Boldrini su violenza contro le donne

Boldrini su violenza contro le donne

«Nell’imminenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che ricorre oggi (sabato), 25 novembre, mi preme esplicitare quanto è contenuto nel piano nazionale strategico contro la violenza 2017-2020 del Governo, elaborato dal Dipartimento Pari Opportunità e in corso di approvazione. A conferma che l’impegno non è solo nel contrastare l’emergenza, ma nel prevenirla, così come indicato nella Convenzione di Istanbul ratificata dall’Italia nel 2013. Attuando al contempo tutte le azioni necessarie per supportare chi è vittima di violenza: fisica, sessuale, domestica, psicologica. E tutte quelle, altrettanto necessarie, per educare alla non violenza, quindi a non infliggerla e a non subirla. E qui, l’educazione ai più giovani., è fondamentale. Per questo il piano prevede bandi per le scuole, dove il lavoro grosso deve essere fatto anche sul rapporto tra minori e social media. Ma il concetto di formazione viene spalmato anche sugli adulti, quindi su chi, per professione, tratta la materia, in primis le forze dell’ordine, i giudici, i magistrati. Su questo fronte, stiamo lavorando proprio sulla realizzazione di protocolli per giungere alla prova unica di reato, per contenere il disagio di chi denuncia, consapevoli che la vergogna è un sentimento che frena. Ancora, i media, a cui arrivano i fatti più eclatanti, non quelli vissuti nel silenzio, devono aprire alla riflessione su come raccontare episodi di violenza. Bisogna creare un terreno di lavoro comune, anche perché stiamo assistendo a una recrudescenza – i dati Istat parlano chiaro, con 6,7 milioni di vittime – che sembrerebbe senza soluzione di continuità. E così non deve essere. Per questo, nel piano triennale, sono cresciute le risorse per i centri antiviolenza; sono aumentate le case rifugio; sono stati stanziati fondi per i centri per gli uomini maltrattanti; si mira a una omogeneizzazione dell’attuazione del Codice Rosa su tutto il territorio nazionale. Aspetto di grande rilevanza, il piano in approvazione è stato condiviso con le Regioni, con l’Anci, con le associazioni dedicate, i sindacati. L’osservatorio nazionale di raccolta dati sarà in collaborazione con l’Istat e il Cnr. Il passo in più sarebbe da effettuare a livello europeo, dove l’attenzione dei singoli Paesi è differente e dove servirebbe invece una visione comune. L’attenzione va mantenuta alta, sempre, perché come ci ricorda la Convenzione di Istanbul non è una questione di politica, ma di diritti, di umanità».

Paola Boldrini, deputata Pd

Servizio RAI: Amianto sotto coperta

FuoriTG: AMIANTO SOTTO COPERTA

Almeno 600 marinai sono morti per avere lavorato a contatto con enormi quantità di amianto. Le bonifiche delle navi sono ancora in corso, ma intanto la giustizia ha riconosciuto la correlazione tra amianto e malattie, dando luogo ai primi risarcimenti. Allo stesso modo, una recente sentenza ha accertato per la prima volta il nesso causale tra i tumori polmonari che hanno  colpito tre militari e l’esposizione al radon nella base Nato in cui lavoravano. Ma c’è ancora molta strada da fare. FuoriTg, lo spazio quotidiano di approfondimento del Tg3 a cura di Mariella Venditti. Ospiti di Maria Rosaria De Medici l’onorevole Paola Boldrini, membro della Commissione Difesa della Camera e segretario della Commissione parlamentare di inchiesta sull’uranio impoverito, e l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale sull’Amianto.

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Boldrini invita donne ad effettuare martedì test per diabete

