Boldrini su West Nile, chiede fondi per ‘vaccino’

Inserire nella legge di bilancio 2019 una voce con risorse specifiche da destinare all’Istituto Superiore di Sanità per effettuare uno studio, preludio di un vaccino sulla West Nile che con 101 casi regionali di forme neuro invasive, di cui 14 a Ferrara, 21 decessi, di cui 10 a Ferrara, 27 casi di infezioni asintomatiche, di cui 8 a Ferrara, «ha fatto in questi mesi fin troppe vittime».  E’ la proposta della senatrice Pd, Paola Boldrini, membro della Commissione Sanità, all’indomani della comunicazione data in materia di West Nile dal sottosegretario alla Salute, Armando Bartolazzi, in Commissione Affari Sociali. Boldrini, lo scorso settembre, ad ‘epidemia’ in corso, aveva presentato una interrogazione al Ministro della Salute, Giulia Grillo,  sottolineando che ad oggi per debellare il contagio non esiste né un vaccino né una cura, se non la prevenzione, intesa soprattutto come riduzione del rischio; e chiedendo di realizzare un protocollo scientifico. Ma la risposta del Sottosegretario Bartolazzi, che ha ripercorso tappe e contenuti del piano nazionale integrato di sorveglianza, è secondo Boldrini parziale. «I confronti effettuati e in calendario per i prossimi mesi tra esperti ed enti, dalle Regioni alle Università, sono certamente positivi. Il rischio però è che siano dispersivi. Deve essere data la possibilità all’Istituto Superiore di Sanità di coordinare, dando la linea e recependo tutta la ricerca esistente sulla West Nile anche a livello internazionale». E’ dal 2008, rimarca la senatrice, che si parla di West Nile, «e il 2018 è stato un anno orribile, che non possiamo permetterci di replicare. Bisogna arrivare al 2019 preparati, proseguendo sulla strada della cultura della prevenzione, che chiama in causa la responsabilità dei singoli, ma anche – chiude Boldrini con una prospettiva concreta supportata da finanziamenti altrettanto concreti».

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Boldrini (Pd) chiede fondi per un vaccino contro la West Nile

Boldrini, aggiornamento di fibromialgia

“Alla Commissione Sanità sono in corso le audizioni per arrivare a una legge che riconosca la fibromialgia come malattia. Stiamo sollecitando la commissione di aggiornamento dei Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) per l’inserimento della patologia”. Così la senatrice Pd, Paola Boldrini, ad Agire Sociale, all’incontro organizzato da La Fenice, il gruppo di donne fibromialgiche che da oltre un anno è attivo a Ferrara con incontri informativi. Boldrini, che già nella passata legislatura si è spesa per il riconoscimento della fibromialgia come malattia cronica, portandola “finalmente all’attenzione del Ministero”, lavorando parallelamente “alla Regione, che grazie all’impegno del consigliere Pd, Paolo Calvano, ha istituito una commissione ad hoc ed ha emanato linee guida” assicura che “continuerò a seguire il percorso con impegno senza alimentare aspettative, ma con la consapevolezza che passi avanti sono stati fatti”.

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Estense.com

Boldrini incontra le donne fibromialgiche ferraresi

 

Boldrini su aborto

«Chi è che non è per la tutela della vita, della persona e della famiglia? E per la valorizzazione di maternità e paternità, in una parola della genitorialità? Tutti noi». Così la senatrice Pd, Paola Boldrini, interviene sul dibattito sollevato dalla mozione presentata dal consigliere comunale di FDI, Alessandro Balboni. «Un testo – rileva Boldrini – che riduce tutto agli aspetti economici, non alla volontà. La legge sull’aborto chiama in causa altri principi, a partire da quello dell’auto determinazione». Secondo Boldrini il continuo porre l’accento sulle ‘difficoltà’ delle donne in gravidanza è lesivo della loro autonomia. «Sono tante le motivazioni per cui si può decidere di interrompere una gravidanza, esattamente come previsto nella 194». Questo tornare continuamente sul tema, indica un tentativo di «retrocessione di cui non c’è bisogno».  Boldrini ricorda di avere nel merito sottoscritto un disegno di legge teso a rafforzare i consultori e la rete sociale. Tuttavia, «non bisogna creare confusione». Ancora, rimarca come il ricorso all’aborto sia negli anni diminuito e come sarebbe bene «sorvegliare sull’utilizzo della pillola del giorno dopo, soprattutto da parte delle giovanissime, e diffondere una cultura della contraccezione». Tutto il resto, «è un modo per svilire le donne e la loro possibilità di scelta». La chiosa: «La legge va migliorata, non cancellata, perché  verrebbero meno diritti acquisiti».

