Senato, Odg cittadinanza Patriz Zaki. Boldrini. «Il mio voto convinto»

ROMA, 14 aprile. «Ho votato con grande convinzione l’ordine del giorno unitario che impegna il Governo ad avviare le verifiche per il conferimento della cittadinanza italiana a Patrick Zaki e a intraprendere iniziative presso le autorità egiziane per sollecitarne la liberazione.  Il fatto che in Aula ci fosse anche la senatrice a vita, Liliana Segre, è ulteriore conferma di quanto non fosse un atto formale, dovuto, ma sentito.  La sua presenza è stata un monito a non dimenticarci di lui e delle ingiustificate atrocità che sta subendo in carcere. Come ferrarese, mi fa piacere che il sindaco Alan Fabbri e la Giunta abbiano accolto nelle scorse settimane la mozione del Pd e Azione Civica per conferire la cittadinanza onoraria al ricercatore egiziano. La stessa conferita a Segre a dicembre 2020. Su questi temi non possono e non devono sussistere visioni politiche opposte». Paola Boldrini, senatrice Pd

Scomparsa Luciano Bratti, Boldrini: «Ha incarnato valori autentici»

Ferrara, 14 aprile. «La morte di Luciano Bratti ci porta a riflettere sulla perdita di persone che hanno fatto la storia del territorio con una trasmissione di valori e passioni oggi spesso sconosciuta e ritenuta anacronistica. Luciano, il cui impegno in politica e nello sport è noto, si è speso incarnando lui stesso l’idea di società che aveva. Si è sottolineato che a fronte di grandi doti, umane e intellettuali, non si è spostato dal suo borgo, fatto di conoscenza e vicinanza tra persone. La sua ambizione, ha raccontato il figlio Alessandro, era lasciare traccia di sé. Oggi siamo travolti da ambizione, competizione, incoerenza e incompetenza, a troppi livelli, politica compresa. La politica è anzi vista spesso come il trampolino di lancio d’altro, a soddisfazione della notorietà più che dell’autorevolezza. Lo spirito di servizio ci si dimentica persino di contemplarlo a parole. La generazione di Luciano praticava la condivisione con azioni che si traducevano in fatti nell’interesse comune. Sono le figure come Luciano, come la prima sindaca di Ferrara Luisa Balboni, come la sindacalista e parlamentare Renata Talassi, la sindacalista Luana Vecchi, quelle cui io mi sono ispirata, senza perdere la fiducia anche nei momenti di difficoltà. Sono state persone lungimiranti, che hanno lasciato traccia di sé. Alla famiglia Bratti vanno le mie più sincere condoglianze». Paola Boldrini, senatrice Pd. 

Covid, Boldrini: «Bisogna riprendere presto con cure oncologiche e screening in tutta Italia»

ROMA, 13 aprile. «L’ordine del giorno unitario sulle malattie oncologiche che oggi il Senato approva con il voto convinto del Partito Democratico impegna il Governo ad attuare con urgenza un nuovo Piano nazionale oncologico e riprendere al più presto lo screening e le terapie interrotti a causa dell’emergenza Covid, con conseguenze gravi per la salute della popolazione nel prossimo futuro». Lo dichiara la senatrice del Pd, Paola Boldrini, vicepresidente della Commissione Sanità, che ha parlato in Aula in dichiarazione di voto per i dem. ¯Un rapporto recente del  Censis – prosegue Paola Boldrini – parla di 46 milioni di visite specialistiche, 700 mila ricoveri, 14 mila diagnosi di tumore in meno a causa del Covid, 2000 diagnosi in meno di tumore alla mammella. I malati oncologici sono stati doppiamente penalizzati dal Covid: sono a maggiore rischio di mortalità e possono curarsi meno. Anche in questo caso si sono riscontrate grandi discrepanze sul territorio nazionale. Per questo chiediamo al governo un intervento per ripristinare al più presto il livello di cure precedente alla pandemia, come hanno invocato con un documento unitario le associazioni di volontariato in oncologia e quelle dei malati e degli operatori sanitari che operano in ambito oncologico. Oltre alla ripresa delle cure presso gli ospedali e presso le strutture sanitarie, è necessario per i malati di tumore dare attuazione alle norme sull’infermiere di famiglia per le cure domiciliari, continuare la consegna a domicilio dei farmaci, garantire e aumentare le cure di supporto psicologico, incentivare la ricerca per le cure innovative in oncologia».

