Petrolchimico: Boldrini, question time al Ministro Giorgetti

Roma, 31 marzo. Petrolchimico. Un question time a risposta immediata. E’ quello sottoscritto dalla senatrice Pd, Paola Boldrini, coi colleghi Andrea Ferrazzi (Venezia) e Stefano Collina (Ravenna), a cui il Ministro del Mise, Giancarlo Giorgetti, dovrà sottoporsi giovedì prossimo. Un atto che, come ricorda Boldrini, fa seguito all’interrogazione parlamentare presentata lo scorso 15 marzo e a un sollecito del 24, in cui si chiedeva al titolare del Dicastero dello Sviluppo Economico di riferire sul piano industriale di Eni per i prossimi anni e sulle conseguenze, alla luce della annunciata chiusura del cracking di Porto Marghera, sul quadrilatero della chimica, che comprende Ferrara. Di fronte al silenzio di Giorgetti, «in una situazione che diventa sempre più incandescente», la senatrice ha deciso di promuovere il question time. «Il tempo per avere il quadro c’è stato. Non si può tenere in ballo istituzioni, sindacati, lavoratori. La preoccupazione è elevata e legittima e si inserisce in un contesto difficile e di fragilità sociale come quello pandemico. Ogni giorno fa la differenza». Le domande, anticipa Boldrini, verteranno sul dettaglio del piano industriale di Eni e sulla valutazioni di eventuali impatti su altre aziende – Basell e Versalis in primis – e sull’occupazione.

Recovery, Boldrini: «Il notro obiettivo è migliorare il SSN universalistico sul territorio»

Roma, 31 marzo. «Dare piena attuazione all’articolo 32 della Costituzione, con un Sistema sanitario nazionale universalistico migliorato e più omogeno su tutto il territorio nazionale deve essere l’obiettivo del Pnnr, che oggi fa un ulteriore passo in avanti. La medicina di prossimità e delle cure primarie per le cittadine e i cittadini sono le nuove frontiere della missione 6 del Pnnr, che sta creando molte aspettative, perché ci si aspetta possa colmare le mancanze emerse durante la pandemia, nonostante il grande sforzo del personale sanitario al quale va ancora una volta la nostra riconoscenza». Lo ha detto in Aula la senatrice del Pd Paola Boldrini, vicepresidente della Commissione Sanità. «I progetti del Pnnr – ha proseguito Paola Boldrini – serviranno per rafforzare e migliorare  il Ssn. Le sfide saranno il rafforzamento della medicina territoriale, l’assistenza domiciliare, la realizzazione delle Case della salute e di comunità, servizi di prevenzione che garantiscano percorsi di diagnosi e cura per ogni persona con un approccio basato sulle differenze di genere nelle diverse fasi e gli ambienti della vita, l’istituzione dello psicologo delle cure primarie e l’attuazione del dell’infermiere di comunità, potenziare la telemedicina, e conseguentemente aumentare le borse di studio per gli specializzandi, assumere personale sanitario. Per calare in maniera concreta questi progetti sul territorio bisogna investire tutti i fondi a disposizione, ma anche monitorare gli sviluppi dei progetti, sapendo che ci sono regioni già organizzate e regioni in cui è necessario creare da zero i presidi territoriali».

Gli ‘unmet needs’ dei pazienti con Leucemia Mieloide Acuta

Roma, 25 marzo. Degli unmen neets dei pazienti con Leucemia mielodie acuta si parlerà oggi al dibattito – in forma webinar – drealizzato da Isheo. Boldrini interverrà come Vice Presidente Commissione Sanità in Senato. Inizio lavori, ore 15. Qui il dettaglio del programma. Programma, 25 marzo 2021

Boldrini, serve l’infermiere di famiglia, come previsto da legge

Roma, 25 marzo. «Con la legge 17 luglio 2020, n. 77 è stato istituito l’infermiere di famiglia e comunità, che ha la funzione di seguire le famiglie per le cure domiciliari, in collegamento al medico di base. Nonostante la previsione di assumere circa 9600 infermieri, 8 ogni 50 mila abitanti, prevista da quella normativa, ne sono stati reclutati meno di 1000, per cui la disposizione è rimasta di fatto lettera morta. Per questo chiediamo al governo con un’interrogazione quali iniziative intenda assumere per assicurare l’implementazione della figura dell’infermiere di famiglia e comunità su tutto il territorio nazionale, per rafforzare i servizi infermieristici e migliorare il sistema di presa in carico del paziente, assicurando la migliore risposta possibile nel setting assistenziale familiare e di comunità». Lo dice la senatrice del Pd Paola Boldrini, vicepresidente della Commissione Sanità. «Il Patto della Salute 2019-2021 – spiega Paola Boldrini – ha previsto l’adozione di linee di indirizzo per l’implementazione di parametri di riferimento per la presa in carico, favorendo il processo integrativo di tutte le figure professionali, compresa l’assistenza infermieristica di famiglia e comunità. Linee di indirizzo sono state redatte dal sottogruppo tecnico della Conferenza delle regioni a partire dal documento “Position statement su Infermiere di Famiglia e Comunità” della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI). La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, il 10 settembre 2020, ha approvato le ‘Linee di indirizzo infermiere di famiglia/comunità’ per delineare gli orientamenti organizzativi e formativi adattabili alle diverse realtà regionali in merito all’introduzione dell’infermiere di famiglia. Esistono numerose best practise in materia, sul territorio nazionale. E’ ora di passare dalle parole ai fatti perché l’infermiere di famiglia è una figura strategica che ha come mission la presa in carico globale della persona e della sua famiglia al domicilio ed è un ruolo fondamentale nella gestione della cronicità. Una professione che si rivela una valida risorsa in questa fase di emergenza sanitaria in sinergia con medici di famiglia, pediatri di libera scelta, Usca, Sanità pubblica territoriale, una figura voluta proprio dal governo per assistere al meglio i cittadini».

Vaccini, Boldrini: «Le Regioni devono rispettare il piano nazionale»

Roma, 24 marzo. «Da varie regioni d’Italia arrivano segnalazioni sulle scelte discutibili operate sui vaccini. In alcune zone non sono stati ancora vaccinati gli anziani, in altre si stenta a procedere con le categorie fragili, a vantaggio di altre categorie professionali. Come ha giustamente sottolineato il premier Draghi nell’Aula del Senato, queste differenze non sono accettabili. Le Regioni sono chiamate a rispettare il piano vaccinale nazionale, così come ha stabilito anche la Corte costituzionale, che in un a sentenza del 24 febbraio ha sancito come le misure di contrasto in caso di pandemia spettino allo Stato e non alle Regioni. Chiediamo al governo di monitorare e a fare tutto quanto in suo potere perché ciò avvenga davvero». Lo dice la senatrice del Pd Paola Boldrini, Vicepresidente Commissione Sanità. «Per fortuna – prosegue Paola Boldrini – ci sono anche Regioni che stanno rispettando il piano vaccinale e che, dopo aver effettuato le inoculazioni a operatori sanitari e anziani, stanno procedendo con gli insegnanti, le forze dell’ordine, le categorie più fragili e i disabili con i loro caregiver. Ricordiamo che il piano vaccinale prevede una sequenza di categorie a partire dalle persone con elevata fragilità (secondo l’articolo 3 comma 3 della legge 104/92) e loro caregiver. Il rispetto del piano vaccinale risponde ad esigenze di giustizia sociale, sicurezza sanitaria ed efficienza. Solo così potremo rispettare gli obiettivi prefissati dal governo e arrivare all’estate con gran parte della popolazione vaccinata».