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Estense.com

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Resto del Carlino

Paola Boldrini, bocciata mozione su bando periferie

Nulla da fare. I 18 milioni di euro destinati alla riqualificazione del Nuovo Quartiere Darsena rimarranno congelati. La mozione sottoscritta, tra gli altri, dalla senatrice Pd, Paola Boldrini, è stata ieri sera (martedì) respinta per voce del sottosegretario all’Economia, Massimo Garavaglia. «Siamo alla follia, nessun impegno è stato assunto», il commento di Boldrini. Tre le richieste presentate: dare seguito agli impegni assunti dal Premier Giuseppe Conte all’incontro dello scorso 11settembre in Anci, approvando un provvedimento teso a reintegrare le risorse necessarie per il finanziamento delle  96 convenzioni sospese; 2) adottare iniziative utile a supportare gli enti in questione, per completare gli iter burocratici in corso; 3) avviare un monitoraggio sullo stato di avanzamento dei singoli interventi, così da poter effettuare una efficace programmazione. Nulla di fatto. «Questo Governo non vuole prendesi nessuna responsabilità, non c’è altra lettura. In questo modo, smentisce quanto promesso dallo stesso Premier». Tanto più perché approvata è stata la mozione di Lega e 5stelle in cui si chiedeva di assumere impegni nella Legge di bilancio 2019, oltre che rimborsi per gli interventi già sostenuti. «Un modo per legittimare la marcia indietro». L’affondo: «Su Ferrara, a distanza di poco tempo, Conte è già stato smentito su questione azzerati e oggi su bando periferie. Evidentemente, al suo ruolo non corrisponde la sua autorevolezza». Boldrini evidenzia un altro aspetto che definisce «di assoluta gravità». Ai sindaci presenti in tribuna «è stata fatta togliere la fascia tricolore, come se fosse un simbolo vietato in Senato.  Una delegittimazione del ruolo dei rappresentanti di milioni di cittadini». La chiosa: «Sul bando comunque non molliamo».

Paola Boldrini su bando periferie

Il bando periferie torna in aula. Ieri (giovedì), sotto forma di question time e martedì prossimo come mozione. Entrambi sottoscritti anche dalla senatrice Pd, Paola Boldrini. E se al primo documento  – in cui si chiedeva, tra l’altro, che provvedimenti il Governo intenda adottare a supporto degli enti che nel 2017 hanno sottoscritto le convenzioni – il ministro Erika Stefani ha sommariamente risposto che la questione è «incidentalmente» di sua competenza e che forse si provvederà nella legge di bilancio –  «di cui a tutt’oggi   rileva Boldrini – , dopo i festeggiamenti sul balcone, ancora di ufficiale non si sa nulla», l’auspicio è che col voto di martedì ci sia la svolta. Ossia che i fondi già assegnati ai Comuni – a Ferrara, 18 milioni di euro per il Nuovo Quartiere Darsena’ – , congelati dal Governo fino al 2020 con emendamento inserito nel decreto MIlleproroghe, vengano resi disponibili. «Azioni di questo tipo – spiega Boldrini – tolgono la fiducia completa nelle istituzioni. In anni di risorse risicate, bloccare quelle già assegnate, rispetto alle quali sono stati fatti progetti, è inammissibile. Questo è lo stesso Governo i cui rappresentanti, anche a Ferrara, invocano continuamente la sicurezza. Che passa però anche dal contrasto al degrado e dal recupero del decoro. Con che giustificazioni Lega e 5 stelle spiegheranno ai ferraresi che la riqualificazione di una parte tanto importante della città non è più necessaria?» Boldrini, ricordando che la Sicilia ha già fatto ricorso alla Consulta, confida per martedì nel buon senso di tutti e in un ripensamento della maggioranza. «Le opere non si possono continuamente rimandare. Soprattutto con iter già in corso. E’ una situazione paradossale». L’assicurazione: «Come Pd non la faremo cadere nel dimenticatoio».

Paola Boldrini su Rete Registro Tumori

Paola Boldrini su Rete Registro Tumori

Spera che i tempi siano maturi per una legge sull’istituzione della rete nazionale dei Registri dei Tumori iniziata dall’ARTIUM (Associazione Italiano Registro Tumori), la senatrice Pd, Paola Boldrini, membro della commissione Igiene e Sanità e prima firmataria di un Ddl all’esame in questi giorni della stessa commissione, in cui si chiede che tutti i registri esistenti vengano messi in rete. Boldrini, alla luce, anche, dell’aumento dei tumori –  370 mila in più nel 2018, con maggiore frequenza di quello alle mammelle (fonte AIOM e Artium) –  parla di strumento indispensabile «per la ricerca delle cause, per la prevenzione e la cura», che permetterebbe di avere informazioni sui malati «con una suddivisione anagrafica, di genere, territoriale, per trattamenti effettuati». Ponendo l’accento, anche, sulla possibilità di misurare l’impatto dell’inquinamento ambientale sull’incidenza di patologie oncologiche. Una battaglia che la senatrice sta portando avanti dal precedente mandato. Le audizioni sono cominciate nei giorni scorsi, presente, tra gli altri, Artium. Insieme all’Associazione Europa Donna, Boldrini ha presentato la proposta di legge per istituire la giornata di sensibilizzazione del tumore al seno metastasico. E dare così voce alle pazienti – 35 mila in Italia, con possibilità di cura, non guarigione – affinché rimangano inserite nel percorso delle Breast Unit, ossia centri specializzati di tumore al seno. Evitando che le stesse debbano peregrinare per esami e terapie ma continuino a mantenere le stese opportunità di cura.

