismi di emergenza previsti dalle stesse norme.

Link al decreto reddito di cittadinanza

http://www.camera.it/leg18/126?tab=&leg=18&idDocumento=1637&sede=&tipo=

IL REDDITO DI INCLUSIONE E IL REDDITO DI CITTADINANZA A CONFRONTO

http://www.senatoripd.it/gCloud-dispatcher/054966cc-246b-11e9-999a-0010186dda0c

Il Reddito di cittadinanza tra iniquità e paradossi. Più risorse, meno certezze

http://www.senatoripd.it/gCloud-dispatcher/95a56590-2494-11e9-999a-0010186dda0c

Boldrini interpellanza con Liliana Segre su Meis

Un’interrogazione a risposta urgente all’indirizzo del Ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli. È quella depositata ieri (giovedì) dalla senatrice ferrarese Pd, Paola Boldrini – prima firmataria, seguita dalla senatrice a vita, Liliana Segre, e da altri 37 colleghi Pd – per avere risposte sulla mancata destinazione dei 25 milioni di euro già messi a bilancio per l’ultimazione del Meis (Museo Nazionale dell’Ebraismo e della Shoah). Un’opera «di valore internazionale» in riferimento alla storia e alla presenza degli ebrei nel nostro Paese, «sebbene il Governo non lo voglia riconoscere o lo voglia addirittura occultare», stigmatizza Boldrini. Ripercorrendo la nascita del Museo (per legge del 2003), la senatrice rimarca come sia oggi «luogo di incontro e di scambio, apprezzato in Italia e all’estero. Un laboratorio di idee e di riflessioni aperto a tutti – si legge nel testo – che stimola il dibattito sull’ebraismo e sul dialogo tra culture». E che, si rimarca, è «stato sempre sostenuto trasversalmente dagli schieramenti politici». La giustificazione, attribuita a un ritardo  della segreteria regionale del Mibac nell’impegnare i fondi che avrebbe fatto saltare il quarto lotto dei lavori di completamento «è inaccettabile e indica sciatteria. Definisce anzi che la cultura non è considerata prioritaria». Lasciarlo a metà, secondo Boldrini e i colleghi, equivale a considerarlo solo un contenitore e non un museo di valore europeo. «Si continua a considerare la cultura un costo e una voce da tagliare. Non un asset strategico e questo conferma la mancanza sia di una visione che di acume politico», l’accusa. La richiesta: «Se si è trattato di errore, seppure ingiustificabile, i fondi cancellati devono essere subito ripristinati. E il MInistro deve dare nel merito una risposta chiara e definitiva».

Chiesa Buonacompra, da Boldrini l’annuncio dei bandi per il rispristino post sisma

Buonacompra, Chiesa di San Martino. A breve sarà indetta la gara di progettazione per il ripristino. E’ già stata contattata anche la Curia di Bologna. L’annuncio è avvenuto all’indomani di un incontro col Direttore del Segretariato Regionale del MIBAC, Corrado Azzolini e con la referente ministeriale MIBAC a Roma, Dora Di Francesco. Già lo scorso novembre la senatrice aveva indirizzato al Ministero dei Beni Culturali un’interrogazione in cui chiedeva di sapere quale fosse lo stato dell’arte dei procedimenti e in quali tempi fosse prevista la sottoscrizione dei disciplinari per trasferire alla Regione Emilia Romagna le risorse previste per il restauro della chiesa, distrutta dal terremoto 2012. Con conseguenze importanti per la comunità: canonica inagibile e Messe celebrate nell’ex scuola elementare. Non appena gli elaborati saranno pronti, l’annuncio, saranno illustrati alla cittadinanza.

Fibromialgia, adottato in Commissione Sanità il testo di legge di Boldrini

«Soddisfatta, molto, seppure la strada è ancora lunga. Ma se penso che tre anni fa fa neppure se ne parlava o quasi, oggi sono molto fiduciosa. E spero che questa notizia porti speranza agli oltre 2 milioni di fibromialgici in Italia, che attendono di essere riconosciuti come malati veri. E’ un passaggio culturale di estrema importanza». Così Paola Boldrini, capogruppo Pd nella Commissione Igiene e Sanità del Senato, commenta l’adozione del disegno di legge da lei presentato quando era membro della Commissione Affari Sociali e Sanità della Camera, per il riconoscimento della patologia, di cui anche a Ferrara soffrono migliaia di persone. Ad esserne affetti sono soprattutto donne, di età superiore ai 35 anni, ma anche uomini e bambini, che combattono ogni giorno con forti dolori e con il progressivo indurimento dei muscoli, con conseguente riduzione della capacità di compiere movimenti ordinari. «Nel Ddl – come spiega Boldrini – si mira a riconoscere la fibromialgia come malattia invalidante per consentirne l’inserimento tra le patologie che danno diritto all’esenzione per le spese sanitarie sostenute». Ancora, il ddl ambisce alla individuazione sul territorio nazionale di strutture idonee alla diagnosi e alla riabilitazione. Con accanto, «centri di ricerca per lo studio della sindrome, così da favorire sia la formazione continua che l’attuazione di protocolli terapeutici». Il passo successivo sarà…