«Ricorre oggi, (martedì), la Giornata Mondiale del diabete, patologia di cui a Ferrara e provincia sono affette – dati Ausl 2016 – oltre 22 mila persone, il 55 per cento uomini, il 45 per cento donne. Eppure sono proprio queste ultime, come sottolineano l’Organizzazione Mondiale della Sanità e le associazioni scientifiche competenti, le più vulnerabili. Due su cinque sono in età fertile e con più difficoltà vivono la gravidanza. Ancora, una gravidanza su sette è caratterizzata dal diabete gestazionale, con importanti conseguenze per se stesse e per i nascituri. A loro, col tema ‘Le donne e il diabete: il nostro diritto a un futuro sano’ e il focus sul diabete gestionale, la Giornata odierna dedica particolare attenzione, parlando esplicitamente di favorire un equo accesso alla cure per quelle che ne sono colpite o che sono a rischio sviluppo. Come deputata, non posso che esprimere soddisfazione per le tante iniziative messe in campo anche sul nostro territorio, dai controlli gratuiti della glicemia effettuati venerdì scorso dall’Azienda sanitaria alla Casa della Salute San Rocco a quelli che eseguiranno oggi le farmacie. Appuntamenti tesi ad informare, anche, sulle differenze tra tipo 1 e 2, tanto più che quest’ultimo può essere ‘limitato’ con corretti stili di vita, motivo per cui la precoce prevenzione è di assoluta importanza. E come deputata, prima firmataria di un progetto di legge sulla Medicina di Genere inserito nel DDL Lorenzin approvato nelle scorse settimane alla Camera e per cui auspico il veloce avallo del Senato, corre l’obbligo di ricordare che proprio il diabete rientra tra le patologie che richiedono differenti cure a seconda che a soffrirne siano maschi o femmine. Perché diversa – a confermarlo sono autorevoli studi condotti dal Gruppo Donna Nazionale AMD (Associazione Medici Diabetologi), per la cui collaborazione negli anni ringrazio l’attuale coordinatrice, Patrizia Li Volsi, e Valeria Manicardi, che l’ha preceduta – è la risposta ai farmaci, tastati principalmente su uomini. Oltre al fatto che al femminile sussiste purtroppo un certo stigma che impedisce, soprattutto alle più giovani, di intraprendere percorsi mirati e di realizzare l’obiettivo ‘salute’. Ecco perché oggi invito tutti, e soprattutto le donne più reticenti, a recarsi nelle farmacie ad effettuare il test. E’ una forma di amore verso se stesse. E’ un modo concreto di fare prevenzione. E’ uno strumento per dare, in materia di sanità, risposte sempre più puntuali nel rispetto di entrambi i generi».

Paola Boldrini, deputata Pd

Boldrini su Calotte

Boldrini su calotte

«Con la questione calotte per la raccolta dell’indifferenziata stiamo dando una rappresentazione di Ferrara lontana dalla realtà. Sta passando l’idea, anche al di fuori, di una cittadinanza alle prese con un problema ambientale e di scarsa salvaguardia dei propri diritti. E questo non è vero. E’ del tutto evidente che Hera deve misurarsi con la necessità di potenziare e declinare meglio la comunicazione sull’utilizzo del nuovo sistema per l’indifferenziata, istituendo parallelamente – perché no – anche principi premianti, che fungano da incentivo, per chi pratica la differenziata, i cui beneficiari siamo tutti noi. Questo aiuterebbe senz’altro a stimolare un senso di partecipazione e collaborazione. Ma le immagini di questi giorni, fanno pensare a Ferrara come a un capoluogo lasciato all’abbandono, privo di decoro, e questo è ingiusto rispetto alla sua bellezza vera e agli sforzi che le istituzioni stanno facendo per renderla sempre più appetibile. E i numeri sul turismo di questi ultimi mesi, preceduti dal segno più, lo testimoniano. I rifiuti abbandonati accanto ai cassonetti non fanno onore alla città e soprattutto a chi li lascia. Sono un fatto di inciviltà, prima che di ribellione e stizza. C’è su questa vicenda una strumentalizzazione politica tesa a generare un malumore eccessivo e traboccante. Basti pensare che a Pontelagoscuro, dove è stata effettuata la sperimentazione sul sistema a calotta, tutto è proceduto nel migliore dei modi. Ripeto che Hera certamente può migliorare l’informazione, andare in supporto di quella fetta di popolazione che ha difficoltà ad apprendere le nuove modalità di conferimento rifiuti, spiegando meglio sia l’uso della calotta che i vantaggi della differenziata. Il resto lo dobbiamo fare per noi, per vivere in una città più salubre, non per Hera».

Paola Boldrini, deputata Pd

DDL Lorenzin, approvata la Medicina di genere

Approvato alla Camera il DDL Lorenzin che all’articolo 3 contiene l’attuazione e la diffusione, «per la prima volta in Italia», della Medicina di Genere nel sistema sanitario nazionale. «Un fatto di rilevanza culturale e scientifica», sintetizza la deputata ferrarese Pd, Paola Boldrini, che della proposta di legge, da cui è stato tratto l’articolo 3, è prima firmataria e che ha contribuito alla stesura del testo del DDL. Ora, anticipa Boldrini, «il Ministero, avvalendosi dell’Istituto Superiore della Sanità, stabilirà un piano per la divulgazione dei contenuti e l’applicazione con specifiche indicazioni in termini di ricerca, prevenzione, diagnosi e cura». Boldrini rimarca il valore aggiunto di una medicina che tiene conto «delle differenze che derivano dal genere», quindi uomini e donne, a «garanzia del cittadino/paziente». Di qui il rammarico verso chi, durante la discussione in Aula, «ha usato il tema per criticare la teoria gender. Una inutile strumentalizzazione che denota incapacità e mancanza di volontà di affrontare con la dovuta concretezza temi fondamentali per la crescita della società». Il passaggio successivo sarà il placet al Senato, ma Boldrini è fiduciosa: «E’ stato fatto uno straordinario lavoro, che peraltro parla molto della nostra città, Ferrara, grazie alla collaborazione, in questi anni, dell’Università e dell’Ausl. E’ un esito ragguardevole di cui sono doppiamente orgogliosa». Una cinquantina di Atenei, intanto, tra cui Unife, aderendo al progetto pilota di formazione Genere Orientato hanno predisposto per l’anno accademico 2017-2018 concetti specifici in almeno un insegnamento.