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Boldrini (Pd): “Tempo di fare una rete nazionale dei registri tumori”

Tumore del seno: ‘Giornata’ anche per chi non ne guarisce

Esponenti di diversi partiti politici, aderendo all’appello di Europa Donna Italia, appoggiano la richiesta dell’istituzione di una Giornata Nazionale dedicata alle donne con tumore al seno metastatico

Presentate in Senato, nell’ambito di un convegno organizzato da Europa Donna Italia, due proposte di legge depositate rispettivamente al Senato e alla Camera, che prevedono provvedimenti specifici a supporto delle donne con tumore al seno metastatico e l’istituzione, il 13 ottobre, di una Giornata nazionale dedicata a questa speciale tipologia di pazienti. “L’evento – ha commentato Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia – testimonia la capacità aggregante di un tema drammaticamente attuale. Istituire e ufficializzare una Giornata dedicata al tumore al seno metastatico sottolineerebbe l’apertura e il riconoscimento della società civile verso le 35 mila pazienti croniche italiane”.  “Porre l’attenzione al tumore metastatico, che colpisce oltre 35 mila donne, sostenendo l’istituzione di una giornata dedicata, significa dare voce a tutte le donne che nel corso della malattia invece di guarire si ritrovano a dover ripercorrerla una seconda volta – ha dichiarato Paola Boldrini, senatrice PD e prima firmataria di un disegno di legge attualmente all’esame della Commissione Sanità del Senato – noi dobbiamo reinserirle nel percorso delle Breast Unit e dare loro sostegno, oltre ad individuare per loro linee guida e modalità di sostegno specifiche”.

“C’è necessità di affrontare in modo pieno e specifico il tumore mammario metastatico. Chi vive questa esperienza chiede una maggiore attenzione, più ascolto e supporto dentro percorsi che solo le competenze trasversali dei centri specializzati di senologia (Breast Unit), da rendere una realtà concreta e capillare in tutta Italia, possono dare – ha commentato Luca Rizzo Nervo, deputato PD e primo firmatario di una proposta di legge presentata alla Camera – serve poi semplificare le procedure di accesso alle informazioni sulle tutele previste dalla legge, in ambito lavorativo primariamente, con particolare riferimento alla verifica di una piena e omogenea attuazione su tutto il territorio nazionale. Per questo è il tempo di una legge che affronti in modo organico tutto questo. Per questo è bene un dibattito pubblico sul tema”.  “Istituire una giornata dedicata rappresenterebbe un momento fondamentale per far conoscere la realtà di pazienti affette da tumore al seno metastatico, malate al quarto stadio che hanno scarse possibilità di guarigione e oggi, fortunatamente, tempi più lunghi di sopravvivenza – ha commentato Doriana Sarli, deputata del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione Affari Sociali – la necessità di queste pazienti è quella di avere dei percorsi diagnostico terapeutici dedicati e protetti che possano semplificare l’accesso alle cure e per questo c’è ancora molto lavoro da fare”.

All’evento sono intervenuti anche le senatrici Isabella Rauti (Gruppo Fratelli d’Italia), Stefania Pucciarelli (Lega) e l’onorevole Dario Galli (Lega), sottosegretario allo Sviluppo economico. Uno dei principali bisogni di queste donne è proprio quello della solidarietà, per uscire dall’isolamento e superare le paure. È questo il senso dell’istituzione di una Giornata nazionale di sensibilizzazione a loro dedicata, contenuta nelle proposte di legge oggi presentate, accanto ad altre misure altrettanto fondamentali: linee guida nazionali che regolamentino il percorso clinico e assistenziale di queste pazienti, accesso facilitato e omogeneo alle terapie innovative e istituzione di un osservatorio nazionale sul tumore al seno metastatico per implementarne la conoscenza e lo studio della casistica.

Fonte: https://www.liberoquotidiano.it/news/salute/13381473/tumore-del-seno-giornata-anche-per-chi-non-ne-guarisce.html

Paola Boldrini su appello sindaco Comacchio

Accoglie l’appello del sindaco di Comacchio, Marco Fabbri, per la revisione del calcolo del Fondo di Solidarietà che va allo Stato da parte dei Comuni, la senatrice Pd, Paola Boldrini.
Premesso che le istanze che provengono dai sindaci dal territorio, “vanno ascoltate” e che questa richiesta giunge da un Comune di recente colpito, peraltro, da un calo del turismo, Boldrini, ricordando come “nel recente passato ho sostenuto gli emendamenti a favore della Municipalità piegate dal terremoto del Centro Nord”, sottolinea come sia giunto il momento, in generale, di ripensare al Fondo.
Assicura dunque che l’appello di Fabbri, nell’imminenza della discussione della prossima legge di stabilità, sarà portato avanti. “Ritengo necessario dare ai Comuni la possibilità di avere le risorse necessarie per affrontare gli interventi indispensabili ai singoli territori.
Le Amministrazioni, tutte, devono poter progettare servizi per le comunità. Ad oggi, non vi è dubbio, il calcolo va ripensato”.

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Fondo di solidarietà, Boldrini (Pd) assicura sostegno in Senato