Medicina di Genere. A un anno dall’approvazione della Legge, un focus sull’emicrania

Roma, 11 ottobre. Ad un anno dall’approvazione della Legge sulla Medicina di Genere – battaglia portata avanti da Paola Boldrini – , la senatrice relazionerà domani come vice presidente della Commissione Igiene e Sanità in Senato, al convegno ‘scienza e genere’.  Boldrini si concentrerà su come si traduce concretamente la Medicina di genere e sugli impatti positivi che può generare. L’obiettivo è presentare un esempio di applicazione che può declinarsi dalla ricerca – che ne evidenzia le peculiarità epidemiologiche- alla cura, a percorsi terapeutici, a prevenzione personalizzata.  Senza trascurare la sensibilizzazione del personale sanitario. L’emicrania è un esempio lampante di patologia di genere a forte prevalenza femminile che genera impatti sociali, economici e produttivi rilevanti per tutto il sistema paese. Saranno dunque presentate le caratteristiche di genere della patologia e i relativi impatti, dedicando una particolare attenzione alla presentazione di esempi virtuosi provenienti dal territorio che hanno visto un’applicazione del Piano Nazionale con benefici positivi sui pazienti. La recente approvazione della legge che ha riconosciuto la cefalea primaria cronica come malattia sociale ha dato un rilevante segnale di considerazione delle conseguenze sociali, professionali, economiche che questa patologia genera in numerosi cittadini che si auspica essere solo l’inizio di un percorso che possa portare all’inserimento dell’emicrania nei Livelli Essenziali di assistenza, favorendo concretamente un accesso equo, diffuso e universale alle migliori terapie a tutti i cittadini. L’evento si svolgerà in modalità virtuale sotto l’egida del Centro Studi Americani.

Caso ‘valutazione’ titoli libri. «Siamo al delirio di onnipotenza, si confonde il controllo con la libertà di pensiero»

Ferrara, 9 ottobre. «Il ‘caso’ libri che nuovamente porta Ferrara agli onori della cronaca mi lascia semplicemente allibita. E mi preoccupa, perché è inutile girarci attorno, siamo di fronte a un atteggiamento censorio. La richiesta del consigliere leghista Alcide Mosso di ‘controllare’ i titoli dei testi che coi 50 mila euro messi a disposizione dal Governo – il doppio rispetto allo scorso anno, motivo per cui invece che criticare si sarebbe dovuto esultare  – saranno acquistati dal Comune per arricchire il patrimonio delle biblioteche pubbliche, significa peccare di presunzione, arroganza, addirittura delirio di onnipotenza. Se non fosse che proprio quest’ultimo, la storia ci insegna, fa danni. Non citerò i roghi che hanno contraddistinto i secoli e il loro significato, che immagino farebbe sorridere il consiglieri e chi lo ha sostenuto, ma come promotrice del potere dei libri come motore di conoscenza, identità, curiosità e libertà – oltre che della legge sulla promozione della lettura approvata proprio lo scorso febbraio – mi pongo domande. Una su tutte: quale sarebbe la metrica di giudizio per valutare i libri? Il titolo, la sinossi, il contenuto, le recensioni ottenute? Chi sarebbe deputato a giudicare?  Chi legge almeno cento libri all’anno, chi dieci, chi predilige i russi agli americani o gli americani ai russi? Quale il titolo di studio per ricoprire un ruolo di tale responsabilità etica? Passando alle osservazioni dell’assessore alla Cultura, Marco Gulinelli, che per stare al centro e spegnere il ‘fuoco’ si è proposto come garante dei titoli destinati ai minori, l’assessore ha forse una formazione specifica in materia per arrogarsi questo diritto? Conosce la pedagogia? Ecco, tocca sperare che quanto avvenuto in commissione sia stata una boutade, proferita più per non conoscenza delle prassi che convinzione. Perché la parola di troppo, il gettare poi ritirare, il confondere il controllo con la libertà di pensiero, quando si svolgono ruoli istituzionali, non è concesso». Paola Boldrini, senatrice Pd e tra i promotori Legge sulla promozione Lettura

Presentazione Libro Bianco, La sanità italiana dopo l’emergenza Coronavirus

Roma, 8 ottobre. Sarà Paola Boldrini, vice presidente Commissione Sanità in Senato, a portare i saluti, domani, alla teleconferenza indetta alle 10.30 per la presentazione del Libro Bianco, ossia  La Sanità italiana dopo l’emergenza Coronavirus. La proposta dell’Associazione Scientifica Sanità Digitale ASSD. Un secondo appuntamento è previsto per il 15 alle 16. L’evento è organizzato dall’Associazione scientifica per la sanità digitale ASSD.