Finalmente arriva la medicina di Genere

Il ddl Lorenzin, alle sue battute finali alla Camera, garantisce per la prima volta in Italia la medicina di genere. Si tratta di un fatto davvero importante al quale abbiamo lavorato con determinazione”.

Lo afferma Paola Boldrini, deputata del Partito democratico che ha contribuito alla scrittura di questa parte della legge.

Boldrini spiega che “la legge dice che il Ministero della Sanità, avvalendosi dell’Istituto superiore di sanità, dovrà stabilire un piano per la diffusione della medicina di genere mediante la divulgazione, formazione e indicazione di pratiche sanitarie che nella ricerca, nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura tengano conto delle differenze derivanti dal genere. Tutto questo per garantire la qualità delle prestazioni del nostro Servizio sanitario. Dispiace che un capitolo così importante, supportato dalle evidenze scientifiche e dalle osservazioni della medicina e della società, sia stato usato da alcuni deputati durante la discussione in Aula per criticare la teoria gender, estranea alla legge e al tema stesso. Un mix di ignoranza e strumentalizzazione davvero odioso”, conclude Boldrini.

Fonte: Quotidianosanita.it

Fibromialgia e centro trasfusionali

Fibromialgia e centro trasfusionali

Doppia soddisfazione su un doppio fronte – fibromialgia e centri trasfusionali – per la deputata ferrarese Pd, Paola Boldrini. Primo versante: dopo la consegna in Commissione Affari Sociali e Sanità di una risoluzione – di cui è prima firmataria – contenenti precise richieste di impegno al Governo in termini di esenzioni e prassi diagnostiche, mercoledì sono partite le audizioni in presenza degli esperti referenti delle società scientifiche di Aisf (Associazione italiana sindrome fibromialgica) e Cfu (Comitato Fibromialgici uniti) che hanno elaborato un dossier inviato ai vertici della Commissione aggiornamenti Lea. Sul secondo, è stato approvato l’ordine del giorno con cui Boldrini, nell’imminenza delle nuove linee europee che entreranno in vigore nel 2018, chiede al Governo maggiore omogenietà sul fronte dell’accreditamento dei centri trasfusionali. E questo «in nome della garanzia del presidio». Il tutto, come lei stessa rimarca, avviene mentre la Camera ha dato il placet alla legge sull’utilizzo della cannabis terapeutica nella terapia del dolore per determinate patologie, tra cui appunto la fibromialgia. «Sono passaggi fondamentali – la chiosa di Boldrini – che vanno tutti nella direzione di supportare i cittadini pazienti rispetto a malattie insidiose e spesso invalidanti».

Fibromialgia, Boldrini, presentata risoluzione

Fibromialgia, Boldrini, presentata risoluzione

«Dalle parole ai fatti, o meglio ai numeri». Così, con soddisfazione, la deputata ferrarese Pd, Paola Boldrini, commenta la risoluzione – di cui lei è prima firmataria – presentata in Commissione Affari Sociali e Sanità sulla fibromialgia.  Al Governo si chiede di assumere tre precisi impegni: assegnare un codice identificativo di patologia; inserirla tra le malattie croniche dei Lea (Livelli essenziali di assistenza); adottare misure e tempistiche  per definirne la cronicità, così da garantire l’esenzione di determinate prestazioni di classe A. Nel dettaglio si propongono: due visite annue da specialista reumatologo o algologo; una dal fisiatra; una dallo psicologo; una dal nutrizionista; ed esami annui strumentali e di laboratorio. Ancora, si impegna il Governo a «prevedere l’uso – riporta il documento – di farmaci cannabinoidi per la terapia del dolore». «Questa risoluzione – spiega Boldrini – fa sintesi di un ascolto attento di chi soffre di questa patologia, fin qui orfana di medicinali specifici e prassi diagnostiche omogenee. Cerca di mettere un punto, definitivo, al senso di abbandono provato da queste persone, che con dolori muscolari diffusi e difficoltà nei movimenti, fanno i conti con una diminuzione della qualità della vita. Ancora, tenta di andare loro incontro in un percorso spesso economicamente ed emotivamente costoso». La deputata rileva poi come «sia frutto dell’importante lavoro scientifico svolto da Aif (Associazione italiana sindrome fibromialgica) e Cfu (Comitato Fibromialgici uniti), con la realizzazione di un dossier che contiene anche un PDTA (percorso diagnostico terapeutico di assistenza) nei giorni scorsi parallelamente inviato ai vertici della Commissione aggiornamenti Lea». Mercoledì prossimo partiranno le audizioni in presenza degli esperti delle società scientifiche. «L’auspicio – la chiosa di Boldrini –  è che visto il grande impegno sviluppatosi su più fronti, la risoluzione venga accolta nella sua completezza».