Porto Marghera. Boldrini e Ferrazzi, tavolo Mise – Transizione sia convocato subito. Eni sia più trasparente

ROMA, 8 APRILE.  «Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha annunciato oggi in Senato l’istituzione di un Tavolo interministeriale su Porto Marghera, al quale siederà anche il ministero della Transizione ecologica. E’ finalmente una notizia certa e positiva. Noi pensiamo però che Eni debba essere più trasparente sulle politiche industriali e anche più inclusiva nel rapporto con i territori, visto che il Petrolchimico di Porto Marghera è fondamentale per il quadrilatero della chimica e quindi anche per Ravenna, Ferrara e Mantova e la transizione ecologica deve essere affrontata anche dal punto di vista delle ricadute occupazionali». Lo dicono i senatori del Pd Paola Boldrini, vicepresidente della Commissione Sanità eletta a Ferrara e Andrea Ferrazzi, capogruppo dem nella Commissione Ambiente eletto a Venezia, intervenuti in Aula per il question time in merito all’impianto di cracking di Porto Marghera, di cui Eni ha annunciato la dismissione a partire da aprile 2021. «Siamo consapevoli che Porto Marghera ha bisogno di transizione ecologica – continuano i due senatori – ma è necessario conoscere il piano industriale, finora sconosciuto, per capire quali saranno concretamente gli assetti occupazionali, ambientali ed economici del nuovo corso concepito da Eni, nell’ambito del quale è stata annunciata la chiusura dell’impianto di cracking di Porto Marghera. Ci auguriamo dunque che il tavolo di cui ha parlato oggi il ministro Giorgetti venga convocato al più presto per discutere concretamente, con tutti gli attori coinvolti e le parti sociali, degli interventi di politica industriale a cui sta pensando Eni, con obiettivi concreti di investimento e relative ricadute economiche, ambientali e occupazionali. Noi continueremo il pressing parlamentare».

Roma, 8 aprile 2021

Petrolchimico, question time, Giorgetti risponde. Boldrini «soddisfatta a metà»

Roma, 8 aprile. «Soddisfatta, seppure non completamente. Soddisfatta perché è stata assicurata l’istituzione del tavolo richiesto al Ministero dello Sviluppo Economico, in condivisione con quello di Transizione Ecologica, cui è passata la competenza in materia ecologica. Meno soddisfatta perché sono state sì illustrate le intenzioni di Eni per il prossimo triennio, senza tuttavia dare assicurazioni sul piano occupazionale, che solo a Ferrara conta 1600 lavoratori qualificati». Così la senatrice dem Paola Boldrini, ieri (giovedì), dopo il question time a risposta immediata sottoposto al Ministro Giancarlo Giorgetti. Boldrini, partendo dall’annuncio di Eni della chiusura del cracking di Porto Marghera, ha illustrato i rischi per il quadrilatero della chimica, composto da Mantova, Ferrara Ravenna, anche relativamente al rifornimento di etilene, fondamentale per l’approvvigionamento di altre aziende – su tutte Basell e Versalis – il cui costo rischia di aumentare. E ha fatto una doppia richiesta: istituzione di un tavolo al Mise, con tutte le componenti sociali e le Regioni coinvolte; conoscenza del dettaglio del piano industriale di Eni, che negli anni ha comunicato interventi ad oggi non realizzati. Piano che Giorgetti ha illustrato, riportando le rassicurazioni di Eni, che stando alle parole di Giorgetti reputa «Porto Marghera uno dei siti fondamentali per la propria strategia di transizione energetica» proprio per «fornire al mercato prodotti sempre più sostenibili e di qualità». E che anche «con la fermata degli impianti di cracking e aromatici di Versalis, previsti per la primavera 2022» –  durante la conversione del sito di Porto Marghera –  «l’hub logistico di Versalis rimarrà uno snodo centrale per la fornitura di materie prime alle realtà industriali di Ferrara e Mantova». Boldrini tuttavia vuole i fatti. «L’auspicio – la chiosa della senatrice – è che il tavolo venga convocato quanto prima. Nel metodo, riteniamo sarebbe doveroso che Eni comunicasse e condividesse la sua politica con i territori in cui opera. Su questo confido che i Ministeri dello Sviluppo e della Transizione Ecologica vigilino».